
Quanto ci si deve fidare di Wikipedia? Dico subito che io mi fido perché la uso con la tecnica dello studioso di professione [… ] Ma io ho fatto l’esempio di uno studioso che ha imparato un poco come si lavora confrontando le fonti tra loro. E gli altri? Quelli che si fidano? I ragazzini che ricorrono a Wikipedia per i compiti scolastici? [… ] da gran tempo io avevo consigliato, anche a gruppi di giovani, di costituire un centro di monitoraggio di Internet, con un comitato formato da esperti sicuri, materia per materia, in modo che i vari siti fossero recensiti e giudicati quanto ad attendibilità e completezza – Umberto Eco, dall’articolo “Ho sposato Wikipedia?”, pubblicato su L’Espresso il 4 settembre 2009.
La nascita di Wikipedia e la magnificazione del sapere “gratuito”
In occasione del 24° anniversario della creazione di Wikipedia, celebriamo e facciamo gli auguri non solo ad una delle piattaforme più longeve, più cliccate e più criticate del web, ma anche (e soprattutto) ad una significativa rivoluzione culturale (di natura epistemologica) che ha l’indubbio merito di aver guidato quei processi di accesso al sapere “gratuito”, i quali hanno contribuito a loro volta a magnificare il nuovo corso dell’umanità: l’era di Internet.
Un dono visionario
Da quel lontano 2001, anno che nell’immaginario collettivo è più notoriamente segnato dall’attacco alle torri gemelle (“nine-eleven”, o “undici settembre” per restare con la lingua italiana), sempre dagli Stati Uniti d’America è giunta un’enciclopedia gratuita: un dono visionario, utopico, dato in omaggio all’umanità. Il suo nome era Wikipedia e quel portale era destinato inevitabilmente a cambiare il modo di fruizione della conoscenza a cui l’uomo, fino a quel momento, si era affidato.
In questo approfondimento, mi preme precisare, cercheremo di evitare le romanticizzazioni, che certamente sono piacevoli e si prestano bene allo story-telling giornalistico (e alla propaganda!), ma che al tempo stesso offuscano la vista perché portano a rinunciare ai benefici dell’oggettività di cui siamo capaci. Detto in altre parole, cercherò di stare “coi piedi per terra”, nella speranza di cercare di capire cosa stiamo celebrando e, in seconda battuta, ridimensionare il fenomeno dell’enciclopedia libera e democratica riclassificandola a “strumento da usare con cautela”, sfatando perfino il mito del cosiddetto “faro di conoscenza”!
Uno sguardo alle origini: il contesto imprenditoriale pre-Wikipedia e il PORNO “SOFT” di Jimmy Wales

Prima di lanciare Wikipedia nel 2001, Jimmy Wales (in foto, Credit: web) co-fondò un’azienda chiamata Bomis, una società di web directory creata nel 1996. Consisteva essenzialmente in un sito web, che funzionava come un motore di ricerca con contenuti mirati a un pubblico maschile e con un focus su argomenti quali sport, intrattenimento e immagini. Una parte significativa del traffico e delle entrate di Bomis, però, proveniva da contenuti per adulti e immagini esplicite, che erano disponibili sia gratuitamente sia attraverso una modalità a pagamento.
In particolare, esso conteneva sezioni che promuovevano immagini glamour e contenuti espliciti, il che ha portato alcuni critici a etichettare queste attività come parte dell’industria del porno “soft”.
Quanto fatturava Bomis?
L’ordine di grandezza del fatturato di Bomis è stato relativamente modesto, considerando il contesto dell’epoca. Anche se non ci sono cifre ufficiali precise disponibili, si stima che i suoi guadagni siano stati sufficienti per finanziare le prime fasi di Wikipedia, che inizialmente operava con costi molto ridotti.
Le entrate di Bomis, dunque, provenivano principalmente da:
- Abbonamenti ai contenuti premium (inclusi contenuti per adulti).
- Pubblicità mirata su un pubblico maschile.
È ragionevole supporre che il fatturato complessivo fosse nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari all’anno, ma non certo paragonabile ai grandi player dell’epoca nel settore tecnologico. Tuttavia, tale portata finanziaria ha comunque permesso di coprire i costi di server e sviluppo necessari per lanciare il portale dell’Enciclopedia Libera all’inizio del nuovo millennio.
I genitori di Wikipedia: Wales e Sanger

Lanciata precisamente il 15 gennaio 2001, Wikipedia è il risultato di un’idea ambiziosa: creare un’enciclopedia indipendente e accessibile a tutti. Jimmy (Jimbo) Wales e Larry Sanger (nella foto a sinistra/Credit: web), quelli che chiameremmo i padri-fondatori, hanno sfruttato il potenziale del web collaborativo per dare vita ad un progetto in cui poter contribuire con il proprio sapere, con delle regole di comunità tali da giustificare l’aggettivo di enciclopedia “libera”.
E hanno indubbiamente svolto un ottimo lavoro, dal momento che oggi è disponibile in oltre 300 lingue e possiede milioni di articoli (dette “Voci”) che spaziano dalla scienza alla storia, dalla cultura alla tecnologia. Una ricchezza di contenuti inestimabile, resa possibile grazie al lavoro di una comunità globale di volontari che aggiornano, correggono e ampliano le voci.
Il contributo dei volontari italiani
La comunità italiana di Wikipedia è tra le più attive e appassionate al mondo. Dal 2001, i volontari italiani hanno contribuito a creare e mantenere oltre 1,8 milioni di voci in lingua italiana, rendendo l’edizione italiana una delle più ricche per quantità e qualità dei contenuti. Ma quanti sono i contributori attivi, con almeno cinque modifiche al mese?
A gennaio 2025, la Wikipedia in lingua italiana conta 7.170 utenti attivi, cioè volontari che hanno effettuato almeno una modifica negli ultimi 30 giorni. Sono invece circa 400 coloro che hanno effettuato almeno cinque modifiche su base mensile (fonte: stats.wikimedia.org). Nel grafico in basso, ad esempio, si può osservare come il progetto abbia raggiunto una propria maturazione nella prima decade del XXI secolo, per poi assestarsi nella seconda decade con una partecipazione che potremmo definire “di resistenza”.

Questi volontari, noti come “wikipediani” – tra i quali ci sono anch’io da quasi dieci anni con oltre duemila modifiche – si impegnano per garantire che le informazioni siano accurate, aggiornate e neutrali. Molti dedicano ore del proprio tempo libero a ricerche, traduzioni e revisione di articoli. Alcuni si concentrano su argomenti specifici, come la storia dell’arte, la scienza o la letteratura, mentre altri si occupano di aspetti tecnici o organizzativi, come la gestione delle linee guida e il supporto ai nuovi utenti.
Una dimostrazione significativa è l’iniziativa di “Wiki Loves Monuments Italia”, una competizione fotografica annuale che invita i cittadini a immortalare il patrimonio culturale italiano, le cui immagini sono poi integrate nelle voci di Wikipedia. Questo progetto ha ulteriormente arricchito l’enciclopedia, rendendo visibili al mondo le bellezze del nostro paese.
Un simbolo di “Conoscenza Democratizzata”?
Ciò che rende Wikipedia unica è il suo modello aperto e collaborativo. Chiunque abbia accesso a Internet può contribuire, rendendo la piattaforma una fonte dinamica e in continua evoluzione. Questo approccio ha permesso di abbattere le barriere tradizionali che limitavano l’accesso alla conoscenza, favorendo l’inclusione e la diversità.
Tuttavia, questo modello non è privo di sfide.
Wikipedia opera secondo il principio di neutralità del punto di vista (NPOV), che richiede di rappresentare tutti i punti di vista significativi in modo proporzionale. Tuttavia, questo approccio incontra difficoltà quando:
- Le minoranze sostengono verità non accettate dalle maggioranze, come nel caso di movimenti politici, religiosi o scientifici emergenti.
- Mancano fonti accreditate: Per aderire alle regole di Wikipedia, una voce deve essere supportata da fonti verificabili e autorevoli. Se un’idea non è ancora accettata da un numero sufficiente di studiosi, può essere esclusa (per intenderci un Gesù Cristo, un Galileo o un Newton contemporaneo non avrebbero diritto di cittadinanza su Wikipedia, mentre trovano spazio i protagonisti del Grande Fratello).
- Esistono pregiudizi culturali o sistemici: I collaboratori di Wikipedia, pur essendo una comunità globale, riflettono i bias delle culture o delle società dominanti, influenzando il modo in cui certe voci vengono redatte.
Wikipedia, nel suo tentativo di democratizzare la conoscenza, riflette e incorpora i limiti e le tensioni del contesto culturale e accademico globale. Le voci sensibili rappresentano un campo in cui la piattaforma deve ancora evolversi, magari sviluppando strumenti più raffinati per bilanciare l’inclusione delle minoranze e il rispetto dei criteri di affidabilità.
Edit War: l’enciclopedia è anche un “campo di battaglia”
Le guerre di modifiche (le “edit wars”) su Wikipedia in lingua italiana si verificano quando più utenti apportano ripetutamente modifiche contrastanti a una voce, cercando di imporre la propria versione. Queste situazioni sono dannose per l’enciclopedia, poiché compromettono la qualità e la neutralità delle informazioni.
Alcune voci storicamente controverse hanno spesso attirato conflitti editoriali. Ecco alcuni esempi:

Giulio Regeni – La voce sul ricercatore italiano assassinato in Egitto ha visto discussioni accese riguardo alle circostanze della sua morte e alle responsabilità coinvolte.

Vaccinazioni – Le voci relative ai vaccini sono spesso al centro di dibattiti, specialmente riguardo alla loro sicurezza ed efficacia, con contributi contrastanti da parte di sostenitori e oppositori.

Teorie del complotto sull’11 settembre – Questa voce attira frequenti modifiche da parte di utenti con opinioni divergenti sulle cause e le responsabilità degli attentati.

Conflitto israelo-palestinese – Le voci riguardanti questo conflitto sono spesso soggette a edit wars, riflettendo le profonde divisioni politiche e ideologiche sull’argomento.

Movimento No Tav – La voce sul movimento contrario alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione ha visto conflitti editoriali riguardo alla rappresentazione delle proteste e delle motivazioni dei manifestanti.
L’impatto sull’educazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Wikipedia, nonostante la sua popolarità e il suo ruolo centrale nella democratizzazione dell’accesso al sapere, mostra limiti significativi che diventano ancora più evidenti con l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI). Questi limiti mettono in discussione la sua affidabilità e rilevanza come strumento educativo e sociale.
Sfide educative
Wikipedia ha trasformato l’apprendimento, rendendo la conoscenza apparentemente più accessibile a livello globale. Tuttavia, la mancanza di un controllo editoriale centralizzato (una redazione vera e propria) espone gli utenti, in particolare gli studenti, al rischio di utilizzare informazioni inesatte o incomplete. Questo problema è amplificato dalla crescente dipendenza dall’AI per generare, analizzare e sintetizzare contenuti e all’epidemia dell’analfatismo funzionale.
Con strumenti AI come ChatGPT, Bard o altri sistemi di elaborazione del linguaggio naturale che attingono massicciamente a Wikipedia come fonte primaria, le inesattezze presenti nelle voci di Wikipedia possono essere amplificate su scala globale. Ciò significa che errori, bias e lacune nei contenuti di Wikipedia non rimangono confinati alla piattaforma, ma si propagano in altri sistemi, influenzando decisioni e conoscenze a vari livelli. Il tutto degno della trama di uno straordinario film distopico in fieri!
Conoscenza globale o riproposizione di bias?
Quando si fanno gli auguri, si dovrebbero fare solo gli auguri. Ma non parliamo di una persona sensibile, ma di un fenomeno globale perché questo è Wikipedia!
A livello sociale, Wikipedia è spesso celebrata come un simbolo di collaborazione globale. Tuttavia, come già affermato, il modello aperto che promuove è intrinsecamente vulnerabile ai bias culturali e sistemici. Gruppi ben organizzati, maggioranze ideologiche e narrative dominanti possono monopolizzare il contenuto, relegando le voci di minoranze o prospettive emergenti ai margini. L’AI, che dipende da queste fonti dominanti, rischia di perpetuare questi squilibri, rendendo ancora più difficile per le minoranze ottenere visibilità e rappresentanza. E se le democrazie del mondo hanno il compito senior, intrinseco, di difendere di diritti delle minoranze, con queste premesse siamo vicini a una società occidentale che ha letteralmente tradito la propria essenza democratica.
La circolarità del problema tra AI e Wikipedia
L’intelligenza artificiale e Wikipedia alimentano un circolo che può risultare problematico:
- L’AI apprende da Wikipedia: Gli algoritmi di AI utilizzano Wikipedia come una delle principali fonti per l’addestramento. Se le informazioni sono inaccurate, obsolete o faziose, l’AI le interiorizza e le riproduce nei suoi risultati.
- Wikipedia dipende dall’AI: Con l’aumento dell’uso di strumenti automatizzati per creare o modificare contenuti, l’AI può introdurre errori sistematici o rinforzare bias preesistenti.
- Mancanza di verifica umana: La velocità con cui l’AI produce contenuti supera di gran lunga la capacità dei volontari di Wikipedia di verificarne l’accuratezza. Questo genera un accumulo di informazioni potenzialmente non affidabili.
Una criticità crescente
Questa interazione tra Wikipedia e AI accentua le già presenti criticità della piattaforma:
- Erosione della fiducia: L’utente medio potrebbe non essere in grado di distinguere tra un’informazione verificata e una generata da AI, aumentando la disinformazione.
- Informazioni non verificate: Le inesattezze presenti su Wikipedia possono diventare un punto di riferimento errato per gli strumenti AI.
- Bias consolidati: Le prospettive dominanti su Wikipedia vengono ulteriormente rafforzate dall’AI, mentre le voci dissidenti o emergenti sono spesso ignorate.
Chi finanzia Wikipedia?
Wikipedia è sostenuta da una complessa struttura organizzativa e finanziaria gestita dalla Wikimedia Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a San Francisco.
Fondata nel 2003, la Wikimedia Foundation è responsabile della manutenzione dei server, dello sviluppo tecnologico, della sicurezza informatica e del supporto alle comunità di volontari che contribuiscono ai progetti Wikimedia, tra cui Wikipedia. La fondazione si finanzia attraverso un sistema diversificato di donazioni e sovvenzioni, mantenendo un approccio orientato alla trasparenza.
Il 90% delle entrate della Wikimedia Foundation proviene da piccole donazioni individuali.
La Wikimedia Foundation riceve contributi significativi da organizzazioni filantropiche e fondazioni private. Tra i principali finanziatori figurano istituzioni come:
- Fondazione Bill & Melinda Gates
- Fondazione Sloan
- Fondazione Hewlett
Questi fondi sono spesso destinati a progetti specifici, come il miglioramento dell’accessibilità nei paesi in via di sviluppo, la lotta al divario digitale o lo sviluppo di strumenti per la conoscenza aperta.
Quanto c’è in cassa?
Parte dei fondi raccolti viene investita in un fondo di riserva per garantire la sostenibilità a lungo termine del progetto. Nel 2022, le entrate complessive hanno superato i 150 milioni di dollari, mentre i costi operativi, inclusi stipendi, manutenzione dei server e supporto alle comunità, sono stati di circa 120 milioni di dollari. Nel 2023, la Wikimedia Foundation ha registrato entrate totali di 180 milioni di dollari, mentre le spese operative sono ammontate a 169 milioni di dollari. Il patrimonio netto al 30 giugno 2023 ammontava a 255 milioni di dollari.
Ma ci si può fidare dei suoi contenuti?
Ci si può fidare di Wikipedia nella misura in cui si riconoscono i suoi limiti. Declinando la risposta al giardino di casa nostra, circa 400 volontari non-professionisti non possono sostituire una redazione di professionisti (presenti nelle enciclopedie radizionali). Ci si può fidare se si utilizzano le informazioni come un tassello all’interno di un mosaico più ampio di conoscenze.
La vera sfida per ognuno di noi è imparare a navigare tra le sue infinite voci con la curiosità del ricercatore e la prudenza dello studioso, trasformando un “dono visionario” in uno strumento potente e allo stesso tempo pericoloso.
Per parafrasare un po’ di Eco, volendo vivere una vita più consapevole (e più vite leggendo), in questi tempi moderni, occorre che ognuno lavori sulla propria “enciclopedia”, traendo vantaggio da quelle collettive online, off-line, diffuse o nascoste, libere, indipendenti o di parte, e tutti gli aggettivi che riteniamo funzionali a una buona descrizione della nostra enciclopedia ideale. Auguri Wikipedia!
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