gli psicologi in Francia
Mi chiedo se effettivamente la psicologia abbia subito un declino oppure un incremento. Il quesito incarna delle risposte che fanno germogliare altri quesiti. Limitiamoci alla realtà che sta accadendo in Francia, sicuramente ci sono pensieri divergenti dettati dalla esperienza e dagli stereotipi creati da quando la professione dello psicologo è stata riconosciuta.
Dobbiamo ragionare su alcuni punti base : che cosa è accaduto tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI? Sicuramente un veloce progresso che ha migliorato aspetti della realtà, sottoponendo, però l’essere umano a continuo stress, vocabolo utilizzato con leggerezza è un vero disturbo che potrebbe compromettere la salute fisica, in questi ultimi anni se ne è parla con tono scientifico… (per fortuna).
La notizia di questi giorni che ha fatto il giro del pianeta è che gli psicologi in Francia sono scesi in piazza per offrire aiuto gratuito. Che cosa sta accadendo? C’è veramente necessità di curare le emozioni?
Sì secondo il mio modesto parere l’uomo si è sbilanciato ma possiamo anche azzardarci a dire che l’uomo si è disconnesso con la sua stessa anima. Usando un eufemismo, è possibile definire l’uomo come un essere dissonante, tra l’altro da qualche mese è stato pubblicato il romanzo dal titolo “Anime Dissonanti” dello scrittore Marco Fumagalli.
Il romanzo descrive, attraverso i personaggi, l’ irrequietezza umana, la continua voglia di cambiare stile di vita, amicizie, amori, in modo compulsivo, da un lato ci sono quelle anime che vivono l’inquietudine come fonte di curiosità e quindi cercano di sperimentare la via della conoscenza, ma essendo noi dotati di un’anima indipendentemente dal nostro credo, l’uomo ha paura di capire cosa c’è nel suo animo, di capire qual è il funzionamento e l’utilità dell’ombra che ha dentro di sé.
C’è instabilità soprattutto nei rapporti umani : amicizia, ma principalmente nei rapporti di coppia non c’è evoluzione, non c’è complicità, l’uno compensa l’altro momentaneamente, ma quando il legame si fa più forte si scappa.
La fuga è una reazione della paura. Più che mai necessitiamo dello psicologo, ma come è possibile far cadere quel pregiudizio secondo il quale lo psicologo è il medico dei “Pazzi”? Forse dovremmo iniziare a diffonderne l’utilità sociale inserendo tale figura soprattutto negli ambienti lavorativi, in primis nelle scuole dove ce n’è assoluto bisogno.
L’empatia è morta o è agonizzante? Io mi auguro che sia agonizzante e che ancora ci sia possibilità di salvarla. La psicologia come scienza di studio trova spesso alcune barriere che ne inquinano il suo spazio, troppe figure sostitutive e troppi video sui social che inducono il profano in materia a formulare diagnosi pericolosissime. Siamo sicuramente arrivati ad uno scompenso collettivo e lo psicologo diventerà una delle figure imprescindibili.
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