Le indagini sul delitto di Garlasco, proseguite anche durante l’estate, si sarebbero concentrate sulle analisi di DNA e delle impronte. A luglio 2025 si è tenuto un secondo incidente probatorio, utile a esaminare più dettagliatamente i reperti trovati in casa Poggi, inclusi i residui della spazzatura e la contestata impronta palmare n. 33, per alcuni attribuibile a Sempio, per altri non sovrapponibile alle sue impronte. Si tratta comunque di giudizi puramente tecnici, ma determinanti per la colpevolezza o meno dell’indagato e che rimangono comunque ancora da chiarire.
Secondo indiscrezioni, gli inquirenti ipotizzerebbero la presenza di più aggressori e resterebbero forti dubbi sull’orario del decesso e sulla validità di alcune analisi condotte all’epoca. Tracce di DNA femminile non appartenente a Chiara sarebbero state individuate su diverse maniglie, insieme a sei impronte ignote vicino al corpo. L’autopsia originaria, ritenuta poco accurata e contaminata, avrebbe introdotto ulteriori incertezze circa l’ora del decesso e le circostanze della morte della povera giovane. Eppure, trattandosi di un’indagine per omicidio, tali esami si sarebbero dovuti svolgere con la massima cura ed attenzione sin dall’inizio!
Al momento vi sarebbero solo risposte parziali: per alcuni tecnici la scena del crimine indicherebbe un solo aggressore, ma l’informazione non sarebbe confermata e potrebbe provenire da indiscrezioni giornalistiche. Anche la “scia di sangue”, di cui tanto si parla in numerosi salotti televisivi, inizialmente interpretata come trascinamento sarebbe oggi riletta come un’impronta palmare dell’aggressore, non attribuibile alla vittima. Se così fosse, la dinamica dell’omicidio cambierebbe radicalmente.
Intanto, gli inquirenti avrebbero chiesto di ascoltare Flavio Savu, un pregiudicato rumeno che avrebbe intenzione di fornire dichiarazioni sul caso. Inutile ribadire, dunque, che ci troviamo in un momento molto delicato, dove c’è molta confusione e dove gli inquirenti non vogliono tralasciare nulla. Per di più, per adesso è impossibile stabilire se Alberto Stasi verrà confermato colpevole oppure no. Il tutto, nonostante i media e le trasmissioni televisive, con i loro opinionisti e giornalisti, sembrino aver già scritto la loro verità, oscillando tra l’indicare un colpevole e il ritenere superflua la nuova inchiesta. Ma la realtà è che, senza attendere la conclusione ufficiale delle indagini, ogni scenario resta ipotesi.
Le informazioni, a volte contraddittorie, che arrivano a noi tramite giornalisti e media sono solo una piccolissima parte di notizie, spesso da verificare. Inoltre, è assolutamente lecito descrivere scenari e fare supposizioni su cui discutere e argomentare, ma per avere la soluzione del delitto bisognerà aspettare. Che dire, è proprio vero che ciò che noi vediamo e osserviamo, non sempre corrisponde ai fatti reali o alla verità, ma spesso è finzione ed è solo apparenza. Il che mi riporta alla mente ciò che diceva Voltaire:
Il dubbio è scomodo, ma la certezza è ridicola
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