Costume e Società

Al tempo dell’amore “usa e getta”, i coniugi Fiorentino scelgono di restare: sessant’anni insieme contro il consumismo dei sentimenti

Viviamo in un’epoca che in cui tutto si consuma troppo fugacemente, finendo così per perdere il proprio significato ancor prima che qualcuno sia in grado di comprenderlo: oggetti, esperienze, persone e persino emozioni. Al giorno d’oggi, infatti, i sentimenti sembrano avere una data di scadenza, diventando prodotti da usare finché funzionano e da sostituire non appena mostrano il minimo segno di una crepa. È il tempo dell’amore “usa e getta”, delle relazioni “mordi e fuggi”, dei legami che si misurano in notifiche e delle promesse sugellate sulle note di una challenge su Tik Tok. Non a caso, corteggiarsi non è diventato altro se non un mero ed insignificante gioco, mentre il conoscersi, realmente, si potrebbe equiparare quasi ad un lavoro le cui direttive vengono dettate da uno sterile algoritmo.

Che dire, uno scenario in cui il desiderio si confonde con l’abitudine e il “per sempre” si è trasformato in una favola d’altri tempi. D’altronde, come affermava ripetutamente Zygmunt Bauman:

L’amore liquido è una forma di legame che si scioglie facilmente

Fortunatamente, però, c’è chi sceglie di resistere. Esattamente ciò che hanno fatto Mario e Nunzia Fiorentino, che nella giornata odierna, 28 ottobre 2025, festeggiano ben sessant’anni di matrimonio e sessantacinque d’amore.

La storia di Mario e Nunzia: un amore che non si consuma!

Un primo incontro poetico il loro, avvenuto nell’ormai lontano 1961. Era una giornata di pioggia, lui aveva un ombrello e lei no. Così, Mario decise di offrirle riparo. Da quel gesto semplice, in maniera totalmente inaspettata e oseremmo dire naturale, è nata una vita insieme, fatta di rispetto reciproco, fiducia e condivisione. Hanno attraversato le stagioni dell’amore fianco a fianco, nel lavoro e nei viaggi, ma soprattutto nei momenti difficili, senza mai tradirsi, nemmeno col pensiero!

Credit: foto per gentile concessione dei coniugi Fiorentino

Insomma, una storia che i suoi protagonisti hanno scelto di raccontarci e che può esserci utile per rammentare che l’amore, quello vero e reale, non si consuma e si coltiva ogni giorno, con la stessa cura di chi sceglie, ancora e ancora, di restare.

Buongiorno Nunzia e buongiorno Mario, benvenuti tra le pagine de LOpinione.com. Oggi festeggiate le cosiddette “nozze di diamante”, ma in realtà da quanto tempo vi conoscete? E cosa ha scaturito la scintilla del vostro amore?

M.&N.: Verissimo. Noi ci conosciamo da ben 65 anni, dal 1961. Ci siamo incontrati per caso, per una giornata di pioggia. Uno dei due non aveva l’ombrello e così lo condividemmo fino a casa. Dal quel giorno non ci siamo più divisi, pur senza vederci sempre. L’amore e il rispetto ci hanno tenuti insieme. Sin dal primo incontro, in effetti, ci siam detti: ‘ci vediamo domani’. Desideravamo incontrarci, ogni volta che poteva presentarsene l’occasione, sebbene per noi farlo fosse un grande problema.

E perché?

N.: Perché i nostri genitori non ci facevano uscire così facilmente, specialmente a me che ero una donna. A quell’epoca, si sa, il maschio usciva più facilmente, ma restava comunque difficile poter incontrare la propria compagna o fidanzata, perché noi ragazze, purtroppo, dovevamo continuamente trovare una scusa per mettere piede fuori di casa! Era quasi un sacrificio e, proprio per questo, le relazioni erano un po’ sacrificate.

Alla luce di questo, come credete sia cambiato il modo di vivere l’amore rispetto a sessant’anni fa?

N.: Oggi i giovani sono molto più liberi, si incontrano facilmente, hanno il telefonino per parlarsi. Noi non avevamo neanche quello. Solo quando ci vedevamo, avevamo finalmente la possibilità di parlare. E poi, a quei tempi si arrivava al matrimonio col desiderio mentre i ragazzi, ormai, sono certa che non giungano all’altare con tutta questa voglia di stare insieme. La libertà che hanno annienta il desiderio e fa sì che arrivino alle nozze in maniera meno sentita, meno voluta, meno sognata. Invece noi, dopo 65 anni, siamo ancora desiderosi di stare insieme!

E per lei signor Mario?

M.: Per me è lo stesso, ciò che ha detto lei mi è piaciuto, anche perché, lo so da un pezzo ormai, è una donna davvero molto intelligente. Siamo rimasti insieme tanti anni e speriamo di restarci per altrettanti ancora, augurandoci che anche gli altri possano assaporare la felicità che abbiamo vissuto io e Nunzia insieme.

Un pensiero profondo e toccante, ma cos’è per lei l’amore?

M.: L’amore è quello che durante la frequenza sviluppa in sé il sentimento di stare insieme, il desiderio di starsi vicino persino, e forse soprattutto, nelle cose più cattive, più umili o più difficoltose. Persino quando viaggiavo, ad esempio, non mai tenuto Nunzia lontana, anzi me la portavo sempre con me.

È vero signora?

N.: Sì, è vero. Abbiamo viaggiato molto spesso insieme, non solo per piacere, ma pure per motivi professionali visto che lavoravamo insieme. Fianco a fianco.

Che cos’è per lei l’amore, signora Nunzia?

N.: Come già accennato poco fa, è un sentimento che unisce due persone nel rispetto e nella fiducia verso l’altro, senza che vi sia mai un tradimento e continuando a sostenersi in qualsiasi momento. Come si suol dire, nella buona e nella cattiva sorte.

Credit: foto per gentile concessione dei coniugi Fiorentino

Un rapporto che sembra quasi idilliaco il vostro. Alcuni lo definirebbero troppo perfetto per esistere in una realtà come la nostra. Ma possibile mai che non ci sia stata nemmeno una crepa, una mancanza di rispetto, una semplice tentazione o, addirittura, un tradimento? Neppure col pensiero?

M.&N.: Mai, assolutamente mai! Nemmeno con il pensiero bisogna tradire. Anzi, alle volte, il pensare può essere addirittura peggiore del fare. Il sentimento nei confronti di chi ci sta affianco è e deve rimanere puro, rispettoso e dignitoso.

Che cosa consigliereste ai giovani di oggi? In che modo li invitereste ad affrontare una vita di coppia?

N.&M.: Di condividere tutto, nel bene e nel male, e di essere comprensivi, appoggiando sempre chi vi sta affianco, supportandolo in qualunque cosa faccia, sia per quel che riguarda la sfera professionale che quella privata, e offrendo aiuto ogniqualvolta questo si renda necessario. Ma prima di ogni altra cosa, cercate di non tradire mai la fiducia che l’altro ripone in voi, è importantissimo, perché una volta che questa si infrange, si rischia di perdere tutto!

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La Redazione

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