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Benedetta Degli Innocenti, una voce per doppiarle tutte: “Il mestiere del doppiatore richiede una preparazione più che solida per durare nel tempo!”

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Benedetta Degli Innocenti

E così, finalmente eccoci qui al primo appuntamento della nuova rubrica de LOpinione.comSenti chi parla“! No, non scappate, non è un approfondimento sul famoso film che ricordiamo tutti con tanta gioia. Al contrario, parleremo del fantastico e curioso mondo del doppiaggio. In particolar modo racconteremo curiosità e aneddoti che riguardano questo settore e lo faremo proprio attraverso i suoi protagonisti: i doppiatori.

Ma questa non vuole essere la solita rubrica di interviste riferite solo all’aspetto professionale. Anzi, cercheremo di capire chi sono davvero gli attori nell’ombra che prestano la loro voce alle star di Hollywood, ai cartoni animati o alle famose telenovelas che spopolano tanto in tv. Perciò, concentriamoci ora sulla nostra prima protagonista. Voglio cominciare alla grande, tant’è che la nostra super ospite di oggi è conosciuta per essere la voce italiana di Lady Gaga, Daisy Ridley, Zoe Kravitz e Megan Montaner (la famosa Pepa della soap spagnola Il Segreto). Signore e signori, ecco a voi Benedetta Degli Innocenti.

Intervista a Benedetta Degli Innocenti

Classe 1989. Nasce a Prato il 14 Gennaio e inizia la sua carriera nel 2008. Ciao Benedetta, benvenuta e grazie per essere qui in qualità di prima ospite all’interno della mia nuova rubrica!

Grazie a te di avermi invitata.

Raccontaci un po’ di te. Come ti sei affacciata al mondo del doppiaggio.

Il cinema è stato il mio più grande amico sin dalla prima infanzia. Banalmente, nel momento in cui (abbastanza presto, a dire il vero) mi sono accorta che i grandi attori non parlavano davvero la nostra lingua, ma erano affiancati da altri talenti che prestavano la loro voce per la fruizione di un film, ho capito che avrei amato far parte di tutto questo. Non essere guardata ma esprimermi comunque mediante la narrazione della vita di qualcun altro mi ha affascinata e mi affascina tuttora come il primo giorno.

Ti sei mai ispirata a qualcuno? 

Credit: web

Assolutamente sì. Tanto alle donne quanto agli uomini di questo settore. Mi ha sempre catturato la verità di certe battute, di come venivano dette. Vittoria Febbi, Livia Giampalmo, Ilaria Stagni e Stella Musy per le donne. Peppino Rinaldi, Massimo Lodolo, Loris Loddi e Tonino Accolla per gli uomini.

Secondo quali criteri si definisce “bravo” o “non bravo” un doppiatore? 

Personalmente, credo che il bravo doppiatore sia colui che rispetta la lingua originale il più possibile imponendo se stesso il minimo indispensabile. Un compromesso è necessario ovviamente, purché sia nobile e non cambi le intenzioni dell’opera. Non è un mestiere che si improvvisa, ci vuole una preparazione più che solida per durare nel tempo.

Qual è stato il personaggio più faticoso della tua carriera?

Di getto mi viene da dirti Lily James in “Yesterday”. Un film di Danny Boyle (regista di “Trainspotting”) in cui in un presente distopico il mondo intero si dimentica dell’esistenza dei Beatles a seguito di un grande blackout. Lily James in questo film è una sorta di inguaribile ottimista, senza un’ombra di sarcasmo o ironia. Nessun sottotesto, tutto in superficie e tutto estremamente positivo. Cozzando fortemente con la mia personalità mi ci è voluto un po’ per comprenderla.

Quale personaggio hai odiato e perché? 

Odiato odiato credo di no. Mi cominciava a stare altamente sulle scatole Ruby Rose nella serie “Batwoman”. Lo stereotipo della donna forte circondata da uomini incapaci. Un tantino didascalico, e di certo non utile per un reale empowerment femminile. 

Quali difficoltà hai avuto all’inizio della tua carriera? Qualcuno ti ha ostacolata? 

Credit: web

Inserirmi in un contesto già saturo di bravissimi professionisti non è stato sicuramente facile, ma pur non avendo parentele nell’ambiente sono una delle tante (e dei tanti) che può provare che resta un mestiere non relegato “alla casta”. C’è stato un posto per noi, e questo è un fatto. Chi parla di “casta” non conosce (se non superficialmente) le reali dinamiche del settore. All’inizio, dopo uno dei primi provini sostenuti, una direttrice mi disse che non avrei mai potuto fare la doppiatrice perché non ne avevo le capacità. Che le persone che mi avevano dato feedback positivi non capivano niente. Anni e anni dopo si fece dare il mio numero per farmi i complimenti per un film.

Visto che siamo un po’ polemici, vuoi levarti qualche sassolino dalle scarpe? 

Non vedo perché no, mi sembra un’offerta che non si può proprio rifiutare. La mia battaglia personale ultimamente sta vertendo verso i millantatori, coloro che si fanno pagare bei soldi dagli ignari per corsi che non li portano da nessuna parte. Persone senza curriculum, senza competenze, senza l’esperienza minima per poter recitare bene di loro, figuriamoci insegnare! 

Qualcuno sostiene che questo ambiente sia poco meritocratico, nello specifico che non esiste più il “doppiaggio pulito”. Dai, dicci la verità, fai parte di una loggia massonica? 

Mi azzardo a dire, probabilmente sbagliando, che magari sarebbe più costruttivo concentrarsi sulle proprie mancanze recitative e attitudinali…piuttosto che spiattellare la propria animosità, le proprie insinuazioni capziose ad un bacino di utenza non a conoscenza per ovvi motivi delle dinamiche interne di un settore. E no, sebbene Licio Gelli abitasse vicino alla mia città d’origine, non ho mai avuto il “piacere”. (ride)

Chi è Benedetta nel privato e quanto c’è di te nei personaggi che interpreti? 

Credit: web

Sono rimasta una bambinona cresciuta, mi piace ridere e scherzare, prendermi gioco di me e della vita se posso. Nei personaggi che interpreto cerco solo di restituire verità, ma la loro. Io cerco di sparire sempre, il pubblico si merita di essere convinto dalla verità che portiamo, cerco la verità come una cercatrice d’oro. Mi ossessiona, la bramo e la amo.

Tra le tante attrici che hai doppiato, quale vorresti essere? E perché?

Banalmente rispondo Lady Gaga. A parte che la trovo bellissima pur non essendo canonicamente perfetta, ma sono il suo carisma ed il suo talento ad ispirarmi davvero.

Ringraziamo Benedetta Degli Innocenti per la sua gentilezza e disponibilità, ma soprattutto per la sua grande ironia e sincerità. Spero che questo primo appuntamento vi sia piaciuto e vi invito a commentare, e perché no, magari anche ad esprimere, qualora ne aveste, qualche suggerimento sul prossimo doppiatore da intervistare. Senti chi parla vi da appuntamento alla prossima “chicca” dal mondo del doppiaggio!

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Classe 1984, passione e dedizione, Omar Vitelli è un doppiatore italiano. Dal grande schermo alla televisione, passando per i videogiochi e le serie animate, la sua voce accompagna da tempo numerose generazioni e continua ad appassionare migliaia di telespettatori. Attivo sia a Roma che a Milano, ha vinto il Premio "Voce dell'anno emergente - Cartoni e radio al Gran Galà del Doppiaggio" al Romics nel 2003.

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