La vita è una dimensione misteriosa e l’uomo è una creatura che appartiene al mistero. Un esempio tra tutti è stato il Dottor Gustavo Adolfo Rol, nato a Torino il 20/06/1903, città che tanto ha amato e che, non a caso, è definita anch’essa “magica”. Gli uomini primitivi avevano un rapporto spontaneo e naturale con l’elemento misterico, attraverso riti, sortilegi, danze ed invocazioni, mentre quelli moderni oscillano tra la superstizione, vari credi religiosi e spiritualità in senso lato.
La profondità e la ricchezza dei suoi pensieri sorprende chiunque perché pesca nel magma ribollente dell’anima, che tutto produce. Nel corso della sua lunga esistenza tante sono state le testimonianze d’affetto, stima e simpatia rivolte a lui, tributate dalla gente di ogni ceto sociale. Molti sono i libri che gettano un fascio di luce sulla sua personalità acuta ed eclettica. Qualunque pensiero pronunciasse oppure sia stato riportato per iscritto possiede un altissimo valore etico in cui tutti possiamo rispecchiarci.
Anche le sue poesie sono un concentrato di cultura e raffinatezza. Egli ci porta per mano nella conoscenza della Natura, che a lui è costata molte sofferenze, riempite da lunghi periodi di solitudine e meditazione. Forte è il sentimento del sacro che si manifesta nelle sue medesime parole:
Dove l’uomo finisce, Dio comincia
Filtra tutti gli avvenimenti secondo un volere divino, che si traduce in una inarrestabile produzione del creato del quale coglie alcune leggi fondamentali.
Era amico di personaggi illustri tra i quali Federico Fellini, il noto regista molto affascinato dall’oltre e dalla dimensione onirica. Inoltre Franco Zeffirelli aveva intuito il grande potenziale umano e spirituale del Dottor Rol. La sua casa era arredata con gusto, tutto emanava luce e bellezza. Fortunati sono stati coloro i quali hanno potuto assistere ai suoi prodigiosi esperimenti che connettevano questo mondo con quello di là. Egli ha prodotto infiniti esperimenti tra cui la pittura nell’aria senza toccare i pennelli, la materializzazione di oggetti del passato e vari giochi con le carte non usando le mani, ma il pensiero.
L’amore e l’amicizia sono indispensabili per la crescita delle sue “facoltà” perché ad esse daranno pieno significato. Egli entra in sintonia con il Tutto! Scriveva: “Il pensiero materializza le cose attraverso l’immaginazione, il ricordo e l’intuizione, quindi lo spirito è energia”. Conosceva molto bene le sofferenze che attanagliano l’umanità e nell’arco della sua lunga vita ha cercato di lenire.
Tanti raccontano che il suo telefono squillava di continuo; era gente bisognosa di un consiglio, un aiuto, una parola di conforto. Lui sapeva già parecchio di quello che stavano vivendo e con scrupolosità li mandava dai medici nel rispetto dei criteri e cure della medicina tradizionale. Ci ha fatto capire che non siamo qui soltanto per guadagnare e consumare, ma sviluppare le facoltà della nostra anima. Il tempo gli ha dato ragione, perché giorno dopo giorno si parla sempre spesso di lui in articoli, libri e conferenze. Si può affermare che è stato un illuminato, un maestro dello spirito. Certamente a noi ha lasciato un’eredità di valori umani e religiosi importanti, ricordandoci che siamo molto più di quello che pensiamo e vediamo, perché dotati di un’anima, desiderosa di Dio e di amare.
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