Sono passati ormai 21 anni dall’attentato del 19 agosto 2003, giorno in cui si verificò il bombardamento del Canal Hotel di Baghdad, in Iraq, all’interno del quale era situato il quartier generale dell’ONU. Un evento tragico, segnato dalla morte di 22 persone, tra le quali l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Sergio Vieira de Mello, mentre ben oltre 150 rimasero ferite. Un triste avvenimento che ha cambiato definitivamente il corso della Storia moderna e il mondo degli operatori umanitari, nonché quello delle persone che quest’ultimi supportano con il proprio lavoro quotidiano.
Difatti, l’attacco ha allertato l’intera comunità umanitaria internazionale, non solo perché si è rivelato uno dei più letali nella storia delle Nazioni Unite, ma anche (e soprattutto) perché rappresenta il primo caso in cui un’organizzazione umanitaria neutrale sovrannazionale viene presa di mira. Per tale ragione, nel 2008, l’Assemblea Generale dell’ONU ha indetto La Giornata Mondiale dell’Aiuto Umanitario, celebrandola a partire dall’anno seguente, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei civili di tutto il mondo coinvolti nei conflitti (non ultimi, i Palestinesi nella Striscia di Gaza in questi mesi), e di sostenere e onorare operatrici e operatori che rischiano, e a volte perdono, la vita per dare una mano al prossimo.
Un’autentica missione la loro, senza ombra di dubbio piena di pericoli, della cui importanza ha voluto parlarci Marcello Sgroi, counselor ed esperto in risoluzione pacifica dei conflitti.
“L’aiuto umanitario gioca un ruolo cruciale nel fornire assistenza e supporto a individui e comunità colpite da crisi e disastri in tutto il mondo, compresi quelli generati da conflitti armati. A tal proposito, una delle più grandi reti umanitarie al mondo, impegnate a fornire aiuto e assistenza a milioni di persone in situazioni di emergenza e bisogno, è Il Movimento Internazionale di CR e MR.
L’azione umanitaria si traduce in un intervento coordinato e efficace, mirato a salvare vite, alleviare sofferenze e proteggere la dignità umana in situazioni di crisi con l’obiettivo fondamentale per il bene comune. Un esempio concreto si manifesta in risposta a una catastrofe naturale come terremoto o alluvione.
Dopo la catastrofe, i volontari della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa si mobilitano per fornire soccorso immediato alle vittime, distribuendo generi di prima necessità come cibo, acqua potabile, coperte e kit igienici, forniscono cure mediche di base e gestiscono i punti di primo soccorso per garantire che i feriti ricevano assistenza sanitaria essenziale. Gli stessi volontari offrono anche supporto psicologico alle persone traumatizzate, aiutandole a elaborare lo stress emotivo e a superare il trauma.
Dopo la fase di emergenza, si supporta la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e si promuove la ripresa delle comunità colpite. L’aiuto umanitario segue tre principi fondamentali: umanità, imparzialità e neutralità sono cardine per guidare l’azione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in modo efficace e rispettoso dell’uomo. Ecco come questi principi si manifestano durante l’intervento umanitario:
Integrando i principi di umanità, imparzialità e neutralità nell’intervento umanitario, si garantisce che l’aiuto fornito sia guidato dai valori fondamentali per l’uomo come il rispetto del più debole, della giustizia e della solidarietà. Questi principi sono pilastri essenziali che assicurano azioni umanitarie guidate dalla vulnerabilità per mantenere sempre un ambiente di ascolto, rispetto e cura fondamentale“.
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