Bisogna possedere un’abile maestria per convincere se stessi (e in particolar modo gli altri), di essere ciò che non si è e, purtroppo, non si potrà mai diventare. È un fenomeno affascinante, a metà strada tra la recita teatrale e l’illusione patologica, dove la distanza tra ciò che si desidera e ciò che si è davvero diventa un terreno fertile per quell’identificazione personale che in tanti, forse troppi, abbiamo imparato ad accettare. Qualcosa di cui Flavia Vento sarebbe senza ombra di dubbio a conoscenza, dal momento che pare esser particolarmente avvezza ad immaginare tutte quelle vite che non ha avuto e che, per certi versi, avrebbero potuto darle seriamente un senso.
Un po’ quello che diceva Jean-Jacques Rousseau:
La più grande sciocchezza dell’uomo è di non essere ciò che è, ma di voler apparire ciò che non è
Ed è così che, tra illuminazioni celestiali neanche se la (Vergine) Maria, anziché vederla con certezza, l’avesse incessantemente fumata, una castità decennale rivendicata da cui l’ordine delle suore di Sant’Ambrogio dovrebbe forse prendere esempio, improbabili trascorsi “divini” di origine egiziana (Osiride dev’essere ancora oggi alla ricerca della sua perduta moglie Iside) e un improponibile amore spirituale con Tom Cruise che farebbe impallidire persino Pamela Prati e Mark Caltagirone, la Vento è tornata in televisione, stavolta nello studio di Belve di Francesca Fagnani, per regalare al pubblico, una volta di troppo aggiungerei io, una performance che definire surreale sarebbe solamente un complimento.
Con la sua consueta “buona” dose di confidenze improbabili, le medesime che dovrebbero essere custodite nel più profondo dell’animo umano, e quel pizzico di compostezza di chi crede fermamente nelle proprie verità, la Ariel dei giorni nostri (ebbene sì, a suo dire, un tempo è stata addirittura “una sirena“) ha deciso di dar vita ad un meta-spettacolo sotto i riflettori, chissà, magari nella vana speranza di convincere Netflix che quei 2 milioni di euro, piuttosto che utilizzarli per produrre la seconda stagione di Unica, il documentario di Ilary Blasi, farebbe prima e meglio ad investirli su di lei. Se non altro, benché si parli in ogni caso del nulla sottratto al niente, con Flavia avremmo qualche possibilità in più di farci un risata!
E poi, non sarebbe nemmeno la prima volta che la showgirl gioca un brutto scherzo all’ex conduttrice del Grande Fratello Vip. Come dimenticare il famoso gossip con Francesco Totti, risalente all’epoca in cui la Blasi era incinta? La Vento lo ricorda benissimo, giacché, proprio nel corso dell’intervista, ha ribadito di non dover “chiedere scusa a nessuno” perché “non lo sapevo, Totti lo sapeva“. Insomma, un po’ come per i nostri fallimenti, la colpa è sempre di qualcun altro.
Tuttavia, adesso mi chiedo e vi domando se non sarebbe di gran lunga meglio che certi personaggi, invece di esser pagarti ed invitati all’interno delle trasmissioni televisive, venissero utilizzati come cavie da laboratorio al posto dei nostri amati amici animali. In questo modo, non solo risulterebbero utili a qualcosa, ma potrebbero persino divenire dei casi di studio perché, diciamocelo sinceramente, non posso credere che il buco dell’ozono sia tutto racchiuso in un “cervello” solo!!!
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