Salute e Benessere

Ibridi uomo-animale: una Nuova frontiera della biotecnologia

Il protagonista di questo articolo è Hiromitsu Nakauchi, pioniere degli ibridi uomo-animale, il cui lavoro e i cui studi tornano ad essere profondamente attuali alla luce dei più recenti sviluppi nel settore e delle ordinanze che hanno fatto storcere più di qualche naso in Giappone, circa la sperimentazione per la creazione di esseri ibridi tra l’umano e l’animale. Proprio a tal proposito, egli ha dichiarato:

Stiamo provando a generare organi umani trapiantabili e funzionali nel corpo di un animale

Biotecnologia: gli ibridi uomo-animale

Nakauchi è biologo delle cellule staminali. È professore presso l’Università di Tokyo e insegna genetica all’Università di Stanford (California). È un ricercatore di fama internazionale.

Nakauchi è nato nel 1964 a Okayama, in Giappone. Ha completato i suoi studi presso l’Università di Okayama, dove ha conseguito la laurea in medicina. In seguito, ha proseguito la sua formazione ottenendo un dottorato di ricerca presso l’Università di Tokyo. Dopo aver lavorato in Giappone, ha ampliato la sua carriera anche negli Stati Uniti.

Embrioni chimerici: cellule umane e animali per sviluppare organi umani per il trapianto

Il suo team è all’avanguardia nella creazione di embrioni chimerici, che combinano cellule umane e animali, con l’obiettivo di sviluppare organi umani per il trapianto.

Abbiamo scelto lui per introdurre questo tema, non perché sia l’unico scienziato impegnato in questa frontiera, ma perché appare incardinato meglio di altri nel sistema legale degli “Ibridi Uomo-Animale”. Di quelle illegali ovviamente non ne abbiamo contezza.

Credit: YouTube

Durante una conferenza nel 2020, Nakauchi ha espresso e spiegato le sue ragioni. In modo particolare l’intenzione di generare organi umani funzionanti all’interno del corpo di animali. Tale approccio innovativo spinge più in là la sperimentazione. Viene motivato (o giustificato) dalla necessità di far fronte alla crescente richiesta di organi per trapianti.

Attualmente esiste una grave carenza di donatori. Solo negli Stati Uniti ci sono oltre 100mila pazienti in attesa di un trapianto, e solo 30mila di loro possono effettivamente potranno riceverne uno.

In Italia nel 2023 c’è stato un record di trapianti d’organo, con 4mila interventi effettuati e 2mila donazioni, ma non è ancora abbastanza: i pazienti in attesa di un trapianto sono oltre 8mila.

Gli esperimenti con gli embrioni

Inseminazione artificiale/Crediti: depositphotos.com/Yurkoman.

Gli esperimenti biotecnologici di questo livello si svolgono principalmente in Giappone, dove la normativa sulla ricerca biomedica è stata aggiornate a marzo 2019 spostando i paletti della ricerca di laboratorio. Grazie alle nuove norme nipponiche la creazione di embrioni chimerici è autorizzata e gli embrioni possono svilupparsi oltre i 14 giorni.

Ibridi uomo-animale: maiali e macachi

Ricerche simili sono in corso anche negli Stati Uniti e in Cina, con la creazione di embrioni ibridi uomo-maiale e l’introduzione di geni umani nei cervelli di macachi.

La svolta del Giappone: “Sì!” agli “ibridi uomo-animale”

Un panorama del Giappone, con il monte Fuji innevato/Credit: Renato Ongania

L’aggiornamento delle normative giapponesi risale al marzo 2019.

Si è trattato di un fatto significativo che ha aperto la strada a esperimenti più avanzati e ha permesso la crescita di embrioni chimerici fino al termine della gestazione, in precedenza vietata.

Perché dobbiamo spingere la sperimentazione così in là?

Una equipe medica durante un trapianto di organi a Roma/Credit: web

La motivazione più forte e convincente dietro questa ricerca è la crescente necessità di organi per trapianti.

Nakauchi ha evidenziato che, a causa della scarsità di organi, ogni giorno 20 persone muoiono in attesa di un trapianto.

L’idea di generare organi utilizzando le cellule staminali del paziente potrebbe risolvere questo problema. Nakauchi ha spiegato che “questi problemi, come la carenza di organi e il rigetto immunologico, possono essere affrontati se possiamo creare organi trapiantabili da cellule staminali del paziente stesso.”

Sfide e Prospettive degli ibridi uomo-animale

Generare organi in laboratorio presenta sfide notevoli, dato che gli organi hanno una struttura tridimensionale complessa. La soluzione proposta da Nakauchi è quella di sviluppare organi “in vivo”, vale a dire “all’interno del corpo di animali”. Per fare questo si utilizzano tecnologie come le cellule staminali indotte (iPS).

Cos’è una chimera?

Immagine generata con intelligenza artificiale/Credit: IA

Creare una chimera significa combinare cellule staminali di diverse origini genetiche per formare un organismo unico. Questo permette di esplorare la possibilità di generare organi di origine umana in animali come maiali e pecore, che hanno dimensioni e fisiologia simili agli esseri umani.

Considerazioni bioetiche

Lo stesso Nakauchi ha affrontato le preoccupazioni etiche legate a questi esperimenti, riconoscendo che la creazione di ibridi uomo-animale solleva interrogativi importanti.

Tutte le ricerche di Nakauchi sono condotte con l’approvazione delle autorità competenti e con l’obiettivo finale di salvare vite umane. L’orizzonte idealizzato da Nakauchi è un miglioramento della qualità della vita e una riduzione dei costi medici.

Ci possiamo fidare degli Stati?

Lo scenario di caos internazionale in cui siamo via via precipitati insieme a più di otto miliardi di persone, con figure apicali spesso inadeguate nei governi, ci suggerisce che sarebbe opportuno un supplemento di prudenza.

“Legalizzare” le sperimentazioni sulla vita umana può avere enormi vantaggi, sicuramente maggiori del tenere tutto fermo per tenere buone alcune nicchie ideologiche di stampo conservatore. Questo non esaurisce la complessità del problema: una scelta così importante andrebbe concertata con organismi internazionali (che in tesi sono più maturi e responsabili dei politici al governo nei singoli stati).

Gli organismi internazionali ideali dovrebbero essere capaci di affiancare gli sviluppi della scienza per piegarli al “bene comune”; anche qui, un errore da non commettere è confondere gli “sviluppi della scienza” con il mero progresso della scienza, cioè uno sviluppo in campo scientifico che deraglia, una pratica scientifica che ha come telos la scienza stessa e non più l’Umanità. Un esempio? La scienza che studia nuove armi sempre più “efficaci” e distruttive.

La logica del profitto in chiave filosofica

La natura dell’Homo sapiens, tuttavia, viene spesso corrotta dalla logica del profitto, che finisce per avere l’ultima parola.

Ecco un breve excursus con alcuni filosofi e qualche nota su come hanno affrontato l’argomento.

FilosofoOperaAnno di riferimentoIdea principale sul profitto e la società
PlatoneRepubblicaca. 375 a.C.La ricchezza corrompe la giustizia; propone una società guidata dai filosofi.
AristotelePoliticaca. 350 a.C.Distingue tra economia naturale (positiva) e crematistica (negativa).
Tommaso d’AquinoSumma Theologiae1265-1274Giustifica il commercio, ma condanna usura e profitto eccessivo.
Niccolò MachiavelliIl Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio1513, 1531L’ambizione e l’interesse personale dominano la politica.
Thomas HobbesLeviatano1651L’uomo è guidato dall’interesse personale; serve un forte Stato per controllarlo.
Jean-Jacques RousseauDiscorso sull’origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini1755La proprietà privata è l’origine della disuguaglianza e della competizione.
Karl MarxIl Capitale e Manifesto del Partito Comunista1867, 1848Il capitalismo aliena l’uomo e lo riduce a mero strumento di profitto.
Max WeberL’etica protestante e lo spirito del capitalismo1905Il capitalismo nasce da un’etica del lavoro che legittima l’accumulazione di ricchezza.

Due domande per apocalittici e integrati

  1. L’umanità nel suo complesso riuscirà ad affrontare con sufficiente prudenza e saggezza la nuova frontiera nella medicina rigenerativa?
  2. Potremo dire ai famigliari delle persone che non hanno avuto il trapianto, con onestà intellettuale, che abbiamo fatto tutto il possibile per salvare la vita al loro caro, e che non abbiamo rinunciato a nessuna opzione praticabile?

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Renato Ongania

Studioso di comunicazione, semiotica e vessillologia. Esploratore, attivista culturale e saggista. Già consigliere comunale e militante radicale "contro la pena di morte". Laurea in relazioni pubbliche (Iulm, Milano), diplomi di alta formazione nel pensiero filosofico di Tommaso d’Aquino e Anselmo d’Aosta presso atenei pontifici; “Esperto in criminologia esoterica”, master in bioetica. Tra i suoi interessi di ricerca: diritti umani, peace studies, hate speech online, analfabetismo religioso. Da oltre dieci anni Ministro della Chiesa di Scientology e rappresentante italiano dello scrittore statunitense L. Ron Hubbard.

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