Cultura e Spettacolo

The Big Mother, il nuovo film di Antonello Altamura: “Un crime spirituale che trascende i canoni del genere”

Ah, i film di genere. Li conosciamo, li amiamo, li riguardiamo fino alla nausea e al tempo stesso li detestiamo. Che sia l’horror con l’immancabile ragazza che va a curiosare da sola nel bosco di notte, la commedia romantica dove lui corre all’aeroporto all’ultimo secondo per fermare la propria amata o il film d’azione in cui l’eroe scappa da un’esplosione senza nemmeno spettinarsi i capelli, arriva sempre quel momento in cui ci chiediamo:

Ma davvero non potevano inventarsi qualcosa di nuovo?

Sarà capitato a chiunque, almeno una volta nella vita. E questo perché è come se Hollywood e Cinecittà avessero un manuale segreto con le regole non scritte su come fare un film e, spoiler, sono le stesse da trent’anni! Certo, per carità, i cliché esercitano comunque un certo fascino sul pubblico. Sono comodi, come una vecchia coperta che ci avvolge e ci fa sentire al sicuro. Tuttavia, dopo un po’ non siamo stanchi di sapere già come andrà a finire ogni singola scena? Non ci sono sorprese, ma soltanto un copione ripetuto all’infinito con personaggi intercambiabili.

The Big Mother – Locandina Ufficiale / Credit: foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa (ph: Carlo Bellincampi)

Eppure, un po’ di originalità non guasterebbe affatto. Un aspetto, quest’ultimo, di cui sembra saperne sicuramente qualcosa Antonello Altamura che, nelle vesti di regista, ha recentemente dato vita a The Big Mother, una pellicola dalle classiche sfumature thriller e dalle nuance crime ma che, a giudicare dalla trama, si presenta come un prodotto sicuramente inedito nel panorama cinematografico nostrano. Insomma, una piccola perla che aspetta solamente il momento giusto per essere ammirata.

Ma in cosa consiste “The Big Mother”? Ce lo spiega il regista!

Al pari di altri progetti sviluppati nel corso degli ultimi anni, anche ‘The Big Mother’ ha una genesi piuttosto particolare. Difatti, la realizzazione del film è stata interrotta per ben due volte a causa dell’emergenza pandemica da Covid-19, ma alla fine siamo riusciti a portarlo alla luce. Ha una trama piuttosto particolare, a primo impatto potrebbe presentarsi come il tipico “crime”, ma possiede un valore fortemente spirituale che non potevo, per via della pandemia, lasciare andare via. Doveva nascere e così è stato. Il cinema, poi, si sa, è un lavoro di equipe, fatto di incontri, meeting e lavori di squadra, ed io ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo come quello della Ciak Company, la cui educazione e preparazione sono fenomenali, che ha permesso alla pellicola di essere ultimata.

L’ambientazione

A far da sfondo alla storia è Torino, la cui bellezza oscillante tra barocco e liberty esplode nel film. Si tratta di una città in cui si annida il mistero, forse proprio per l’impossibilità di definirla in maniera netta a causa del suo stile influenzato, al tempo stesso, da quello delle città europee e dalla forte componente di immigrazione araba. Sicuramente ha degli scenari pazzeschi, che nulla hanno però da invidiare ai tanti set ricostruiti; cosa che io, grazie alla Torino FILM Commission, sono riuscito un po’ a dimostrare. Sono convinto che i fan del cinema thriller sapranno perdersi per i suoi cunicoli e imbattersi in misteri tutti da risolvere!

Il cast

Credit photo: Carlo Bellincampi

Per quel che riguarda il cast, abbiamo Marina Suma, vincitrice del David di Donatello e del Nastro d’Argento, che interpreta Cristina Blanchard, una dark lady molto particolare, icona del fascino e del mistero mediterraneo. Grande attrice e donna molto preparata con tantissimi fans che la seguono, Marina è una donna bellissima e di classe che sul set, oltre a dare grinta alla squadra, è molto professionale e da tutto di sé.

A seguire abbiamo Vincenzo Bocciarelli, attualmente direttore dei Teatri di Siena. Già pupillo di Sthreler e Albertazzi, ha tanto teatro e tanta televisione di qualità alle spalle sebbene in ‘The Big Mother’ ricopra un ruolo decisamente particolare, quello di un religioso. Ha saputo rendere l’anima inquieta, continuamente in bilico tra materialità e spiritualità, del cardinal Reneè de Toledo e lo ha fatto in maniera magistrale. Sono sicuro che il pubblico lo amerà!

E infine, tra gli altri, c’è lei, la star: Sydne Rome. Ha lavorato da protagonista con attori come Mastroianni, Delon, David Bowie, Polansky, Chabrol, Clement e Zampa. Qui ha dato una lezione di set all’americana, immedesimandosi profondamente nel personaggio e ispirandosi ad una donna famosissima del passato, dura e spietata, che le avrebbe fatto un torto. Ma d’altronde, il male si ricorda quando non ci può più nuocere!

The Big Mother, una perla da non lasciarsi sfuggire

Che dire, è senza ombra di dubbio una trama avvincente che spero il pubblico sappia amare. Da regista, credo che ognuno abbia un proprio stile che venga, in parte, dal gusto personale e, in parte, da radici lontane. Io ad esempio, amo registi come Von Trier Aldrich, William Castle e Mauro Bolognini, così come il cinema del Medio Oriente e i suoi attori, soprattutto quelli del passato. Elementi, questi, che certamente riaffiorano in ‘The Big Mother’.

L’uscita è prevista a breve, al momento siamo impegnati con la distribuzione. Perciò, mi raccomando, rimanete sintonizzati“!

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La Redazione

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