Ho scritto il mio testamento e ho lasciato tutto il mio patrimonio ai miei gatti. Ne ho dieci, li amo più di ogni altra cosa e loro amano me… I miei gatti mi hanno salvato, sono stati i migliori medici per me, per questo ho deciso che sono gli unici meritevoli della mia eredità. I miei soldi andranno a una fondazione che ha l’unico scopo di occuparsi dei miei gatti quando non ci sarò più
Questo è quanto rivela l’attrice Amanda Lear (cliccate QUI per leggere la nostra intervista all’artista) ad Oggi in un’intervista ormai risalente al 2020. Coloro che ricordano “gli Aristogatti” avranno sicuramente notato delle somiglianze con la trama del celebre film d’animazione: una benestante donna francese, in assenza di eredi, che decide di donare tutto ai suoi gatti. Ma sarà affetto sincero o è l’ennesimo caso di lusso sfrenato e superficiale?
La dichiarazione della Lear ha suscitato non poco scalpore e, francamente, non fatico a comprenderne il motivo. Difatti la sua decisione, mossa unicamente dalla devozione per i suoi animali, denoterebbe una mancanza di eticità dinanzi alla quale si fa fatica a rimanere indifferente. Di fatto, nonostante non si conosca l’ammontare del patrimonio, e presumo si tratti di una cifra ingente, cifra che rimarrebbe pressoché congelata e di conseguenza inutilizzabile. Una trovata più efficace potrebbe essere quella di razionare il patrimonio, devolvendone parte a delle associazioni di salvaguardia degli animali, gattili o enti di volontariato.
Non sarebbe la prima volta, però, che una celebrità tramanda tutta la sua eredità ai suoi amici domestici. Freddie Mercury, ad esempio, lasciò buona parte della sua fortuna ai suoi gatti, chiedendo esplicitamente da testamento che venissero considerati come membri della famiglia. Che si tratti di una pratica comune alle personalità eccentriche come le loro?
Ciò nonostante, credo che la scelta della Lear sia anche il prodotto di una nuova concezione capitalistica che stiamo sviluppando nei confronti dei nostri animali da compagnia. Ormai le loro necessità primordiali sono eclissate da vizi, molto spesso superflui, e i loro reali bisogni passano in secondo piano. Supplire agli istinti naturali dei nostri animali con accessori inutili o quantità di cibo spropositate, non è far loro del bene, così come non lo è affidargli una simile eredità!
Nonostante questo Amanda Lear nell’intervista aggiunge: “Amo spendere i soldi, ed è possibile che al momento della mia morte non ci sarà più molto.” In più, c’è da dire che da quelle rivelazioni sono trascorsi diversi anni, che abbia cambiato idea nel frattempo?!
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di Amanda Lear mi fido poco. caxxxte nella sua lunga carriera ne ha dette e fatte molte. Non vorrei che fosse la solita trovata pubblicitaria di quando si sta percorrendo il viale del tramonto.