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Effetto placebo ed effetto nocebo: il potere della mente può aiutarci o condurci alla distruzione

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Effetto placebo

La mente è tutto. Ciò che pensi, diventi

Questa frase, attribuita al Buddha, risuona oggi più che mai nelle menti di ognuno di noi, specialmente in seguito alle numerose scoperte che gli scienziati hanno effettuato nei campi della psicologia e della medicina moderna. Insomma, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non stiamo parlando di “mera” filosofia orientale, ma di scienza concreta: l’idea che i nostri pensieri possano influire sul corpo è ormai dimostrata, misurata, osservata attraverso quelli che attualmente chiamiamo effetto placedo ed effetto nocebo. E lasciatecelo dire, è tanto affascinante quanto inquietante!

In cosa consistono “effetto placebo” ed “effetto nocebo”?

L’effetto placebo è forse il più elegante esempio di questa magia razionale. Non a caso, si tratta di quel fenomeno per cui una persona migliora semplicemente perché crede di ricevere una cura efficace, sebbene, in realtà, abbia magari assunto soltanto una zolletta di zucchero o abbia effettuato una iniezione di soluzione salina. Proprio in virtù di questo, numerosi esperimenti clinici si sono fondati su specifici studi, i quali hanno mostrato come il cervello, convinto di essere aiutato, sia in grado di attivare meccanismi reali di guarigione. Difatti, esso rilascia endorfine, regola il sistema immunitario, riduce l’infiammazione. In pratica, l’organismo risponde come se la cura fosse autentica. È l’immaginazione che diventa medicina.

Sfortunatamente, però, dove c’è la luce, ci sono anche le tenebre! Esiste un’altra faccia di questa medaglia del benessere ed è conosciuta ai più con il nome di effetto nocebo. Come si potrebbe facilmente intuire, nel caso in cui esso si manifestasse, accadrebbe l’esatto contrario di quanto spiegato poco fa: vale a dire, nutriremmo la convinzione che qualcosa farà o andrà male, e alla fine, accade davvero. Chi si convince che un farmaco provocherà effetti collaterali tende a sperimentarli, pur restando suddetto farmaco innocuo. Il corpo obbedisce alla paura come obbedisce alla speranza. In un certo senso, è come se la mente possa avvelenare o guarire con la stessa precisione.

Siamo fautori del nostro benessere

Due fenomeni terribili, seppur affascinanti, che ci svelano una verità a dir poco scomoda. Nonostante faccia sicuramente più comodo pensare l’opposto, noi non siamo semplici spettatori del nostro benessere, anzi, ne siamo coautori! Le parole di un medico, la fiducia in una cura, la paura di un male o la speranza in una guarigione, tutto questo plasma reazioni biologiche misurabili. Strano, non trovate? Eppure, sembrerebbe incredibilmente vero e non si tratta di magia, ma di autentica neurochimica.

A tal proposito, sarebbe opportuno che cominciassimo a riflettere su un determinato aspetto che, spesso e volentieri, passa inosservato: se un pensiero può calmare un dolore, o addirittura crearne uno, quanto potere abbiamo davvero su noi stessi? Viviamo in un’epoca in cui affidiamo la salute a tecnologie, esami, farmaci di ultima generazione, ma forse la risorsa più avanzata che possediamo è ancora quella più antica: la convinzione. Non possiamo curarci solo con la mente, certo, ma se non altro potremmo imparare a non (auto-)sabotarci con essa!

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