Dar forma a luoghi sospesi tra realtà e mito, capaci di far vibrare le corde del cuore e spalancare le porte dell’universo poetico dell’anima, per ritrovare e ritrovarsi tra le braccia di un sentimento che non ha mai perso la sua potente universalità, è questa la nuova missione letteraria di Simone Di Matteo. Dopo ben otto anni di assenza dalle librerie, il noto giornalista, scrittore e opinionista, nonché Direttore Responsabile della nostra testata LOpinione.com, ritorna al suo primo grande amore, la letteratura, e lo fa con Gli Occhi e la Rosa, una favola moderna, edita da Edizioni DrawUp e disponibile negli store a partire dall’8 novembre, che inaugura un ulteriore capitolo della carriera artistica di una delle penne più versatili del panorama culturale nostrano.
Amore non conosce che le parole dettate dal cuore e risponde solo alla voce degli innamorati – Simone Di Matteo, estratto dal libro “Gli Occhi e La Rosa”
“Gli Occhi e La Rosa” è una parabola che profuma di libertà
Ancora una volta, Di Matteo porta alla luce la sua parte più intima e imperscrutabile, la stessa che i lettori hanno imparato a conoscere tra le pagine del fortunato e criticamente acclamato L’amore dietro ogni cosa (2016, Edizioni DrawUp), un testo che si è rinnovato continuamente, trascendendo il confine dei generi grazie ad un’omonima trasposizione teatrale e ad un concept album musicale, ma rimanendo pur sempre, al pari del suo autore, fedele a se stesso. Gli occhi e la Rosa segna, dunque, non solo l’ennesimo traguardo editoriale per l’autore, ma anche (e soprattutto) un ritorno all’essenza della sua scrittura e ad uno stile che parla direttamente al cuore attraverso il linguaggio dei sentimenti.

Una favola moderna che sembra provenire da un’epoca lontana e che, nella sua brevità, richiama i grandi modelli del passato riportando al centro la pura poesia. Al suo interno non ci si imbatte in sontuose fortezze e inespugnabili castelli. Non vi sono spietati re e ambiziose regine. E non v’è neppure la men che minima traccia di altezzosi principi o principesse da salvare, ma soltanto animali, fiori e creature che comunicano con la lingua universale dell’amore. Gli occhi di un giovane cuore, nascosti tra le spine di una rosa rossa, si interrogano sul significato più autentico di un sentimento che ancora in pochi riescono a comprendere, incontrando lungo il cammino un colibrì, un gatto, un bruco e un corvo.
Attraverso i loro dialoghi, il lettore viene catapultato all’interno di un lungo e metaforico viaggio, la cui destinazione finale sarà quella di scoprire che, in realtà, l’amore non si possiede, ma si accoglie, non si cerca, ma si riconosce; un amore che non consola sempre, ma che per sempre cambia chi ha la fortuna di incontrarlo.
Una favola senza tempo che parla ad ogni generazione
«Tornare ad imprimere nero su bianco le emozioni e i sentimenti dopo tanti anni è stato come riscoprire, ancora una volta, una parte di me – racconta Di Matteo in proposito – Con “Gli Occhi e la Rosa” ho voluto dare voce a quel linguaggio universale che tutti conosciamo, ma che troppo spesso dimentichiamo: l’amore. Non un amore idealizzato o stereotipato, ma quello reale e autentico, che ci mette seriamente alla prova, ci costringe a guardarci dentro e ad esplorare gli angoli più reconditi del nostro animo. Lo stesso che, alla fine, ci cambia profondamente. È una favola, certo, ma al tempo stesso è il riflesso di ciò che di più autentico possiamo provare, di quel che siamo, del nostro modo di stare al mondo e di rapportarci con l’altro. Perché l’amore non ha tempo, è senza età e non conosce confini».
Un ritorno che riconsegna al pubblico lo scrittore nella sua veste più autentica, quella di chi è in grado di affondare la propria penna nella delicatezza, nella tenerezza, nella fragilità dei sentimenti e di riuscire a dar voce alla dimensione universale dell’amore per mezzo della semplicità e della non così ovvia profondità di una favola.
“- La natura?
– Sì, la natura, l’origine, il fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico, norma estetica, e morale. Presupposto causativo, principio operante, madre di tutte le cose.
– E dimmi un po’ uccellaccio del malaugurio, cosa avrebbe a che fare questa natura con me?
– È semplice, scontato, e a tratti può risultare banale, devi sapere però che esiste un ordine logico per il quale ogni fiume che scorre giunge inesorabilmente al mare. Il variopinto colibrì, il gatto dal lucente ed ispido pelo nero, il bruco grasso, goffo, verde e giallo, io, te, il roseto, i boccioli, ma anche la terra stessa, ad esso apparteniamo ed è lì, seguendo le orme, che un giorno torneremo. Senza regole e leggi, vivremmo di illusioni contornati da bugie, in una confusione talmente grande da far impallidire il sole, e pure le stelle.
– E invece con l’amore?
– Soprattutto l’amore. È quello il motore, la scintilla.”
Insomma, Gli Occhi e la Rosa si legge come una parabola universale: delicata come un sussurro, potente come una rivelazione. Un viaggio nel cuore dei sentimenti, un testo capace di essere, al tempo stesso, favola per bambini e metafora esistenziale per adulti.

Il libro, infine, è arricchito dalla prefazione del poeta e nostro redattore Bartolomeo (Theo) Di Giovanni, fondatore del movimento culturale “Una piuma per Alda Merini”; dalla postfazione del nostro Renato Ongania, primo italiano selezionato nella commissione del Minorities Fellowship Programme 2025 dell’ONU, e da una nota della giornalista e nostra Direttrice Editoriale Monica Landro. A completare il volume, l’opera pittorica di Paola Tratzi, in arte MySoul Art Colors, che dona al libro una cornice visiva all’altezza della sua intensità narrativa.
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[…] mi si addice. Gli Occhi e La Rosa, questo il titolo della mia nuova opera edita da DrawUp (cliccate QUI per il nostro articolo a riguardo), indubbiamente non è un romanzo sull’amore perfetto, non […]