Attualità

Amore 2.0: Quando (il finto) Brad Pitt ti spezza il cuore… e il conto in banca

C’è qualcosa di irresistibilmente ironico, quasi poetico, nella storia della donna che si è lasciata truffare da un finto Brad Pitt. Anne, una designer d’interni francese di 53 anni, nel febbraio 2023, durante una vacanza sulla neve, si iscrive ad Instagram e riceve un messaggio da un profilo che si presenta come Jane Etta Pitt, la madre dell’attore hollywoodiano. Il giorno dopo, un altro account, apparentemente legato a lui, la contatta, affermando di aver sentito parlare molto bene di lei da sua madre. Inizia così una relazione virtuale che la porta a divorziare dal marito e a versare oltre 830.000 euro al suo “amato”. Una sorta di Amore 2.0, nato sui social media, ma che si rivelerà essere generato dall’Intelligenza Artificiale!

L’amore – o meglio, l’idea dell’amore – è un terreno fertile, in effetti, dove i truffatori seminano illusioni con la precisione di un giardiniere che cura un’aiuola. E noi, affamati di connessioni autentiche, ci ritroviamo a credere a ciò che vogliamo disperatamente sia vero. Una celebrità che piomba dal nulla, ti chiama “tesoro” e ti fa sentire speciale? Dai, chi non vacillerebbe almeno un po’?

Perché ci caschiamo?

Il mondo fu sempre composto di truffatori e di gente cui piace farsi truffare – Voltaire

La verità è che finiamo in questi vortici non perché siamo ingenui, ma perché siamo umani. L’idea che qualcuno ci scelga, che veda in noi ciò che nessuno ha mai visto, è un canto di sirena difficile da ignorare. E l’intelligenza artificiale, con i suoi deepfake che rendono possibile far dire o fare qualsiasi cosa a chiunque, è il nuovo strumento per intonare quella melodia. Non si tratta più solo di e-mail fasulle di eredi nigeriani, ma di video, foto, persino voci che sembrano autentiche e che ti sussurrano dolci bugie.

Immaginate: Brad Pitt, con il suo sorriso e gli occhi penetranti, vi manda un messaggio personale. Vi chiama per nome. Sa dove lavorate, conosce i vostri gusti, vi dice che siete l’unica luce nel buio della sua vita. Non è solo convincente. È scientificamente studiato per far breccia nelle vostre difese. Ma quel Brad Pitt, ovviamente, non esiste. È una maschera digitale, un inganno perfettamente calibrato, e dietro ci sono persone che conoscono i vostri punti deboli meglio di voi.

Essere o non essere? Questo è il dilemma!

E qui scatta l’allarme. Se possiamo essere manipolati così facilmente, che altro possono fare con le nostre vite? Una delle paure più grandi oggi non è solo essere truffati, ma vedere la propria immagine, la propria voce, il proprio volto usati contro di noi. Immaginate un video in cui dite cose che non avete mai detto. Una foto che vi ritrae in un luogo dove non siete mai stati. Un messaggio compromettente che non avete mai scritto. Tutto falso, ma tutto credibile. E allora, come si fa a difendersi da qualcosa che non esiste, ma che sembra reale?

Siamo entrati in un’epoca dove dobbiamo dimostrare non solo chi siamo, ma anche chi non siamo. Dove l’onere della prova non è più sulla colpevolezza, ma sull’innocenza. Questo è il lato oscuro dell’intelligenza artificiale: la possibilità di creare mondi paralleli dove tutto è possibile, ma nulla è vero.

Eppure, non è solo la tecnologia il problema. Siamo noi, con la nostra fame di riconoscimento, con il nostro bisogno di essere visti e amati, a rendere queste truffe possibili. Non è colpa della donna che ha creduto al finto Brad Pitt. È colpa di un sistema, di un mondo dove le connessioni reali sono sempre più rare e dove le illusioni digitali sembrano più allettanti della solitudine.

Come salvare cuore e portafogli dal cosiddetto “Amore 2.0”?

Allora, come proteggerci? Non esiste una formula magica, ma forse possiamo cominciare con un po’ di sano scetticismo. Non basta che qualcosa sembri vero: dobbiamo chiederci perché vogliamo crederci. E poi, imparare a riconoscere i segni: un messaggio troppo perfetto, una storia che suona come un sogno ad occhi aperti, una celebrità che improvvisamente ci trova irresistibili. E magari, ogni tanto, ricordarci che l’amore – quello vero – non ha bisogno di avatar né di deepfake.

E se Brad Pitt ci scrive davvero? Beh, tanto meglio per noi. Ma finché non ci invita a cena con un biglietto aereo reale (pagato da lui!) e una foto di noi due davanti alla Torre Eiffel, forse è meglio non mollare tutto per lui. Anche perché, diciamocelo: Brad Pitt, quello vero, probabilmente ha già la fila.

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Sonia Russo

Classe 1984, è una giornalista che ha iniziato la sua carriera nel 2006 presso un'emittente locale, dove si occupava principalmente di cultura e attualità. La sua passione per il giornalismo e la comunicazione l'ha portata a collaborare con alcune delle più importanti testate nazionali, ampliando il suo raggio d'azione su una vasta gamma di temi.Nel corso degli anni, ha scritto di attualità, cultura, spettacoli, musica, cinema, gossip, cronache reali, bellezza, moda e benessere. Ha avuto l'opportunità di intervistare numerosi cantanti, attori e personaggi televisivi italiani e stranieri.Attualmente, scrive per le riviste Mio, Eva 3000 e Eva Salute, dove continua a esplorare i temi che da sempre la appassionano, con un occhio attento alle tendenze e ai cambiamenti del panorama mediatico e culturale.

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