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Tragedia a Milano, donna muore per sfuggire all’incendio: i primi sospetti ricadono sul marito

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Tragedia a Milano

Una donna di 48 anni di origine brasiliana, Sueli Leal Barbosa, è morta la scorsa notte dopo essersi lanciata dalla finestra del suo appartamento al quarto piano, nel tentativo disperato di sfuggire a un incendio divampato nella sua abitazione in viale Abruzzi, a Milano. Ricoverata in condizioni critiche all’ospedale Fatebenefratelli, Sueli è deceduta poche ore dopo il suo arrivo. Lavorava come infermiera e lascia un figlio di 10 anni, nato da una precedente relazione. Il bambino, fortunatamente, quella sera si trovava con il padre.

Le prime ricostruzioni sulla recente tragedia a Milano

I vigili del fuoco sono intervenuti intorno all’una di notte, trovandosi di fronte a uno scenario drammatico: le fiamme avevano ormai avvolto l’intero appartamento, le finestre erano esplose per il calore e diversi alloggi vicini risultavano già danneggiati e inagibili.

Secondo le prime ricostruzioni, alcuni vicini, allarmati dalle urla della donna che chiedeva aiuto mentre era sola in casa, hanno allertato i soccorsi. I pompieri hanno rapidamente evacuato l’edificio, ma Sueli si era già gettata nel vuoto, nel tentativo estremo di salvarsi.

Le indagini si sono subito concentrate sul contesto familiare. Alcuni testimoni riferiscono di un violento litigio tra la donna e il marito, avvenuto la sera precedente alla tragedia. L’uomo, un connazionale di 45 anni, è stato rintracciato in un bar poco distante in evidente stato confusionale. Condotto in Questura, è stato ascoltato dagli investigatori.

Non si esclude l’ipotesi di un femminicidio. Alcuni mesi fa le forze dell’ordine erano già intervenute in seguito a una lite tra i due coniugi. Inoltre, secondo i primi accertamenti, la porta dell’appartamento risultava chiusa a chiave dall’esterno, e l’uomo, al momento del ritrovamento, indossava abiti sporchi di fuliggine.

Dietro ogni volto femminile c’è una storia non raccontata – Virginia Woolf

Le autorità dovranno ora stabilire le cause precise dell’incendio e verificare se sia stato appiccato intenzionalmente dal marito con l’intento di uccidere la moglie.

La verità sarà difficile da accertare: ci sono volute ore per domare l’incendio, che ha coinvolto altre dodici abitazioni, tutte dichiarate inagibili. Tuttavia, gli elementi emersi sono pesanti e non si possono liquidare come semplici coincidenze. Se, al termine delle indagini, dovesse emergere che l’incendio è stato doloso, ci troveremmo di fronte all’ennesimo caso da codice rosso, a conferma di una tragica realtà: ogni giorno, donne di ogni età e nazionalità continuano a morire per mano del proprio partner, ex compagno o marito.

E la domanda è inevitabile: perché questi casi sono in costante aumento?

Uno dei moventi più ricorrenti è la gelosia. Troppi uomini non riescono ad accettare l’idea di essere lasciati: vivono l’abbandono come un fallimento totale, un’offesa intollerabile. “Se non è mia, non sarà di nessuno” – questa, in sintesi, la visione distorta e possessiva che li guida. La donna viene percepita come una proprietà personale, non come un individuo libero di scegliere.

In alcuni casi, la spirale di violenza si chiude con il suicidio dell’autore del crimine.

Esiste poi il movente economico: la prospettiva che la donna possa rifarsi una vita altrove – magari con un nuovo compagno – ha conseguenze anche materiali. Per alcuni uomini, ciò significa una perdita del controllo economico e la paura di affrontare da soli una vita incerta, soprattutto se devono sostenere il mantenimento dei figli.

In ogni caso, il profilo dell’uomo che arriva a uccidere la propria compagna è quasi sempre segnato da una profonda fragilità psicologica. Si tratta spesso di individui insicuri, incapaci di sviluppare una propria autonomia emotiva, che vivono la relazione con la donna come un’ancora indispensabile per la propria stabilità. Una figura femminile che, nella loro visione distorta, è essenziale quanto insostituibile. E se decide di andarsene, per loro diventa inaccettabile.

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Nata a Milano, si interessa da sempre di tutto ciò che, nel bene e nel male, colpisce il mondo che la circonda. Attualità, politica, cronaca e spettacolo sono da sempre il suo pane quotidiano. Nutre un profondo e smisurato affetto nei confronti degli animali, ama la moda ed è una grande appassionata d'arte. Scrive per passione e commenta quello che, secondo lei, merita attenzione.

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