Eccoci qui e bentrovati al terzo appuntamento della mia rubrica “Senti chi parla” per LOpinione.com, dove le voci più amate del doppiaggio italiano non restano dietro le quinte, ma si prendono tutta la scena! E oggi più che mai, quella scena è tutta per lei. Di chi starò parlando? Beh, mettevi comodi, perché l’ospite di questo giovedì ha una voce piuttosto versatile, in grado di passare in un attimo dalla principessa più dolce alla guerriera più tosta. Ad essere qui con noi, infatti, è Perla Liberatori!
Con il suo timbro inconfondibile siamo cresciuti e ci siamo sicuramente emozionati. In molti, poi, la ricorderanno senza ombra di dubbio per essere stata la voce di Melissa Joan Hart in “Sabrina, vita da strega”, di Hilary Duff in “Lizzie Mcguire” e, più recentemente, di Alba Flores ne “La casa di carta“, Danielle Panabaker in “The Flash” e di Colby Minifie in “The Boys”. Nell’animazione, invece, come dimenticare Stella delle “Winx“, la piccola Nala de “Il re leone”, Dolly delle “Superchicche” e Kaname Chidori in “Full Metal Panic!”. Ha persino diretto il doppiaggio di serie molto amate dal pubblico come Mercoledì, Scissione, Fate:The Winx saga, Wolf like me e tante altre. Insomma, la lista è davvero lunga, anche perché lei ha debuttato nel mondo delle voci nel 1986,quando era ancora una bambina.
Pensa, non avevo neanche sei anni e non sapevo né leggere né scrivere. Infatti, quando dovevo dire la mia prima battuta, l’ho imparata a memoria. All’inizio per me era proprio un gioco, ma andando avanti nel tempo l’ho sempre più amato e non ho più smesso di farlo! Ho capito che sarebbe stato questo il mio lavoro quando, a 18 anni, una volta diplomata, avevo deciso di prendermi un anno sabbatico per capire cosa fare. Ma le proposte di lavoro continuavano ad arrivare e io non ero capace a dire di no. Anzi, non volevo! Da lì ho capito che sarebbe stato il mio futuro.
Ho avuto la fortuna di doppiare tantissimi personaggi iconici da ragazzina: da “Sabrina, vita da strega” a “Lizzie Mcguire” a “Mercoledì Addams”. Tuttavia, credo che Stella della “Winx” e Sabrina siano forse quelle che tutti ricordano maggiormente e che mi hanno dato l’opportunità di farmi conoscere e amare dal grande pubblico.
A dire la verità non c’è mai stato un personaggio che ho reputato noioso. Sono sempre stata grata per i lavori che mi venivano e che mi vengono offerti. Credo non si debba mai sputare nel piatto dove si mangia. Potrei, invece, parlare di un personaggio che, più che stancarmi, mi ha fatto faticare molto vocalmente, come Dolly delle “Superchicche”! Parlare con quel timbro sempre molto acuto, a lungo andare, mi ha creato qualche problema a livello vocale, anche perché la mia voce stava cambiando e dovevo imparare a respirare bene e ad usare il diaframma, cosa fondamentale per noi doppiatori. Infatti, nella scuola in cui insegno, la “A&F dubbing”, una delle prime cose che insegniamo è la corretta respirazione che è alla base di questo lavoro.
Beh, sicuramente la prima volta che mi fecero doppiare Scarlett Johansson mi resi conto che ero cresciuta sia vocalmente che umanamente. Era arrivato per me il momento di cambiare rotta, di cimentarmi con personaggi più grandi e impegnativi! Poi sicuramente c’è stata anche Nairobi de “La casa di carta”, per la quale ho vinto anche dei premi. Lì mi sono presa una bella rivincita, perché molti direttori fino a quel momento non mi avevano mai considerata mentre altri credevano potessi fare solo ruoli minori. Così, hanno capito finalmente che c’ero anch’io e che ero un’attrice da considerare e valorizzare.
Sono grata al mio lavoro per avermi regalato la grandissima opportunità di dirigere. Ciò che magari penso di non aver potuto dimostrare al leggio, sono riuscita a trasmetterlo dirigendo tante serie e film che mi hanno riempito di orgoglio! Ringrazierò sempre tutte le società di doppiaggio, i funzionari di rete, gli attori, i fonici e gli assistenti che insieme a me hanno lavorato in questi anni e che mi hanno aiutata a crescere sempre di più. Sono molto orgogliosa e soddisfatta delle lavorazioni che ho diretto a partire dalle “Winx”, a “Fate:The Winx Saga”, a “Scissione” per poi arrivare a “Mercoledì” e tante altre.
Quando mi confronto con un nuovo prodotto cerco di rispettare il più possibile l’originale, ascoltando il tipo di pasta vocale e osservando il temperamento dell’attore. Da li, scelgo il doppiatore che secondo me è più adatto. Spesso controllo se alcuni attori sono già stati doppiati in precedenza da dei nostri colleghi e se lo ritengo opportuno, li riconfermo! Purtroppo so di essere una delle poche che va a guardare chi ha fatto cosa e quando! Lo dico sorridendo ovviamente, e senza critica, ma credo che il principio fondamentale sia avere cuore, capacità attoriali e tecnica. Altri fattori, quali simpatie, amicizie, dovrebbero entrare ben poco ai fini di un buon lavoro.
Dirigere “Mercoledì” è stata la più grande sorpresa, il più grande sogno e la più grande soddisfazione che potessi mai provare! Io l’ho visto come un segno del destino, un passaggio di testimone incredibile! Ringrazierò sempre Netflix e la Dubbing Brothers per aver avuto fiducia in me. Chi non sogna di dirigere una serie di Tim Burton con un cast stellare come quello? Io, insieme a tutto il team di lavoro, ce l’abbiamo messa tutta, lavorando insieme, collaborando e sostenendoci a vicenda. Si è trattato di un lavoro minuzioso ed io, lo confesso, sono stata una vera rompiscatole. Ma chi meglio di me poteva conoscere Mercoledì?! (ride)
Devo dire che tutti si sono messi a disposizione con umiltà e voglia di fare bene, e credo proprio che i risultati si siano visti. Abbiamo vinto anche dei premi e ci siamo presi le nostre belle soddisfazioni!
Purtroppo queste nuove regole, unite alla passata emergenza pandemica da Covid-19, non hanno aiutato il nostro mestiere e i giovani aspiranti-doppiatori. Questa cosa non si può combattere né cambierà, perché le misure di sicurezza sono altissime e il rischio spoiler è troppo alto! Sicuramente un giovane aspirante deve avere tanta pazienza. Può essere molto utile mandare in giro i propri Dubreel e aspettare fuori dalle sale per chiedere un provino. E’ un lavoro nel lavoro, per nulla facile e non sempre paga, me ne rendo conto. Vedo questi ragazzi stare ore e ore sotto il caldo o sotto la pioggia per poi magari sentirsi dire di no!
Non oso immaginare come possano sentirsi ed è per questo che io sono a favore di masterclass, lezioni speciali o come ognuno le voglia chiamare. È un’opportunità per farsi ascoltare dai direttori, perché non conta solo essere bravi, bisogna anche capire se c’è empatia tra direttore e attore e quale modo migliore, se non testarlo al leggio? Certo, questo non garantisce lavoro, ma credo sia l’unico modo per farsi conoscere.
Sono sconvolta da quanti ciarlatani sui social si spaccino per direttori, attori, insegnanti di dizione e quant’altro! I corsi di doppiaggio buoni sono veramente pochi e ce ne sono da Nord a Sud. Prima di iscriversi bisogna prendere mille e più informazioni su questa gente e farsi mandare il loro curriculum. Sia chiaro che una buona scuola di doppiaggio non insegna online! Un bravo insegnante deve essere in primis un bravo attore e doppiatore. Diffidate da quelli che vi vendono corsi di pochi mesi, da quelli che sono avvelenati con i doppiatori ma poi insegnano. Sono persone che non ce l’hanno fatta e che vogliono solo lucrare sulle spalle dei giovani.
Le scuole di un certo tipo hanno siti veri, rispondono alle mail, alle chiamate e rispettano il programma che indicano. Ma soprattutto non promettono lavoro che non possono garantire o insegnanti famosi che poi non si presentano. Appena sentite puzza di bruciato, andatevene via, correndo! Questi corsi di quart’ordine con queste persone di altrettanto quart’ordine rovinano il nostro mestiere e danneggiano le scuole serie, che invece si impegnano affinché i ragazzi possano uscire consapevoli dei propri limiti e con la certezza di aver insegnato loro il proprio mestiere al meglio.
Come sai, io faccio parte dell’”A&F dubbing” e perciò non posso essere contro le scuole di doppiaggio. Ma proprio perché ne faccio parte, so molto bene quanta dedizione, sacrifici e impegno ci mettono le scuole serie.
Non mi piace tanto la parola “conoscenti”. Ci sono colleghi che conosco da tutta la vita, perché sono una vecchietta e ho alle spalle ormai trentotto anni di carriera, motivo per cui queste persone le sento un po’ di casa. Ma, se devo essere sincera, credo di avere pochi amici. Persone a cui voglio bene e chi mi vogliono bene ce ne sono, ma sono anche consapevole di stare sulle sulle palle a molti e per me è lo stesso. Ma questa è la vita ed è normale che sia così. Non si può piacere a tutti e andare d’accordo con chiunque. Vado comunque fiera dei pochi amici che ho e me li tengo stretti.
Brutti torti a livello lavorativo ce ne sono all’ordine del giorno: attrici che hai sempre doppiato e poi improvvisamente non le doppi più, società con cui hai sempre lavorato che ti ignorano di punto in bianco senza comprenderne la motivazione. Chissà, forse perché non sei come loro vorrebbero? Di torti subiti ce ne sarebbero molti altri da raccontare, ma alla fine credo faccia parte del gioco. Ci sono simpatie e non, amicizie e non, ma va bene così. Chissà, magari è un modo per crescere, fortificarsi e imparare cose nuove. Sono dell’idea che la ruota giri sempre per chiunque e in qualunque momento.
I miei sassolini me li sono già tolti tutti, le mie rivincite me le sto prendendo piano piano. Io sono come i cinesi, aspetto che il cadavere passi! (ride)
Perla nel privato è una donna che ha un sacco di difetti, che però cerca di smussare. Sono una persona dedita agli altri, che ama la sua famiglia sopra ogni cosa. Amo il mio lavoro e ho ancora tantissimi sogni nel cassetto per me stessa e anche per chi amo. Credo di essere simpatica, gentile, tutto sommato, una brava persona. Però devi chiedere agli altri cosa pensano di me, altrimenti mi lodo da sola! (ride)
Grazie a te per questa intervista a cuore aperto! Un saluto speciale a tutti i tuoi lettori e mi raccomando: continuate ad amare il mondo del doppiaggio e l’arte in generale. Ma soprattutto, combattiamo tutti insieme l’avvento sconsiderato dell’AI, perché un mondo robotico e senza cuore è un mondo sterile!
Ringrazio tantissimo Perla Liberatori per essere stata mia ospite e per aver condiviso con sincerità la sua esperienza professionale. Mi auguro che le sue parole siano di aiuto per chi sogna di fare questo mestiere, ricordando sempre che la professionalità si costruisce con tanto studio e sacrificio, scegliendo chi ha davvero qualcosa da insegnare!!
Vi invito come sempre a commentare e vi do appuntamento alla prossima chicca sul mondo del doppiaggio. A prestissimo!
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