Cultura e Spettacolo

Biancaneve (2025), un’innovazione poco credibile che si rende facilmente dimenticabile

Lo scorso 20 marzo è stato finalmente distribuito nelle sale italiane il lungometraggio “Biancaneve”, il lungometraggio diretto da Marc Webb che reinterpreta, si fa per dire, in chiave moderna il classico fiabesco del 1937 targato Disney. Inutile ribadire, dunque, che l’attesa per l’uscita di questo film fosse piuttosto forte e che le aspettative fossero notevolmente alte. Sfortunatamente, però, il nuovo film del colosso dei cartoni animati sembra essere destinato a deludere migliaia, se non milioni (con altrettanta perdita pecuniaria), di fan in tutto il mondo. E sinceramente parlando, non è difficile capire il perché.

Cos’ha che non va la nuova Biancaneve?

Non è mai troppo tardi per diventare ciò che avresti potuto essere

Così George Eliott, diverso tempo fa, ci invitava a rompere le convenzioni e a riscrivere il nostro destino. Esattamente ciò che si prefiggeva di fare la Biancaneve di Webb, in cui ai protagonisti, spesso fuori dagli schemi tradizionali, è stata concessa la possibilità di reinventarsi e di realizzare sogni che sembravano impossibili. Tuttavia, quando si tratta di volti e storie così radicate nell’immaginario collettivo, intraprendere questa strada è alquanto rischioso. E, neanche a dirlo, il film fresco di release sul grande schermo pare destinato a diventare uno dei flop più clamorosi nella storia dei cosiddetti “live-action” per una serie di ragioni.

Stravolgimenti eccessi che strizzano l’occhio alle mode del momento

Il primo grande errore è stato voler stravolgere il primo lungometraggio d’animazione tradizionale e il primo Classico Disney (Biancaneve e i sette nani 1937) per adattarlo ai gusti moderni, ma senza riuscire a trovare il giusto equilibrio. Per carità, è giusto aggiornare i temi per renderli più inclusivi, ma farlo in modo forzato ha rovinato l’essenza della trama originaria. Invece di raccontare una fiaba di amore e speranza, ci ritroviamo di fronte ad un tentativo di accontentare le mode del momento, perdendo la magia che da sempre ha caratterizzato Snow White.

Uno degli aspetti più deludenti, poi, è quello conferito agli amatissimi sette nani, trasformati in personaggi creati al computer. Nell’originale, i nani avevano un carattere unico e simpatico, ma in questo adattamento sembrano solo un’operazione tecnologica e a tanto si fermerebbero. Non c’è la stessa energia e simpatia che ci si aspettava da loro, e l’effetto visivo non aiuta: appaiono quasi fuori posto, togliendo alla storia parte del suo fascino.

Un altro cambiamento che ha fatto discutere è la decisione di affidare il ruolo di Biancaneve ad una ragazza mulatta. Se da un lato è importante che i prodotti cinematografici rappresentino diverse culture e identità, in questo caso la scelta sembra più una mossa politica che una decisione narrativa. La fiaba originale ha un contesto molto diverso, e questa modifica non avrebbe nulla di naturale in sé, se non l’intenzione di accalappiarsi la simpatia di alcuni filoni di pensiero odierni.

Tra musical e principi dei ladri

Tra gli altri, inoltre, uno degli elementi che ha destato maggior delusione è stato il principe, che nel qui non è più un eroe, ma un ladro. Il prode cavaliere, si sa, dovrebbe essere il salvatore di Biancaneve, cosa che non accade volendo rappresentare a tutti i costi una “Biancaneve che si salva da sola” perché, tanto, il femminismo spicciolo è ben apprezzato.

Come se non bastasse, ci ritroviamo ad assistere ad un musical più che ad un live-action. Persino le canzoni, in questo alone di forzatura, assumono le sembianze di un elemento anacronistico nella trama , non rendendola di fatto più interessante.

Anche la chimica tra Biancaneve e il principe lascia molto a desiderare. In un film che si basa anche sull’amore, ci si aspetterebbe una connessione forte tra i due, ma invece sembra che i protagonisti non siano mai veramente in sintonia. Insomma, il tutto è poco credibile, prevedibile, facilmente dimenticabile e difficile da apprezzare.

In definitiva, il nuovo film di Biancaneve sembra più un esperimento che una vera reinvenzione della fiaba classica. I cambiamenti troppo radicali, come i nani al computer, Biancaneve mulatta, il principe ladro e la scelta di trasformarlo in un musical, non apportano nulla ad una storia che sarebbe dovuta rimanere così com’era!!!

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Beatrice Giussani

Classe 2001. Nonostante la sua disabilità fisica la voglia costringere a stare un passo indietro, ha sempre visto il mondo con occhi pieni di possibilità. La sua passione per la moda e la bellezza l’hanno portata a sognare di diventare un’influencer, desiderosa di ispirare altre persone a credere in se stesse e a superare le sfide quotidiane. Attraverso i suoi post sui social network, condivide consigli di stile, e la semplicità della sua vita, mostrando, a chi la segue, che la vera bellezza risiede nella forza interiore e nell’accettazione di sé. Con un sorriso contagioso e una determinazione inarrestabile, sta costruendo una comunità inclusiva e positiva, per dimostrare, una volta per tutte, che i sogni possono diventare realtà, indipendentemente dagli ostacoli che si incontrano lungo il cammino, perché andare contro corrente non è poi così male.

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