Nelle regioni meridionali del Sudan vive il popolo dei Mundari, una delle molteplici etnie che risiedono entro i confini di un Paese piuttosto variegato. Costoro, sebbene vivano in una condizione di relativo isolamento dal resto del mondo, sono noti in ogni angolo del pianeta per via di un’usanza decisamente particolare e al tempo stesso affascinante: lavarsi con l’urina delle mucche. Una pratica che può certamente risultare insolita agli occhi di un osservatore esterno, ma che è profondamente radicata nella cultura e nella vita quotidiana di questa popolazione da svariate generazioni.
Conoscere e amare il nostro folclore significa onorare il linguaggio della nostra bandiera
Così si espresse, ormai molti anni orsono, il celebre comico e attore Eddie Cantor in riferimento alle tradizioni che ciascun popolo possiede. Una considerazione semplice, ma che contemporaneamente contribuisce a ribadire la riverenza e il rispetto con cui si guarda (o perlomeno, si dovrebbe guardare) agli usi e ai costumi, persino al giorno d’oggi. Per quel che riguarda i Mundari, nello specifico, le mucche non sono considerate solamente come dei meri animali da allevamento. Al contrario, esse rappresentano un pilastro fondamentale della loro economia, cultura e identità.
Le mucche, infatti, sono una fonte primaria di latte, carne e pelle, e costituiscono perfino uno dei parametri in base ai quali viene definito lo status sociale di una persona. Il possesso di un gran numero di bovini, ad esempio, è sinonimo di ricchezza e prestigio all’interno della comunità. Dunque, è indubbio l’altissimo valore che viene loro conferito ed è proprio alla luce di questo che l’insolita pratica “mundariana” acquisisce un altro significato.
L’impiego di urina di mucca, difatti, è strettamente legato alla cura personale e alla salute per via delle elevate concentrazioni di ammoniaca che possiede al suo interno. Un dato, quest’ultimo, che porta i Mundari a pensare che il suo utilizzo possa avere effetti benefici con proprietà antibatteriche e disinfettanti per l’organismo, come la prevenzione di infezioni alla pelle o il mantenimento di una buona igiene in un ambiente dove l’acqua pulita può essere scarsa. Tuttavia, al di là dell’aspetto igienico e pratico, vi è anche un significato simbolico. Lavarsi con l’urina delle mucche è visto come un modo per rafforzare il legame tra l’uomo e l’animale, esprimendo rispetto e gratitudine verso questi animali vitali.
Ogni giorno, i pastori Mundari raccolgono l’urina delle loro mucche in contenitori e la usano per lavarsi il corpo e i capelli. Un rituale quotidiano, quindi, che è spesso accompagnato da altre attività di cura dei bovini stessi, come la mungitura e l’alimentazione. Il motivo che si cela dietro al colore rossastro della loro pelle, difatti, è solitamente relazionato alla polvere e all’argilla rossa mescolate con il sudore e l’urina delle mucche. Insomma, un’altra testimonianza visibile di quanto sia forte il legame che avvicina l’uomo ai suoi animali.
Che dire, un’affascinante dimostrazione del modo in cui le culture umane trovino metodici unici e creativi per adattarsi, sopravvivere e prosperare nei loro ambienti!
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