Le Nostre Rubriche

Salva Milano, quando il capoluogo lombardo è teatro di scandali

Negli ultimi anni, Milano ha vissuto una fase di grande crescita economica e urbanistica, affermandosi come una delle città più dinamiche e influenti d’Europa. Questo sviluppo ha spesso portato con sé speculazioni, disuguaglianze sociali e controversie politiche. L’ultimo caso, noto come scandalo “Salva Milano”, ha ulteriormente scosso l’opinione pubblica, facendo emergere il rischio che la città perda la sua identità a favore di interessi privati e giochi di potere. 

La strada verso il “Salva Milano”: la città sede di disuguaglianze sempre più evidenti

La causa scatenante che ha fatto naufragare il disegno di legge urbanistica denominato “Salva Milano” è stato l’arresto dell’ex dirigente del Comune di Milano e membro della Commissione Paesaggio, Giovanni Oggioni, accusato di aver influenzato direttamente la stesura della norma “Salva Milano” e di aver fatto pressioni per l’approvazione del testo in Parlamento. Tuttavia, a causa delle indagini e del suo arresto, il disegno di legge — che avrebbe dovuto rilanciare la città — non è stato approvato. 

Negli ultimi anni, la città è stata teatro di numerosi scandali, perdendo progressivamente credibilità e consolidando l’immagine di una città che insegue il profitto a ogni costo. L’ombra dell’illegalità e delle speculazioni ha contribuito a far emergere un senso di instabilità e sfiducia tra i cittadini. Oggi Milano sembra un luogo con un “delirio di onnipotenza”, sempre più esclusivo, dove le disuguaglianze sociali diventano sempre più evidenti. La storica “Milano da bere”, che trovò la sua fine con Tangentopoli, sembra essersi trasformata in una metropoli dominata da ricchezze facili, spesso ottenute in modo poco trasparente o addirittura illecito. Gli edifici iconici della zona di Porta Nuova, come Piazza Gae Aulenti e il Bosco Verticale, costruiti in occasione di Expo 2015, sono oggi abitati da ricchi investitori stranieri, influencer e presunte celebrità, contribuendo a rendere la città ancora più elitaria. 

A causa dello scandalo “Salva Milano”, molte famiglie che avevano versato acconti per l’acquisto di appartamenti in costruzione si ritrovano ora sul lastrico. Avevano investito buona parte dei loro risparmi e non sanno se e quando potranno riavere il loro denaro. Lo scandalo ha invischiato anche altre figure di spicco: l’assessore Guido Bardelli si è dimesso dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni compromettenti. Sono stati inoltre coinvolti Tommaso Foti, Maurizio Lupi e il senatore leghista Alessandro Morelli. Anche il sindaco Beppe Sala, pur non essendo formalmente implicato, ne esce fortemente indebolito, tanto che da più parti sono state richieste le sue dimissioni. 

Cosa si può fare per salvare Milano?

Per risollevare la città da questa crisi di credibilità e ricostruire un clima di fiducia, è necessario adottare una serie di misure concrete: 

1. Trasparenza negli appalti e nei progetti urbanistici: I processi decisionali devono essere resi pubblici e monitorabili, con la possibilità per i cittadini di consultare online ogni passaggio delle grandi opere. 

2. Valorizzazione del tessuto sociale: Incentivare politiche abitative che favoriscano il ritorno delle famiglie e dei giovani nel centro cittadino, contrastando la speculazione edilizia. 

3. Controlli più rigorosi: Istituire un organo indipendente che vigili sugli appalti e sull’assegnazione delle concessioni, per evitare l’infiltrazione di interessi illeciti. 

4. Piano di risarcimento per le famiglie colpite: Attivare un fondo speciale per tutelare le famiglie che hanno perso i loro risparmi, garantendo loro un percorso certo per il recupero del denaro investito. 

5. Sviluppo sostenibile: Ripensare l’urbanistica puntando su progetti che rispettino l’ambiente e valorizzino gli spazi pubblici, per creare una città più vivibile e inclusiva. 

6. Rilancio culturale e sociale: Promuovere eventi, mostre e iniziative che coinvolgano la cittadinanza, per riportare al centro il senso di comunità e appartenenza. 

Milano ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di reinventarsi. Con le giuste misure e un impegno serio da parte delle istituzioni, può tornare a essere un simbolo di innovazione e inclusività, lasciandosi alle spalle questa triste pagina della sua storia.

Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sitoInstagramFacebook e LinkedIn

Manola De Lorenzo

Nata a Milano, si interessa da sempre di tutto ciò che, nel bene e nel male, colpisce il mondo che la circonda. Attualità, politica, cronaca e spettacolo sono da sempre il suo pane quotidiano. Nutre un profondo e smisurato affetto nei confronti degli animali, ama la moda ed è una grande appassionata d'arte. Scrive per passione e commenta quello che, secondo lei, merita attenzione.

Recent Posts

Sala Albano Carrisi, un laboratorio per coltivare la nuova generazione di artisti italiani

Un laboratorio di educazione musicale dedicato ai valori della tradizione italiana. Nel cuore del quartiere…

14 ore ago

Vittorio Sgarbi, ombre e tensioni nella casa del celebre critico d’arte: tra fragilità, eredità e silenzi familiari

In questi mesi la figlia minore di Vittorio Sgarbi, Evelina Sgarbi, ospite in vari programmi…

2 giorni ago

Pamela Genini, un’altra vita spezzata e l’ennesimo paio di scarpe rosse da esporre: quando si sanerà questa piaga sociale?

Pamela Genini, ventinove anni, è stata brutalmente uccisa da Gianluca Soncin, cinquantadue anni, ossia l’uomo…

2 giorni ago

Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria: quando la povertà degli altri è anche la nostra!

Superare la povertà non è un gesto di carità. È un atto di giustizia. È…

2 giorni ago

La nuova povertà del XXI secolo: quella socialità che è ormai diventata un lusso!

Che si tratti di una pizza con gli amici, di un bicchiere di vino dopo…

2 giorni ago