Ci sono giorni infuocati nel mese di agosto nei quali, pur essendo al fresco sotto la pergola di uva fragola, guardi storto anche le lucertole che cercano riparo. Meno male che domenica scorsa, 17 agosto 2025 mi è stato chiesto, insieme a Rossella Bergamo, di partecipare ad un concerto, poi diventato sogno imprevisto e coinvolgente.
Così, su invito del sindaco di Verbicaro, il dott. Felice Spingola, dopo aver assistito alle prove due giorni prima, ci siamo recati a Verbicaro per assistere ad una versione dell’Elisir D’Amore di Gaetano Donizetti. Dopo un breve percorso a piedi, che comprendeva una ripida discesa, siamo arrivati in una piazzetta nel centro storico, scelta per la sua acustica, dove, i volontari dell’associazione “Verbicaro in lirica”, il cui Presidente è Carmela Errico, assieme al comune di Verbicaro, avevano allestito un palcoscenico che armonizzava l’atmosfera.
Dopo poco ha preso il via lo spettacolo, en plein air, il che già preannunciava l’intensità della prestazione dei cantanti provenienti da tutto il mondo ( Europa, Italia, Cina, Giappone, Corea del sud). Già dalle prime note, dirette dal maestro Angelo Guaragna, originario di Verbicaro, è venuta a crearsi un’atmosfera magica che ha coinvolto tutti gli spettatori portandoli dai vicoli antichi, stretti ed impervi, come allora si
usava, agli spazi luminosi ed infiniti che la musica è in grado di creare. Per di più, le voci del coro e dei cantanti hanno accentuato quel miracolo di cui abbiamo fatto esperienza, in particolare grazie alle arie intense ed allegre eseguite in modo impeccabile. Allegria ed applausi ha suscitato l’arrivo del venditore dell’elisir, proveniente da un vicolo, su di un piccolo ape-car vivacemente addobbato.
La musica è la rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia – Ludwig van Beethoven
In pratica, dopo lo stress della giornata, mi sono visto trascinato dall’opera, completamente immerso nell’atmosfera, stimolato dal luogo e dalla leggerezza della presentazione che ravvivava il passato, facendomi cedere alle illusioni create dalle magie richiamate dall’opera. Piacevolmente sorprendente, poi, la bravura degli artisti coinvolti nel progetto con riferimento particolare ai protagonisti che hanno mostrato un notevole impegno.
Nello specifico, durante la pausa, nell’appartamento adibito a camerino, ho sentito il cantante, che stava eseguendo e provando la famosa aria “Una furtiva lacrima”, stimolarsi affermando: “Devo eseguire da dio una furtiva lacrima“. Ed io : “Anche da padre eterno”. Inutile aggiungere che, alla fine, così è stato. Che dire, la sensazione rimasta è quella di aver assistito ad un’opera corale che ha messo insieme, intensamente, tutto il paese. Con la speranza di poter ripetere il prossimo anno la stessa emozione, anche con la partecipazione attiva ed economica della Provincia e della Regione, del tutto latitanti!
Questo spettacolo rappresenta la forza della cultura che unisce: un intero paese che si lascia coinvolgere dalla magia della musica diventa il simbolo di come, anche in un’epoca di divisioni, l’arte sappia ancora creare comunità e condivisione.
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