C’è chi la chiama gestazione per altri mentre alcuni ritengono sia più opportuno far ricorso alla dicitura “maternità surrogata”. Dal canto mio, se proprio dovessi scegliere, preferirei utilizzare la prima denominazione poiché ritengo che la seconda incorpori un giudizio di valore che opera a priori come un bias cognitivo nella comunicazione. Comunque, in qualsiasi modo la si voglia definire, essa rimane un tema che da sempre è oggetto di dibattito, dai provvedimenti storici della Santa Sede fino ad arrivare alle normative varate dall’attuale Esecutivo. Ma perché anima così fortemente il dibattito pubblico? A chi fa paura?
Facendo un salto a ritroso nel tempo, è possibile vedere come la GPA sia stata oggetto di discussione in svariate occasioni e nei più disparati contesti. La Chiesa, ad esempio, espresse una condanna nei suoi confronti che non si discosta troppo dal pensiero attuale, facendo ricorso nei documenti ufficiali alla denominazione “maternità surrogata” – e nei riguardi dell’inseminazione artificiale mediante il “Donum Vitae” della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicato il 22 febbraio 1987 e reso pubblico il 10 marzo 1987. Al suo interno, in particolare, nel esprimersi contrariamente a suddetta pratica, la Santa Sede fa riferimento a principi morali e antropologici radicati nella dottrina cattolica che riguardano la dignità della persona umana, la natura del matrimonio e il significato della procreazione. Uno stralcio, infatti, recita quanto segue:
Il bambino non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il ‘diritto al figlio’ non può essere considerato superiore alla dignità della persona umana – Donum Vitae, II, 8
Il documento in questione, per chi non lo sapesse, venne pubblicato sotto la guida del Cardinale Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione (dal 1981 al 2005), in seguito Papa Benedetto XVI e, infine, Papa Emerito. Ad approvarlo, però, fu Papa Giovanni Paolo II, il quale sostenne con forza la sua diffusione come insegnamento ufficiale della Chiesa in materia di bioetica, procreazione e dignità della vita umana. Una posizione senza ombra di dubbio controversa, ma che risulta perfettamente in linea con i precetti clericali e incontra numerosi filoni di pensiero che contribuiscono a rafforzarla.
Tra quest’ultimi, basti pensare al giusnaturalismo, secondo cui il diritto naturale, inscritto nella natura umana e conoscibile attraverso la ragione, rappresenta il criterio fondamentale per stabilire la moralità e la legittimità delle azioni umane, anche in campo bioetiche.
Dal punto di vista politico, invece, a che punto siamo?
L’attuale Governo guidato da Giorgia Meloni ha adottato una linea particolarmente restrittiva nei confronti della gestazione per altri. Tra le principali iniziative normative in materia, difatti, vi è la la punibilità universale della GPA. A tal proposito, nel 2023 l’Esecutivo ha promosso una modifica legislativa per renderla per altri un reato universale, dunque perseguibile anche quando praticata all’estero. Ma in che cosa consiste praticamente il provvedimento?
I punti salienti:
L’Associazione Luca Coscioni, attiva nella difesa dei diritti civili e delle libertà individuali, ha espresso forti critiche alla proposta del Governo Meloni, evidenziando le seguenti problematiche:
Da un punto di vista strettamente filosofico, il giusnaturalismo classico, sviluppato da Aristotele e Tommaso d’Aquino, afferma che l’agire umano è guidato da un ordine naturale inscritto nella realtà. La procreazione, in questa prospettiva, non è solo un fenomeno biologico, ma un atto dotato di un significato morale e teleologico (finalistico).
Secondo il principio di finalità, ogni azione umana possiede un fine intrinseco che ne determina la moralità. La generazione della vita è strettamente legata all’unione coniugale tra uomo e donna. Tecniche come l’inseminazione artificiale o la gestazione per altri violano questa finalità naturale, separando l’atto generativo dall’amore coniugale e trasformando la procreazione in un processo tecnico e volontaristico.
La Chiesa cattolica ha sempre difeso il modello tradizionale di filiazione. Si è opposta a qualsiasi pratica che trasformi il figlio in un oggetto di desiderio o strategia politica, piuttosto che in un frutto d’amore coniugale conforme alla legge naturale. L’azione del Governo Meloni si inserisce in questa linea di pensiero. La normativa che punta a criminalizzare universalmente la gestazione per altri, considerata una violazione della dignità della donna e del bambino.
Tuttavia, la proposta legislativa ha sollevato forti critiche da parte di associazioni per i diritti civili, come l’Associazione Luca Coscioni, che evidenziano i possibili rischi per i diritti delle coppie e dei bambini nati tramite GPA. Il dibattito comunque resta aperto tra chi vede la gestazione per altri come una pratica eticamente inaccettabile e chi la considera un’opportunità per garantire la genitorialità a chi non può avere figli in modo naturale. La questione continuerà a essere centrale nel confronto tra principi religiosi, etici e giuridici, con implicazioni sia sul piano nazionale che internazionale. Non solo, perfino nella Storia sono numerosi i casi di GPA che hanno fatto ampiamente parlare di sè.
Ecco, quindi, un approfondimento dettagliato dei tre casi storici di “gestazione per altri” nelle corti europee, in relazione al contesto storico, al ruolo della Chiesa cattolica e le implicazioni sulla filiazione.
Il contesto storico
Luigi XIV di Francia (1638-1715), noto come il Re Sole, incarnò il modello assolutista della monarchia francese. Il suo matrimonio con Maria Teresa d’Austria era principalmente un’alleanza politica tra Francia e Spagna. L’unione fu segnata da scarsa affinità e da difficoltà nel garantire un’erede maschio robusto.
Luigi XIV ebbe numerosi figli illegittimi da diverse amanti, tra cui la marchesa di Montespan, la quale diede alla luce ben sette figli del re. Per garantirne la legittimazione, il sovrano adottò una strategia politica: integrare i figli illegittimi nella nobiltà, conferendo loro titoli e potere.
Ruolo della Chiesa cattolica
La Chiesa cattolica condannava le relazioni extraconiugali, ma il peso politico del sovrano rendeva difficile un’opposizione netta. La Chiesa mantenne un atteggiamento di tolleranza strategica, accettando che alcuni di questi figli fossero legittimati e resi membri influenti della corte, ma senza riconoscerli come successori al trono.
Predicatori come Bossuet, cappellano di corte, ammonivano il re sugli eccessi della sua vita privata e sottolineavano la superiorità del matrimonio come istituzione divina. Tuttavia, la Chiesa non poté impedire che i figli illegittimi ricevessero titoli prestigiosi, come il Duca del Maine e la Duchessa di Orléans.
Implicazioni sulla filiazione
Il contesto storico
Enrico VIII d’Inghilterra (1491-1547), della dinastia Tudor, aveva sposato Caterina d’Aragona, ma il matrimonio non produsse un erede maschio. Convinto che Dio lo stesse punendo per aver sposato la vedova di suo fratello (cosa vietata dalle Scritture), Enrico VIII chiese l’annullamento del matrimonio al Papa per poter sposare Anna Bolena, la quale sembrava in grado di dargli un figlio maschio.
Ruolo della Chiesa cattolica
Il rifiuto del Papa portò Enrico VIII a uno scontro diretto con la Chiesa di Roma e alla nascita della Chiesa anglicana (1534).
Implicazioni sulla filiazione
Questo episodio dimostrò come la filiazione non fosse solo una questione naturale, ma anche giuridica e religiosa, con il potere della Chiesa in conflitto con le esigenze dinastiche.
Il contesto storico
Maria Teresa d’Austria (1717-1780), sovrana degli Asburgo, governò un vastissimo impero, ma dovette affrontare un problema fondamentale: la continuità della dinastia.
Uno dei casi più noti riguarda il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, che ebbe relazioni con diverse donne per garantire eredi “di riserva”.
Ruolo della Chiesa cattolica
Implicazioni sulla filiazione
Questi tre casi storici dimostrano come la gestazione per altri (o la delega della maternità) abbiano avuto un ruolo nella storia europea, specialmente in ambito dinastico.
La Chiesa cattolica si è sempre opposta ufficialmente a queste pratiche, ma ha dovuto trovare compromessi per non entrare in conflitto con il potere politico.
Differenze rispetto alla gestazione per altri moderna
Tuttavia, il dibattito attuale sulla gestazione per altri trova radici nelle stesse tensioni storiche tra diritto naturale, esigenze sociali e riconoscimento giuridico della filiazione.
La gestazione per altri è un tema di frontiera che mette in tensione i principi di libertà e di dignità, la felicità individuale e il bene collettivo, i desideri legittimi e i diritti inviolabili.
Volendo fare un’analisi utilitarista si dovrebbe porre l’accento sui risultati (felicità vs sofferenza), se prendiamo la deontologia, finiamo per valorizzare i doveri e i limiti morali intrinseci, con l’etica femminista lo sguardo va alle ricadute per la condizione delle donne (tra autonomia ed emancipazione vs. rischio di sfruttamento), le teorie dei diritti sulla necessità di tutelare ogni soggetto coinvolto, e il “personalismo laico” sul significato umano profondo dell’atto procreativo. Nessun approccio, preso isolatamente, offre una soluzione definitiva; tuttavia, ognuno contribuisce.
In questo scenario, è essenziale interrogarsi non solo sui diritti e sulle libertà degli adulti coinvolti, ma anche su quale tipo di mondo stiamo costruendo per i bambini nati attraverso queste pratiche.
Il modo in cui accogliamo una nuova vita non è mai solo una questione privata, ma ha ripercussioni sulla società nel suo complesso, sulla concezione stessa della genitorialità e della dignità umana.
Come ha sottolineato L. Ron Hubbard, “I bambini di oggi diventeranno la civiltà del domani. Mettere al mondo un bambino, al giorno d’oggi, è un po’ come gettarlo nella gabbia di una tigre. I bambini non sono in grado di padroneggiare il loro ambiente e non hanno alcuna reale risorsa. Hanno bisogno di amore e di aiuto per potercela fare nella vita”. Questa riflessione ci richiama alla responsabilità collettiva che abbiamo nel garantire che ogni bambino sia accolto in un contesto che ne rispetti la dignità e ne assicuri il benessere, al di là delle contingenze tecnologiche e delle scelte riproduttive degli adulti.
Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sito, Instagram, Facebook e LinkedIn
Un laboratorio di educazione musicale dedicato ai valori della tradizione italiana. Nel cuore del quartiere…
In questi mesi la figlia minore di Vittorio Sgarbi, Evelina Sgarbi, ospite in vari programmi…
Pamela Genini, ventinove anni, è stata brutalmente uccisa da Gianluca Soncin, cinquantadue anni, ossia l’uomo…
Superare la povertà non è un gesto di carità. È un atto di giustizia. È…
Che si tratti di una pizza con gli amici, di un bicchiere di vino dopo…
Il 16 ottobre 1923, in un modesto ufficio di Los Angeles, due fratelli tracciano senza…