8 settembre 1966 – 8 settembre 2025. Il giorno 8 settembre 1966, milioni di telespettatori americani accendevano la TV sintonizzandosi sulla NBC, senza sapere che stavano per assistere a un momento destinato a diventare leggenda. Quella sera andò in onda “The Man Trap”, il primo episodio di Star Trek: The Original Series, ideato da Gene Roddenberry. Quasi sessant’anni dopo, Star Trek non è solo un franchise. È un manifesto culturale, una visione di futuro, un atto di fede nell’umanità. Ed è per questo che il 59º anniversario è più di una semplice ricorrenza: è un invito a riscoprire perché questa saga continua a parlare a milioni di persone in tutto il mondo.
Come nacque l’idea di “Star Trek”?
Quando Gene Roddenberry, ex pilota di linea e ufficiale di polizia, propose l’idea di Star Trek ai dirigenti televisivi, l’industria non era pronta. La fantascienza in TV era considerata un prodotto di nicchia, destinato ai bambini e agli appassionati più irriducibili. Roddenberry, però, aveva un’idea radicale: raccontare l’umanità del futuro. Non guerre spaziali fini a sé stesse, non alieni come nemici da abbattere, ma un viaggio di scoperta in cui la vera frontiera non era lo spazio, bensì l’animo umano.
Il risultato fu un episodio pilota, “The Cage” (1965), con il capitano Christopher Pike. Rifiutato dalla NBC per essere “troppo cerebrale”, Roddenberry non si arrese e produsse un secondo pilota, “Where No Man Has Gone Before”, questa volta con un nuovo capitano: James T. Kirk (William Shatner). Da lì nacque la serie che, il 8 settembre 1966, debuttò ufficialmente con “The Man Trap”. Nessuno poteva immaginare che quell’episodio avrebbe acceso una scintilla destinata a illuminare i decenni a venire.

Una serie che osò in piena Guerra Fredda
“Star Trek” osò ciò che nessun’altra serie televisiva aveva mai tentato prima: immaginare un futuro di pace, cooperazione e inclusione. In piena Guerra Fredda, mentre il mondo era diviso da ideologie, razze e confini, la plancia dell’USS Enterprise mostrava un equipaggio multietnico e multiculturale:
Uhura (Nichelle Nichols), ufficiale delle comunicazioni, simbolo afroamericano di emancipazione; Hikaru Sulu (George Takei), timoniere asiatico, in un’epoca segnata dal pregiudizio verso il Giappone postbellico; Pavel Chekov (Walter Koenig), russo, inserito nel pieno della tensione tra USA e URSS e Spock (Leonard Nimoy), il vulcaniano mezzo umano, simbolo del dialogo tra logica e emozione. Non era solo fantascienza: era una dichiarazione politica. Roddenberry voleva dire al mondo che l’umanità poteva superare le proprie divisioni e affrontare insieme l’ignoto.
Un viaggio inaspettato
Oggi può sembrare incredibile, ma la serie originale non ebbe un grande successo al momento del lancio. Dopo tre stagioni e 79 episodi, la NBC la cancellò per ascolti deludenti. Sembrava la fine. Eppure, il vero viaggio iniziò dopo. Negli anni Settanta, grazie alle repliche televisive, Star Trek acquisì una seconda vita. I fan – i leggendari Trekkie – iniziarono a organizzare convention, scrivere fan fiction, scambiarsi gadget e creare una comunità globale prima ancora che esistesse Internet.
Quell’amore portò nel 1979 all’uscita di “Star Trek: The Motion Picture”, che segnò l’inizio di una nuova era cinematografica, seguita da pellicole iconiche come “L’Ira di Khan” (1982), considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre.
L’espansione dell’universo: serie, film e oltre In quasi sessant’anni, Star Trek ha dato vita a un impero narrativo senza precedenti: 13 film al cinema, dal 1979 al reboot del 2009 e i successivi capitoli di J.J. Abrams e oltre 850 episodi distribuiti su 13 serie televisive, tra cui le amatissime:
- The Next Generation (1987-1994) con il capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart).
- Deep Space Nine (1993-1999), più cupa e politica.
- Voyager (1995-2001), che introdusse Kathryn Janeway, prima capitana protagonista.
- Enterprise (2001-2005), prequel delle origini della Federazione.
- Le più recenti Discovery, Picard, Strange New Worlds e Lower Decks.
Una comunità globale in continua espansione
E non è finita: Paramount sta lavorando a nuovi film e serie, con l’obiettivo di portare Star Trek nella prossima generazione di spettatori.
Oggi, Star Trek è più di un franchise: è una comunità globale. Le convention attirano decine di migliaia di fan ogni anno, le teorie sui multiversi e sulle timeline alternative animano discussioni infinite, e nuove generazioni di spettatori si avvicinano al mito grazie allo streaming.
Star Trek parla a tutti, perché non riguarda solo lo spazio. Riguarda noi. La nostra capacità di immaginare un domani migliore, la nostra sete di conoscenza, la nostra eterna lotta tra logica e sentimento.
Il prossimo 8 settembre 2025, mentre celebriamo l’anniversario, Star Trek non guarda al passato. Guarda sempre avanti. La Federazione dei Pianeti Uniti continua a essere un simbolo di ciò che potremmo diventare, se imparassimo a collaborare e a valorizzare le nostre diversità.
E, come recita il celebre incipit:
L’avventura continua
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