“Mi chiedo quando finirà davvero la mia relazione tossica, perché nonostante io abbia chiuso e tagliato i ponti, mi scopro ancora lì, a cercare. La vera verità è che sbircio tra i suoi profili, tra i suoi amici e cerco segnali che mi dicano qualcosa. Vorrei smettere, ogni volta mi dico che è l’ultima volta ma poi non ci riesco. E non capisco perché. So che non mi farà mai bene, ma allora… perché non riesco a lasciare andare la relazione tossica?”
Ogni donna che ha avuto una relazione con un narcisista conosce questa lotta dell’anima. È come se ci fosse una parte di noi che non riesce a chiudere davvero quella porta, anche quando sappiamo che dietro c’è solo dolore.
Non è amore, non è nostalgia, non è speranza. È dipendenza. Una relazione con un narcisista crea una dinamica così distorta da lasciare segni profondi. Sei diventata dipendente dalle sue attenzioni, dal suo giudizio e dai saliscendi emotivi che ti infliggeva. Ma quando tu tagli e questa fonte si esaurisce, rimani in un vuoto che sembra insopportabile. È lì che scatta il bisogno di controllare, di capire, di sapere cosa sta facendo e, soprattutto, chi sta ricoprendo di mille attenzioni.
Senti un vuoto e un dolore grande e ti chiedi se quella sensazione non sia un segnale che devi tornare indietro. No, non lo è. Anzi, è un segnale che devi andare avanti.
Quando smetterai di sbirciare. E non perché ti imponi di farlo, ma perché non ne senti più il bisogno. È allora che si può dire che la relazione è finita.
E questo accade quando cominci a guardare dentro di te e non più verso di lui perché non è lui che definisce il tuo valore, ma tu.
Non c’è una tempistica universale per questo processo. Per alcuni, ci vogliono mesi. Per altri, anni. Ma accade. Accade quando ti stanchi definitivamente di stare in quel limbo fatto di sabbie mobili e quando non ne puoi più di sentirti meno. Ed è liberatorio.
La strada non è facile perché a giorni buoni ne alterni altri in cui ti senti confusa, arrabbiata, persino nostalgica. Ti capita anche di pensare: piuttosto che ricominciare da zero con la paura dell’ignoto, resto dove sto. E invece, prova a ricordare quali erano i tuoi interessi prima di lui, i tuoi desideri, la tua vita. Ti piace viaggiare? Viaggia. Ti piace leggere, leggi. Ti piace andare a ballare? Vai a ballare. Ma da sola? Se non hai amici che possano venire con te, anche da sola. A me per esempio piace ballare da sola. Tantissimo. Fai spazio a tutto ciò che ti fa sentire viva. E poi parla. Parlane con chi ti capisce: un’amica, una terapeuta, un gruppo di supporto. Condividere il peso lo rende più leggero. Ti accorgerai che anche gli altri hanno quei dolori. Chi è un passo davanti a te nella rinascita, ti darà la spinta verso la direzione giusta. Chi è un passo indietro, ti chiederà aiuto e tu nel tendergli la mano, aiuterai te stessa.
Un giorno, senza nemmeno rendertene conto, ti accorgerai che non hai più bisogno di sapere. La nuova compagna? Non ti interessa. Le sue parole? Non hanno più potere su di te. Semplicemente, non c’è più spazio nella tua vita per lui. Perché sarai occupata a costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di tuo.
La fine di una relazione con un narcisista non è mai facile ma non è impossibile. E quando finalmente chiuderai quella porta e lo farai davvero, ti accorgerai che la chiave è sempre stata nelle tue mani.
Ora usala per aprire la porta verso la tua libertà.
Inganni d’amore è la rubrica su L’Opinione.com
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