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Milano, 22enne quasi ucciso senza pietà: una città dove la paura è ormai di casa!

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Milano

Non è la prima volta, nel giro di poco tempo, che raccontiamo storie di aggressioni, risse, rapine e accoltellamenti a Milano. Sono episodi diversi, ma hanno tutti un minimo comun denominatore: un costante pericolo per i cittadini, ed anche per i ragazzi, che escono di casa per passare un sabato sera in un locale a Milano in assoluta tranquillità e che finiscono, loro malgrado, feriti gravemente oppure, purtroppo, uccisi. Una situazione generale, che riguarda soprattutto i minorenni o comunque i più giovani, sia stranieri che italiani. Basti pensare che le statistiche parlano di 200 accoltellamenti dall’inizio dell’anno soltanto nel capoluogo lombardo.

A che punto siamo arrivati? E a che punto arriveremo? Nel milanese, oramai, si ha paura ad uscire di casa ad una certa ora e addirittura a frequentare determinate zone che, altrimenti, dovrebbero essere le più tranquille in assoluto!

Cosa accade nella città di Milano? La violenza è il nuovo svago dei giovanissimi?

Ma prima esaminiamo i fatti, poi arriveremo a trarre le nostre conclusioni, e a stabilire causa e conseguenze di una situazione, perlomeno all’apparenza, irrimediabilmente grave. In un recente studio, ad esempio, incentrato sulle città più pericolose d’Italia, Milano è comparsa al primo posto e quanto accaduto nei giorni scorsi, quando un ragazzino di appena 22 anni è stato accoltellato senza ragione, ne è solamente un’altra dimostrazione (l’ennesima!).

A tal proposito, tra pochi giorni due diciottenni, insieme ai loro tre complici minorenni, dovranno comparire davanti al GIP per l’interrogatorio di garanzia con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione è avvenuta verso le tre di notte,  in una zona centrale, vicino a Corso Como, in quella che è considerata una delle zone tipiche della movida milanese. Il branco in questione, ha avvicinato il 22enne, studente della Bocconi, con la scusa di cambiare 50 euro, che poi gli verranno sottratti. La vittima, naturalmente, cerca di riavere il proprio denaro indietro e ricorre i malviventi, i quali a quel punto lo aggrediscono con calci e pugni.

Successivamente, lo accoltellano senza pietà con l’intenzione di ucciderlo, una violenza inaudita che, per fortuna, alcune telecamere di videosorveglianza hanno ripreso. La parte peggiore, però, è che se il ragazzo sopravvivrà, perderà l’uso delle gambe. Risulta, inoltre, che dopo averlo lasciato agonizzante sul marciapiede, i cinque abbiano tranquillamente continuato la serata in altri locali, come se niente fosse.

L’indifferenza nei confronti della vita stessa

Come se non fosse già abbastanza, sui loro post sui social sono comparse frasi come “non l’hanno ancora scoperto”, “speriamo che muoia così non ci riconosce“, tutte fortunatamente intercettate. Sì, perché è prassi, ormai, in queste situazioni criminali, vantarsi immediatamente dopo sulle piattaforme virtuali nella speranza di un consenso che non guarda più in faccia nemmeno la vita di un essere umano. Sembra che i ragazzi di oggi vivano all’interno di un videogioco, promuovano e inneggino alla violenza. Ed è proprio questo uno degli aspetti più aberranti e negativi della vicenda.

La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci – Isaac Asimov

L’altro, invece, è l’impunità, o meglio, la consapevolezza che ci sarà punizione dal momento che la maggior parte degli aggressori è minorenne. C’è una urgente necessità di revisioni delle sentenze, c’è bisogno di leggi più severe sia sui minori che sugli adulti e della certezza che la pena venga applicata, che non rimanga solo un concetto legislativo! I prefetti e i sindaci delle città italiane più pericolose, come Milano in questo caso, hanno la responsabilità e il dovere di arginare e di fermare una criminalità in crescita, per tutelare i cittadini. Scandaloso il fatto che né il sindaco Sala né il prefetto si siano espressi sull’accaduto.

L’altra responsabilità, poi, riguarda i genitori, che nella maggior parte dei casi non sono più capaci di imporre un NO e credono di conoscere i propri figli, ma, in realtà, si sbagliano di grosso. Le nuove generazioni vivono in un mondo parallelo, in maniera anaffettiva e totalmente dissociata dalla realtà, dove la vita umana non ha più nessun valore!

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Nata a Milano, si interessa da sempre di tutto ciò che, nel bene e nel male, colpisce il mondo che la circonda. Attualità, politica, cronaca e spettacolo sono da sempre il suo pane quotidiano. Nutre un profondo e smisurato affetto nei confronti degli animali, ama la moda ed è una grande appassionata d'arte. Scrive per passione e commenta quello che, secondo lei, merita attenzione.

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