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Famiglia Addams, storia di una rivoluzione discreta: siamo sicuri che siano loro gli anormali?

Il 18 settembre 1964 debuttava negli Stati Uniti una delle serie televisive più iconiche di sempre: La Famiglia Addams. Nata dai fumetti di Charles Addams (1912-1988) pubblicati sul New Yorker, la serie portò sul piccolo schermo un mondo gotico e surreale, mescolando humour nero e satira sociale. In un panorama televisivo dominato da sitcom familiari rassicuranti, la famiglia Addams offriva un ribaltamento geniale: un clan eccentrico, amante del macabro, ma allo stesso tempo coeso e incredibilmente affettuoso.

La normalità è un’illusione. Ciò che è normale per il ragno è caos per la mosca – Morticia Addams

Come si è evoluta nel tempo la Famiglia Addams?

La versione degli anni ’60

La prima serie in bianco e nero durò solo due stagioni (1964-1966), ma fu sufficiente a scolpire personaggi indelebili: Gomez, il patriarca entusiasta e passionale; Morticia, la signora elegante e inquietante; Mercoledì e Pugsley, i figli con interessi alquanto insoliti; senza dimenticare lo Zio Fester, Nonna Addams e il fido maggiordomo Lurch.

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Carolyn Jones, l’attrice che interpretava Morticia, impiegava ore di trucco per ottenere lo sguardo ipnotico che divenne il suo marchio di fabbrica. Inoltre, la serie fu una delle prime a presentare una coppia sposata – Gomez e Morticia – che mostrava apertamente affetto fisico e complicità, rompendo un tabù televisivo dell’epoca.

Da ricordare anche lo straordinario Jackie Coogan (1914-1984), nel ruolo dello zio Fester che è stato uno dei primi attori bambini della storia del cinema al fianco di un altro grande dello star system, Charlie Chaplin (1889-1977) nel film “Il monello” (The Kid, 1921).

Il mito degli anni ’90

Negli anni Novanta la famiglia Addams tornò a nuova vita grazie ai film diretti da Barry Sonnenfeld: “La famiglia Addams” (1991) e “La famiglia Addams 2” (1993). Questa versione, più cupa e visivamente sofisticata, contava su un cast memorabile. Anjelica Huston (classe 1951), con la sua interpretazione magnetica di Morticia, divenne il volto iconico della matriarca gotica. Accanto a lei Raul Julia (Gomez), Christopher Lloyd (Fester) e una giovanissima Christina Ricci nel ruolo di Mercoledì.

La Huston dovette indossare un corsetto rigidissimo e speciali protesi agli occhi per ottenere l’effetto “sguardo allungato” che rese Morticia ancora più enigmatica. Raul Julia, invece, era così appassionato del ruolo di Gomez che spesso improvvisava battute in spagnolo per rendere il personaggio ancora più travolgente.

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La reinterpretazione moderna di Netflix e Tim Burton

Nel 2022, la famiglia Addams è tornata protagonista attraverso un nuovo punto di vista: “Mercoledì”, la serie Netflix diretta in parte da Tim Burton. Con Jenna Ortega nei panni della giovane Addams, la serie si concentra sulla crescita e sull’identità adolescenziale della protagonista, inserendola in un contesto di misteri e avventure soprannaturali alla Nevermore Academy.

Jenna Ortega ha dichiarato in più interviste di non aver mai preso lezioni di violoncello prima delle riprese, ma ha imparato a suonare lo strumento per rendere credibili le scene musicali. Inoltre, la celebre scena di danza (nella prima serie), diventata virale su TikTok, è stata interamente coreografata dall’attrice stessa, che si è ispirata a filmati vintage e allo stile iconico di Siouxsie Sioux.

La serie anni Sessanta esaltava l’assurdo e la comicità surreale mentre i film degli anni Novanta puntavano su un’estetica gotica elegante e interpretazioni memorabili, in particolare quella della matriarca, attrice protagonista. La serie Netflix reinterpreta la famiglia in chiave contemporanea, ponendo Mercoledì al centro di una narrazione che mescola dark comedy e mystery.

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Ciascuna incarnazione della Famiglia Addams riflette il suo tempo: dagli anni ’60 ribelli ma ancora legati a modelli familiari, ai ’90 segnati da ironia e rivisitazioni gotiche, fino a oggi, in cui la protagonista femminile emerge come simbolo di indipendenza e forza. A quasi sessant’anni dal debutto televisivo, la Famiglia Addams continua a essere un fenomeno culturale trasversale, un brand capace di reinventarsi senza mai tradire la sua essenza. Tra risate, oscurità e anticonformismo, gli Addams restano un irresistibile specchio deformante della società, ricordandoci che spesso i “mostri” più autentici si trovano proprio nella normalità!

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Filippo Kulberg Taub

Studioso e appassionato di cinema internazionale. Ha dedicato i suoi studi alle grandi figure femminili del cinema del passato specializzandosi alla Sapienza di Roma nel 2007 e nel 2010 su Bette Davis e Joan Crawford. Nel 2016 ha completato un dottorato di ricerca in Beni culturali e territorio presso l’Università di Roma, Tor Vergata con una tesi sull’attrice israeliana Gila Almagor. Ha scritto diversi saggi e articoli di cinema e pubblicato l’autobiografia inedita in Italia di Bette Davis, Lo schermo della solitudine (Lithos). Oggi insegna Lettere alle nuove generazioni cercando sempre di infondere loro fiducia e soprattutto amore per la storia del cinema.

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