Con il patrocinio del Ministero degli Esteri e BravItalia – Talenti Italiani nel Mondo, dopo tre anni di assenza dalle scene newyorkesi, il Maestro Maurizio Mastrini, uno degli interpreti e compositori più originali e visionari del panorama musicale contemporaneo, è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua leggenda artistica: il 17 novembre 2025 calcherà nuovamente il palco della Carnegie Hall di New York, il tempio assoluto della musica mondiale non solo come compositore e musicista, ma anche come Direttore artistico della kermesse con un riconoscimento importante che testimonia non solo il valore musicale del Maestro, ma anche il suo ruolo di ambasciatore culturale dell’Italia.
Il nuovo concerto di Maurizio Mastrini sulle note di “Ghost”
“Sono estremamente lusingato di questo doppio ruolo: suonare alla Carnegie Hall è già di per sé qualcosa di straordinario, ma poter essere anche il direttore artistico di questo importante appuntamento mi riempie di orgoglio. Nella mia vita artistica ho sempre cercato di promuovere anche quelle figure che, apparentemente, potevano sembrare dei competitor, perché sono convinto che la collaborazione — e soprattutto la possibilità di dare voce e visibilità a chi lo merita — sia un dovere di tutti noi artisti”.
La sua esibizione a novembre 2023 con la New York Chamber Orchestra, aveva lasciato il pubblico e la critica senza fiato, tanto da spingere la direzione artistica della Carnegie Hall a riconfermare Mastrini per una nuova, attesissima performance: lunedì 17, il Maestro porterà in scena Ghost, il suo ultimo, straordinario progetto discografico, in una versione solo piano, dove l’emozione sarà ancora più intensa, più intima, più travolgente.
Un lavoro nato tra suggestioni e leggende nella celebre suite Caruso dell’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, che ha rappresentato per Mastrini un’autentica consacrazione internazionale.
Ghost è stato il cuore pulsante di un tour mondiale cominciato il 26 aprile 2024 ad Astana, in Kazakistan, con un memorabile concerto insieme all’Orchestra Sinfonica della capitale e che ha toccato cinque continenti che vedrà la conclusione a Miami, il 21 febbraio 2026.
Un sogno coltivato con sacrificio
Ma dietro la grandezza del pianista c’è un uomo che ha coltivato un sogno con sacrificio, passione e una determinazione feroce. E la Carnegie Hall non è solo un palco: è il simbolo di un destino scritto da bambino, in una piccola officina dove Mastrini, allora tredicenne, costruiva strumenti musicali artigianali con gli scarti di ferro nella bottega del padre fabbro. Mentre i suoi coetanei uscivano con le fidanzate o andavano in discoteca, lui studiava il pianoforte anche 10 ore al giorno. E ogni notte, prima di addormentarsi, immaginava tour in giro per il mondo, sognava Parigi, il Metropolitan, e più di ogni altro, sognava la Carnegie Hall.
Con oltre 1000 concerti alle spalle in poco più di un decennio, 20 album pubblicati, e 48 milioni di ascolti su Spotify, Mastrini ha saputo coniugare la potenza del virtuosismo classico con la modernità di una musica che parla a tutti. Le sue collaborazioni artistiche con giganti della musica e del cinema – tra cui il Premio Oscar Luis Bacalov, Alessandro Haber e Valeria Golino, hanno ulteriormente consolidato il suo status di icona dell’arte italiana nel mondo.
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