Le Nostre Rubriche

Isola dei Famosi 2025: quando il format, lo share e persino i naufraghi vanno alla deriva!

Nelle scorse settimane, tra un vagheggiamento e l’altro, vi avevo anticipato che la sostituzione prematura di The Couple con la nuova edizione dell’Isola dei Famosi, quel reality show incentrato sulla sopravvivenza che catapulta vip privilegiati e presunti tali, seppur per poco tempo, e considerato l’andazzo, in un mondo decisamente “più reale”, non assomigliava ad altro se non ad una toppa che era di gran lunga peggiore del buco. Ebbene, a distanza di diversi giorni da questa mia piccola quanto fatalista previsione, non posso esimermi dall’esclamare a gran voce, e perché no, anche con un certo grado di soddisfazione, lo ammetto, che:

Io ve l’avevo detto!

Oppure, per citare il mio amatissimo Oscar Wilde:

Il mondo è diviso in due classi: quelli che credono all’incredibile, e quelli che fanno l’impossibile

Della serie, se a primo impatto non avete voluto dar retta alle mie parole, davanti ai fatti continuate ad essere dello stesso parere?

L’isola dei Famosi, un survival show in cui non sopravvivono niente e nessuno

Perché, non so cosa ne pensiate realmente voi, a mio avviso qui abbiamo a che fare con ben altro che un “survival show”, visto che sulle dorate sponde dei Caraibi pare non sopravvivere proprio un bel niente, nemmeno i concorrenti. Nel giro di tre settimane, in effetti, gli spettatori sono passati dal chiedersi “Chi vincerà?” a domandarsi “Chi sarà il prossimo che se ne andrà?“, dal momento che ci sono stati ben sette ritiri e tutto farebbe pensare che potrebbero essercene addirittura degli altri. Leonardo Brum, Angelo Famao, Camila Giorgi, Nunzio Stancampiano, Spadino, Antonella Mosetti e, infine, Lorenzo Tano, insomma, roba che una tale “morìa”, si fa per dire, non avrebbe avuto modo di incontrarla neppure Jessica Fletcher nella sua amatissima Cabot Cove.

Una barca che affonda lentamente

Non sortirebbero più alcun effetto neanche la brillantezza e la lucidità della conduttrice, Veronica Gentili, che se fino a poco fa si era il capitano di una nave in preda ad un mare in tempesta che magari qualche possibilità di cavalcare l’onda ce l’aveva pure, adesso si sarebbe inaspettatamente ritrovata – suo malgrado – al timone di un vascello destinato soltanto ad andare alla deriva!

Persino lo share è sceso in picchiata, e no, non si è trattato di un tuffo dalla scogliera di qualche avventato naufrago, bensì del tonfo di una audience forse stanca di assistere alle medesime dinamiche da illo tempore, a quei politici di seconda mano che, non arraffando più voti in Parlamento, speravano di riuscire a guadagnare perlomeno qualche nomination a proprio favore con dell’opinionismo di terza categoria (Mario Adinolfi sembra saperne più di qualcosa a riguardo!) e a quegli altri parvenu che, non potendo più aggirarsi liberamente per qualsiasi studio televisivo come un tempo, avrebbero immaginato che le spiagge dell’Honduras sarebbero potute essere una buona occasione!

Tra la glacialità tagliente di Cristina Plevani, più affilata di un rasoio a cinque lame, e le lezioni di vita di Teresanna Pugliese che nessuno le ha chiesto di impartirci, passando per l’inconsolabile melancolia di Patrizia Rossetti, c’è Dino Giarrusso la cui presunta distribuzione truccata del cocco starebbe sfociando in un caso mediatico degno del tribunale di Forum.

Insomma, quella che sarebbe dovuta essere un’opportunità che valeva la pena di prendere al volo – ahimè, ahinoi, ahitutti – ha finito inesorabilmente per farla. E così, mentre la barca affonda più lentamente del Titanic (e con meno eleganza, oserei aggiungere), c’è una domanda che rimane a galla: i cocchi, almeno loro, rimarranno?

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Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, Latina 25 gennaio 1984. Curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie. Molti dei suoi libri invece sono distribuiti all'interno degli istituti scolastici italiani. È noto al grande pubblico non solo esclusivamente per la sua variegata produzione letteraria, ma anche per la sua partecipazione nel 2016 alla V edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Express. Consacratosi come Il giustiziere dei Vip, da circa due anni grazie a L’Irriverente, personaggio da lui ideato e suo personale pseudonimo, commenta il mondo della televisione, dei social network e i personaggi che lo popolano, senza alcun timore, con quel pizzico di spietatezza che non guasta mai attraverso le sue rubriche settimanali.

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