#Focus

Remembrance Day 2025, l’eco della memoria: ricordare in un mondo che troppo spesso dimentica

In un’epoca segnata da guerre senza fine, conflitti che esplodono in continenti lontani e tensioni che quotidianamente riempiono i notiziari, diventa sempre più difficile custodire il ricordo di ciò che accade. E non perché farlo risulta troppo doloroso, ma semplicemente perché ci sembra quasi che non ne valga la pena. Anzi, il più delle volte risulta sicuramente più facile non vedere, voltarsi dall’altra parte, ignorare e correre il rischio di commettere quegli stessi errori che, forse, se avessimo prestato attenzione, avremmo potuto evitare.

Proprio per questo, abbiamo deciso di dedicare il nostro #FOCUS di questa settimana al Remembrance Day del Commonwealth, dal momento che non esso non consiste nell’ennesima commemorazione sterile che ci costringe, in un perpetuo ritorno e ripetersi di riti e riverenze, ad omaggiare aridamente il passato, ma ci fa fare i conti col nostro futuro: quanto siamo disposti ad imparare dai passi che altri, prima di noi, hanno già compiuto?

Cosa potrebbe insegnarci il Remembrance Day?

Come in molti sicuramente sapranno, l’11 novembre di ogni anno il Commonwealth celebra il Remembrance Day. Storicamente istituita per onorare le vittime della Prima Guerra Mondiale, nel corso del tempo si è trasformata sempre di più in un’occasione per riflettere su qualcosa di più ampio, come il significato della guerra e i costi umani che, di volta in volta, essa comporta. Certo, da un lato non si può negare che essa sia, ed è giusto che lo sia, un atto di riconoscenza e rispetto verso chi ha perso la vita in nome di qualcosa di più grande. Tuttavia, qual è lo scopo reale di una ricorrenza come questa se, alla fine, non facciamo altro che reiterare ciò che più di ogni altra cosa ci ostiniamo a condannare?

Credit: web

La memoria dovrebbe condurci, tutti, nessuno escluso, verso scelte più consapevoli. Eppure, in una realtà in cui i bambini vengono trucidati a Gaza (cliccate QUI per il nostro articolo a riguardo) sotto i nostri occhi, ogni giorno, oppure guerre silenziose, come quella in Sudan, continuano a mietere vittime per la bieca sete di potere di pochi, per citare alcuni esempi, diamo l’impressione di non adoperarci abbastanza affinché tali scenari non si ripetano. Vivere in una società globalizzata e digitale, poi, dove le notizie arrivano istantaneamente e l’indignazione si consuma in pochi click, sicuramente non aiuta e il rischio è che il ricordo diventi un rituale priva di senso, svuotato di qualsiasi significato concreto.

Ricordare per riflettere

Ed è alla luce di questo che il Remembrance Day deve acquisire una dimensione universale, per far sì che possa divenire un richiamo a quei valori che trascendono le epoche e i confini nazionali. Onorare la memoria significa interrogarsi sulle ingiustizie, sui conflitti, sulle tensioni che ancora oggi segnano il mondo. Significa riflettere su come la pace non sia un dato scontato, ma un traguardo da coltivare con impegno quotidiano, con dialogo e con responsabilità.

Ricordare per non dimenticare, quindi, diventa un invito alla consapevolezza, a riflettere sulle conseguenze delle azioni umane, le nostre, piccole o grandi che si possano ritenere. E perché no, magari perfino un incoraggiamento a coltivare maggiormente l’empatia, un sentimento che di questi tempi sembra essere divenuto quasi una debolezza. Perciò, l’11 novembre obblighiamoci a guardare al presente con occhi vigili e cuore aperto, perché fermarsi a ricordare non è un gesto nostalgico, per utilizzare un termine assai gradito ai più ultimamente, bensì un atto di civiltà!

Se vi siete persi il precedente #FOCUS, potete recuperarlo -> QUI <-

Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sitoInstagramFacebook e LinkedIn

Diego Lanuto

Classe 1996, studente laureando in “Lingue, Culture, Letterature e Traduzione” presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’. Appassionato di scrittura, danza, cinema, libri, attualità, politica, costume, società e molto altro, nel corso degli anni ha collaborato con diversi siti d'informazione e testate giornalistiche (cartacee e digitali), tra cui Metropolitan Magazine, M Social Magazine, Spyit.it, Art&Glamour Magazine ed EVA3000. Ha scritto alcuni articoli per la testata giornalistica cartacea ORA Settimanale. Ha curato progetti in qualità di addetto stampa, ultimo dei quali "L'Amore Dietro Ogni Cosa" (NewMusic Group, 2022). Attualmente, è redattore presso la testata giornalistica Vanity Class e caporedattore per L'Opinione.

View Comments

Recent Posts

Alice e Ellen Kessler morte per suicidio assistito: l’ultima tragica performance delle gemelle più famose d’Europa

Viviamo in un’epoca in cui basta compiere una scelta qualunque, persino la più insignificante, per…

1 ora ago

“Tit Toc”: debutta in libreria l’autobiografia di Emanuela Tittocchia

Dopo una lunga carriera nel mondo dello spettacolo, tra fiction di successo, programmi televisivi e…

1 ora ago

Influencer sotto esame, dal like al codice: la nuova era della responsabilità digitale

Dietro la parola “Influencer” c’è ancora una sottile, dolciastra, vergogna. In chi la pronuncia. Ma…

1 ora ago

Linguaggio: nel labirinto di narrazioni tossiche che generano false realtà

Viviamo immersi in un mondo che parla, narra, racconta. Ogni giorno riceviamo storie che modellano…

18 ore ago

Ius Osculi, il ‘diritto di bacio’ dei romani: quando il giudizio sulle donne dipendeva da una bevanda proibita

Ci sono usanze del passato che ci fanno sorridere, altre che lasciano in noi un…

1 giorno ago

Oroscopo Etico settimanale: le previsioni zodiacali dal 17 al 23 novembre

La settimana che va dal 17 al 23 novembre è un mosaico di ricorrenze che…

2 giorni ago