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Caso Garlasco, verità sospesa e l’ombra del dubbio: suggestioni o una revisione che riscrive la narrazione del delitto?

È meglio che dieci colpevoli sfuggano alla giustizia piuttosto che un innocente soffra — William Blackstone

Il caso Garlasco continua a suscitare forte interesse nell’opinione pubblica, mantenendo un posto centrale su giornali, programmi televisivi, telegiornali e piattaforme social. Questo anche perché, negli ultimi mesi, sono emerse nuove informazioni sulle indagini che potrebbero modificare le dinamiche del delitto Poggi rispetto alle conclusioni a cui si giunse nel 2017, anno in cui fu pronunciata la condanna ufficiale per Alberto Stasi dopo due gradi di giudizio.

La vicenda ha diviso l’Italia tra colpevolisti e innocentisti: da un lato c’è chi ritiene ancora Stasi colpevole, dall’altro chi sostiene che la revisione in corso sia necessaria, ritenendo plausibile la commissione di un errore giudiziario.

I recenti sviluppi del caso Garlasco

Al centro delle riflessioni non ci sono soltanto suggestioni o ipotesi, ma fatti concreti: Stasi vide l’assoluzione due volte, e solo successivamente la condanna in Cassazione sulla base di indizi che, allora come oggi, lasciano spazio a dubbi. Nonostante la condanna definitiva, non si può affermare con certezza che essa sia avvenuta “al di là di ogni ragionevole dubbio”, poiché i dubbi erano presenti allora e sembrano oggi ancora più consistenti.

Tali incertezze hanno spinto le procure di Milano e Pavia ad avviare la revisione del caso, ipotizzando la possibilità che Stasi sia innocente. Secondo diversi media, durante le indagini del 2007, la scena del crimine non fu adeguatamente protetta. Le tracce di sangue, sia in casa che sul corpo di Chiara Poggi, risultarono contaminate, rendendo impossibile isolare con certezza il DNA e le impronte dell’assassino o degli eventuali complici.

Analisi sul materiale di 17 anni fa

Oggi, i magistrati si trovano a dover lavorare su materiale risalente a oltre 17 anni fa, con evidenti complicazioni dovute al tempo trascorso. Alcune prove risultano irreperibili o distrutte, tra cui il pigiama indossato da Chiara, che potenzialmente conteneva il DNA dell’aggressore.

Nell’ambito della revisione, al momento un solo soggetto risulta indagato: Andrea Sempio, ipotizzato in concorso con altri. A suo carico c’è l’impronta palmare n.33, sul muro della taverna in cui scoprirono il corpo. La validità e attribuzione di questa impronta è oggetto di contrasto tra i consulenti delle parti, che non concordano sull’identificazione.

Un ulteriore sviluppo riguarda un DNA ignoto rilevato da una garza mai analizzata prima, prelevata dalla bocca della vittima. Questo potrebbe appartenere all’assassino o a un complice. Inoltre, gli inquirenti hanno rinvenuto altre due impronte sconosciute, anch’esse in attesa di identificazione.

La verità sul caso Garlasco è ancora lontana

La verità, dunque, è ancora lontana, e occorrerà attendere i risultati delle nuove analisi che gli inquirenti stanno conducendo con estrema meticolosità, per non tralasciare alcun dettaglio.

Un dato sembra però ormai emergere: sulla scena del crimine quella mattina c’erano più persone e l’orario della morte di Chiara potrebbe risultare posticipato rispetto alle evidenze del processo originario. Se ciò fosse confermato, Alberto Stasi potrebbe essere escluso dalla scena del delitto, poiché secondo le analisi forensi risulta che in quell’orario era a casa, al computer, impegnato nella sua tesi di laurea.

Questa revisione sta riscrivendo l’intera narrazione del delitto, mettendo in discussione le deduzioni del passato e aprendo la strada alla possibilità di una condanna ingiusta per un giovane di 22 anni. L’auspicio è che, al termine delle nuove indagini, si possa finalmente arrivare a una verità su prove inconfutabili, e se ciò confermerà l’innocenza di Stasi, che si pronunci la sua non colpevolezza!

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Manola De Lorenzo

Nata a Milano, si interessa da sempre di tutto ciò che, nel bene e nel male, colpisce il mondo che la circonda. Attualità, politica, cronaca e spettacolo sono da sempre il suo pane quotidiano. Nutre un profondo e smisurato affetto nei confronti degli animali, ama la moda ed è una grande appassionata d'arte. Scrive per passione e commenta quello che, secondo lei, merita attenzione.

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