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Un magico Natale (1985), una pellicola senza tempo che ci travolge con l’atmosfera delle feste

Un magico Natale: Canada, pochi giorni alla Vigilia di Natale. Ginnie Grainger (Mary Steenburgen) e suo marito Jack (Gary Basaraba) hanno difficoltà a sbarcare il lunario e devono per forza di cosa fare economie per poter mantenere i due figli, Abbie (Elisabeth Harnois) e Cal (Robbie Magwood). Abbie è una bambina sognatrice che crede fortemente nel Natale e soprattutto nella figura di Babbo Natale. Aspetta, infatti, con sentimento l’arrivo di questa festa perché convinta che l’anziano e benevolo signore possa esaudire i suoi desideri e quelli dei suoi vicini bisognosi.

Ginnie, di contro, è una donna aggrappata alla realtà e affatto amante delle festività natalizie. Non riesce, anzi, non vuole che la gioia e l’amore entrino nella sua casa forse perché troppo concentrata sui problemi economici di famiglia. Jack, invece, arriva addirittura ad utilizzare i pochi risparmi per poter dare la corrente elettrica necessaria al grande albero di Natale della città innevata.

Locandina ufficiale/Credit photo: Filippo Kulberg Taub

Tutto cambia per Ginnie il giorno in cui il marito si reca in banca e viene ucciso da un signore improvvisato rapinatore che ha il desiderio di far passare al figlio un felice Natale anche se senza mezzi. L’intervento dell’angelo custode Gedeone (Harry Dean Steanton) cambierà le sorti della famiglia Grainger e degli abitanti della cittadina.

“Un magico Natale” scioglie il cuore delle persone più aride

Prodotto dalla Walt Disney Production, questo film senza tempo scioglierà i cuori anche delle persone più aride. Ormai acquisito dalla piattaforma online di Disney+, questo Cult della metà degli anni Ottanta sposterà le lancette dell’orologio dando la possibilità agli spettatori di vivere un momento di riflessione attraverso gli occhi di una famiglia quasi indigente che non ha smesso di credere in qualcosa di meglio.

La Steenburgen (Omicidio allo specchio) è perfetta nella parte della protagonista che non crede alla gioia del Natale; una sorta di Scrooge al femminile ma meno cattiva: le sue preoccupazioni nascono dal fatto che stanno per lasciare la casa perché indietro con l’affitto e le utenze e il lavoro del marito che scarseggia.

Il suo atteggiamento è quasi sempre distaccato finché la tragedia alle porte non la metterà davanti a prove molto più grandi. L’intervento ‘magico’ surreale dell’angelo e di Babbo Natale sono gli elementi chiave di questo film di Borsos. La cosa che più colpisce di questo film che uscì in concomitanza del più celebre La storia di Babbo Natale (Santa Claus: The Movie, David Newman, 1985), è probabilmente la semplicità e sensibilità con la quale la storia di questa famiglia viene narrata.

Un magico Natale avrà dei colpi di scena davvero inaspettati che rafforzeranno il potere e, soprattutto, il potere della speranza nei sogni dei bambini. Buona visione a tutti!

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Filippo Kulberg Taub

Studioso e appassionato di cinema internazionale. Ha dedicato i suoi studi alle grandi figure femminili del cinema del passato specializzandosi alla Sapienza di Roma nel 2007 e nel 2010 su Bette Davis e Joan Crawford. Nel 2016 ha completato un dottorato di ricerca in Beni culturali e territorio presso l’Università di Roma, Tor Vergata con una tesi sull’attrice israeliana Gila Almagor. Ha scritto diversi saggi e articoli di cinema e pubblicato l’autobiografia inedita in Italia di Bette Davis, Lo schermo della solitudine (Lithos). Oggi insegna Lettere alle nuove generazioni cercando sempre di infondere loro fiducia e soprattutto amore per la storia del cinema.

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