Cultura e Spettacolo

Fedez, tra versi rap e accuse di istigazione all’odio razziale: la musica è molto più di questo!

La musica rientra nelle discipline studiate a scuola. Una forma di arte che ha sempre avuto un impatto positivo sull’apprendimento. Difatti, essa permette agli studenti di potenziare la concentrazione e affinare le capacità di ascolto. Durante l’adolescenza, in particolare, periodo caratterizzato da profondi cambiamenti fisici ed emotivi, offre ai giovani un mezzo per esplorare la propria identità e gestire le emozioni. L’ascolto o la pratica di uno strumento, poi, possono rafforzare l’autostima e migliorare le capacità cognitive e sociali. Favoriscono, inoltre, la cooperazione e la comunicazione attraverso attività collettive come l’esperienza in bande musicali o cori.

Promuovere l’ascolto e la pratica musicale, dunque, aiuta gli adolescenti a sviluppare consapevolezza emotiva e personale, contribuendo al loro benessere generale e alla loro crescita. Quindi, perché ogni volta sentiamo la necessità di ridurre qualsiasi cosa a mera e sterile polemica?

Quanto impattano la musica rap e la trap negli adolescenti? Il caso Fedez

Nel corso degli ultimi decenni, il genere Rap/Trap ha conquistato un ruolo sempre più centrale tra i giovani, affermandosi come un elemento cardine della cultura adolescenziale. Questo fenomeno ha alimentato un intenso dibattito sull’impatto che la musica Rap e Trap esercita sugli studenti delle scuole superiori, spaziando dal suo potenziale nel promuovere l’espressione personale alle controversie riguardanti i messaggi che veicola.

Idoli che diventano modelli di riferimento per i giovani: un fenomeno che merita attenzione

Questi personaggi spesso hanno avuto una vita tormentata, segnata da errori, sia consapevoli che involontari, e le loro vicende trasmettono messaggi distorti che i giovani tendono a emulare. Tale dinamica si riflette nei testi di musica rap e trap, genere predominante tra gli artisti provenienti dalle periferie delle grandi città, luoghi di povertà e difficoltà sociale. Dai loro testi emerge la visione di un mondo crudele in cui l’unica via di sopravvivenza sembra essere la lotta per affermarsi, anche attraverso la forza. Emergono così scenari di conflitto continuo: il povero contro il ricco, il sacro contro il profano, l’amore contro l’odio.

Il caso Fedez – Sinner

Da qualche giorno circola la notizia che Fedez abbia scritto una nuova canzone in cui cita il celebre tennista Jannik Sinner. In una delle strofe si trova un verso che recita:

L’italiano ha un nuovo idolo, si chiama Jannik Sinner, purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler

Durante il primo concerto al Forum di Assago, l’ex marito di Chiara Ferragni ha chiesto scusa al pubblico, assumendosi pienamente la responsabilità nel caso in cui la rima non fosse stata interpretata correttamente. Tuttavia, la Procura di Bolzano ha già avviato un esposto contro il cantante accusandolo di istigazione all’odio e al razzismo. Ma siamo sicuri che, perlomeno in questo caso, ci sia il bisogno di spingersi così oltre?

Il Rap nella storia

Ma, si sa, ogni novità tende a essere criticata! Pensiamo al jazz, un genere che ha dato capolavori come “Just the Two of Us” interpretata dal sassofonista Grover Washington Jr. e “Feeling Good” cantata divinamente da Nina Simone. Quando l’America bianca dominava e le comunità nere erano emarginate, si diceva spesso che il jazz fosse solo rumore, non musica. Questo rifiuto del nuovo sembra una costante, e anche oggi, dopo un secolo, sentiamo dire che il rap non è musica.

È vero, forse Fedez non riuscirebbe ad interpretare alla perfezione “My Way” di Frank Sinatra, ma è importante ricordare che i grandi simboli del rap, come Tupac, hanno combattuto ogni giorno per rivendicare i propri diritti in un’epoca segnata da radicato razzismo. Eminem ha vissuto un’infanzia devastata dal rifiuto materno, trovando nell’arte della scrittura l’unica forza capace di motivarlo a proseguire. A seguirlo Eazy-E che, invece, si è scontrato quotidianamente con la brutalità della polizia a causa del colore della sua pelle, ma non ha mai ceduto, trasformando il dolore in testi provocatori e diretti come “Fuck The Police“.

Specchio delle esperienze più difficili

Questi artisti non si sono limitati a creare intrattenimento, il loro rap era un’espressione profonda e viscerale di fame, rabbia e resilienza. Il vero rap racconta la storia di qualcuno che lotta per trovare il proprio posto in un mondo che sembra già pieno.

È uno specchio delle esperienze più difficili: parla di fame, ingiustizia, vulnerabilità e desiderio di redenzione. Tupac scrisse di una prostituta trovata morta sul ciglio della strada, ignorata da tutti; il suo rap non era solo musica, ma una forma di protesta sociale. Il rap è ribellione, è arte ed è uno stile di vita. Eppure, molte persone non riescono a comprenderne il vero significato e dicono semplicemente “il rap non è musica”. Forse il rap non rientra nelle definizioni classiche di musica, ma è abbastanza potente da dare vita e speranza a chi si trova in situazioni difficili e precarie. Il rap ha l’ingrediente unico dell’originalità e il coraggio di esprimere la verità senza filtri.

Certo, non che si vogliano fare dei paragoni con la situazione attuale, ciò nonostante, per quanto riguarda Fedez e le polemiche sulle sue rime provocatorie, dovremmo considerare che il rap si basa spesso su giochi di parole attentamente costruiti, pensati per la musicalità, per seguire ritmo e flow. Non mi lascerei turbare troppo dalle sue scelte espressive. Lui sarà anche uno dei miei artisti meno preferiti, ma credo che abbia cercato di adottare una rima forte, usando un’ironia che a volte può essere difficile da cogliere. Non c’è motivo di scandalizzarsi: il rap è sempre stato crudo, freddo, sarcastico e, soprattutto, audace!

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Monica Raeli

Nata a Noto, paesino della Sicilia Orientale, dove ogni giorno sapeva di sole, mare e granita alle mandorle. Si trasferisce a Milano nel 2005 per diventare pendolare, precaria e vivere quotidianamente di corsa. Insegna da 20 anni, nell’hinterland milanese, con passione, dedizione e spirito di sacrificio. Ama cucinare sorseggiando un buon bicchiere di vino, legge per rilassarsi e adora guardare tutti i tipi di film, ad eccezione degli horror. Quando può, viaggia alla scoperta di nuovi tramonti anche se non le piace prendere l’aereo. Fotografa ogni cosa, anche quelle che possono sembrare banali per poi chiedersi come mai la memoria del suo telefono sia sempre piena!

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