Nel corso degli anni il Festival di Sanremo, si sa, ci ha regalato momenti indimenticabili. Tra emozioni, colpi di scena, scivoloni epici e pessime figure in diretta internazionale, la kermesse canora più famosa d’Italia sa sempre come far parlare di sé, alle volte in maniera del tutto strana e bizzarra. Benché risulti piuttosto difficile scegliere, una di queste, ad esempio, spicca per assurdità e ironia: il caso di Bobby Solo e del playback più famoso della tv nostrana. Un episodio che, tra equivoci e regolamenti rigidi, finì per trasformarsi in un aneddoto imperdibile della storia della musica italiana.
Non potevo cantare dal vivo, ma nessuno poteva fermare la mia canzone – Bobby Solo
Era il 1964 e un giovanissimo Bobby Solo, con il suo ciuffo da rockstar e il carisma da idolo delle teenager, si presentò sul palco dell’Ariston con un brano destinato a diventare immortale: “Una lacrima sul viso”. Il pezzo era perfetto: melodia struggente, testo romantico e un’interpretazione carica di pathos. Insomma, un successo assicurato. O almeno così sembrava perché, d’altronde, le cose nella vita non vanno mai come vorremmo!
Il destino ama giocare brutti scherzi e Solo la pagò davvero cara. Poco prima della sua esibizione, infatti, il cantante fu colpito da una brutta laringite, che gli rese impossibile cantare dal vivo. Pur di non rinunciare all’attesa performance, però, la produzione decise di far mimare all’artista il brano in playback. Una soluzione di emergenza, per carità, che sembrava pure avere tutte le carte in regola per salvare la situazione, ma che, in realtà, costò a Bobby moltissimo!
All’epoca, il regolamento di Sanremo imponeva che le esibizioni fossero tutte rigorosamente dal vivo, una norma che risulta sempre più difficile da riscontrare nei programmi musicali al giorno d’oggi. Così, quando gli organizzatori si accorsero del trucco, scattò l’inevitabile sanzione: Bobby Solo fu squalificato. Ironia della sorte? Nonostante la sua esclusione ufficiale, Una lacrima sul viso divenne un successo travolgente, vendendo milioni di copie e facendo di Solo una star assoluta della musica italiana.
A distanza di anni, comunque, questa storia fa sorridere. Oggi, in effetti, il ricorso alla “tecnica”, sebbene sarebbe più corretto parlare di “escamotage”, del playback nei grandi eventi musicali è tutt’altro che raro (anzi, a volte è persino la norma!). Eppure, nel 1964 la rigidità delle regole fu inflessibile, trasformando una piccola via di fuga in uno scandalo da manuale.
Chissà cosa sarebbe successo se il Festival fosse stato un po’ più indulgente? O ancor meglio, se Bobby avesse partecipato alle più recenti edizioni dei contenitori canori? Forse avrebbe vinto e aggiunto un trofeo alla sua carriera o magari sarebbe andato incontro alla medesima sorte. Ad ogni modo, a pensarci bene, l’episodio finì per regalargli ancora più popolarità, contribuendo a rendere leggendaria la sua canzone. Morale della favola? A Sanremo è davvero tutto possibile!!!
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