L'Irriverente

Bellezza: tra principi incoronati e reginette fasciate, salverà davvero il mondo?

Non troppo tempo fa il mio collega Yutang Lin, scrittore e traduttore cinese, e come me di fama internazionale, mi ha ricordato, tramite un’attenta sessione di metafonia, che la nostra società esiste unicamente sulla base di cortesi bugie a patto che nessuno dica ciò che pensa. Le nostre angosce, i dubbi, i problemi, le incertezze, le ansie quotidiane e le insicurezze legate alla bellezza esteriore sembrano derivare dalla preoccupazione di ciò che gli altri pensano di noi, praticamente tutto ciò di cui io, per citare Rhett Butler, interpretato dall’attore Clark Gable nella pellicola del 1939 Via col vento:

Francamente me ne infischio

Questa settimana potrei sindacare l’arretratezza del nostro Paese, ma è così evidente che finirei per risultare banale. Oppure, potrei concentrarmi sulle nuove scoperte scientifiche riguardanti i buchi neri che, come abbiamo constatato, non prendono forma e sostanza solo nello spazio profondo, esistono pure nella mente di qualcuno di noi (Maddalena Corvaglia insegna). O ancora, sull’articolo 11 della nostra Costituzione che, da un lato, ripudia la guerra ma, dall’altro, non la combatte. La pace, signori miei, non la si ottiene fornendo le armi! E infine, sulle concluse Olimpiadi di Parigi, peccato solo che lo sport e il buon gusto non vadano a braccetto. Potrei, ma preferisco di gran lunga invece lasciarlo fare agli incapaci, d’altronde, devo ammetterlo, trovo gusto e un certo piacere nel leggere ciò che di più improbabile si riesce a trovare in giro!

Senza interiorità la bellezza esteriore non conta nulla

L’estate è oramai quasi giunta alla sua conclusione e, proprio sul finire di questa torrida stagione di cui avrei volentieri fatto a meno, i due concorsi di bellezza più famosi della nostra penisola stanno per eleggere i loro nuovi beniamini, oltre a regalare quell’infinità di fasce indossate da donne e uomini che, grazie alle stesse poi, hanno intrapreso una carriera nel mondo dello show business. Tra i volti più celebri ricordiamo quello di Gina Lollobrigida (terza classificata Miss Italia 1947), Manila Nazzaro (Miss Italia 1999), Cristina Chiabotto (Miss Italia 2004), Miriam Leone (Miss Italia 2008), Gabriel Garko (Il + bello d’Italia 1991), Ettore Bassi (Il + bello d’Italia 1992), Beppe Convertini (Il + bello d’Italia 1993) e Andrea Foriglio (Il + bello d’Italia 2023).

Roma, 11 marzo 1985. Il patron di ‘Miss Italia’, Enzo Mirigliani, grande esperto di concorsi di bellezza femminile, dopo aver offerto amichevolmente alcuni suoi suggerimenti si congratula con gli organizzatori del concorso di bellezza maschile ‘II + Bello d’Italia’. Nella fotografia, da sinistra: Rudy Valli, Antonio Fasano, Enzo Mirigliani e Silvio Fasano.

Se da una parte troviamo l’esaltazione della bellezza femminile grazie a Miss Italia, manifestazione nata da un’idea di Dino Villani nel 1939, all’epoca si trattava di un concorso fotografico chiamato 5000 lire per un sorriso, e portato avanti dal 2003 ad oggi da Patrizia Mirigliani, figlia dello storico patron Enzo Mirigliani, dall’altra celebriamo quella maschile attraverso Il + bello d’Italia, concorso nato ad Alassio e ideato nel 1979 dai fratelli Antonio e Silvio Fasano, assieme al torinese Rudy Valli. Ve ne parlo perché sono del parere che la bellezza, si spera, presto o tardi salverà il mondo e se così non fosse, beh, almeno ci “abbiamo” provato.

“Specchio delle mie brame, chi saranno i più belli del reame”?

Ora, di belli e belle buoni a poco (se non a niente), ne è pieno il mondo, specialmente quello in cui navigo io. E lo stesso si può dire dei social network, vetrine intrise di sorrisi finti, seni e sederi di plastica la cui sola utilità è quella di fungere da specchio anacronistico di ruoli e stereotipi che, per fortuna, ad oggi non esistono più e che farebbero invidia persino al nuovo film di Barbie. Quest’anno mi auguro solo che non venga commesso lo stesso errore di alcune delle edizioni passate quando qualcuno per mettere in risalto le qualità intellettuali degli aspiranti Mister e Miss ha pensato bene di concedere loro addirittura un microfono. Esaltiamola pure la bellezza, ma focalizziamoci su cosa essa è realmente.

Cos’è per me la bellezza

Se io dovessi descriverla, onestamente, non ne sarei capace. A pensarci bene, però, potrei disquisire con assoluta convinzione su ciò che più ad essa si avvicina. ‘E cos’è?’, vi domandereste voi. Ebbene, credo che la bellezza non sia soltanto un mero fattore estetico, perché è meglio avere un cm in meno, d’altezza s’intende, o uno in più sui fianchi che aspirare ad una perfezione esteriore che, in realtà, non esiste. Certo, in alcuni contesti dall’estetica e i suoi canoni non si può in nessun caso prescindere. Tuttavia, non è quello che dovrebbe fare la differenza!

Al contrario, sarebbe davvero bello se si potesse mostrare all’esterno tutto ciò che di “bello” c’è in ognuno di noi poiché la bellezza, quella vera, altro non è che armonia, una consonanza di voci o di strumenti in accordo tra loro e grati, quindi, tanto all’orecchio quanto al cuore (e in questo caso, anche agli occhi!) che appartiene solamente alle persone pulite e limpide al pari di uno specchio d’acqua e, di sicuro, non a chi incarna (o crede d’incarnare) le convenzioni sociali o gli stereotipi del momento!

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Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, Latina 25 gennaio 1984. Curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie. Molti dei suoi libri invece sono distribuiti all'interno degli istituti scolastici italiani. È noto al grande pubblico non solo esclusivamente per la sua variegata produzione letteraria, ma anche per la sua partecipazione nel 2016 alla V edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Express. Consacratosi come Il giustiziere dei Vip, da circa due anni grazie a L’Irriverente, personaggio da lui ideato e suo personale pseudonimo, commenta il mondo della televisione, dei social network e i personaggi che lo popolano, senza alcun timore, con quel pizzico di spietatezza che non guasta mai attraverso le sue rubriche settimanali.

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