Giornata Mondiale del Soccorso, il Presidente Nazionale C.R.I. Rosario Valastro: “La nostra è un’opera a tutto tondo”

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Giornata Mondiale del Soccorso

La Giornata Mondiale del Soccorso, celebrata annualmente il 7 ottobre, è un’occasione per onorare tutti gli operatori sanitari e i soccorritori che, con dedizione, coraggio e abnegazione, rispondono alle emergenze e alle crisi umanitarie di ogni tipo in tutto il pianeta, dalle catastrofi naturali ai conflitti armati. Mai come oggi, in un contesto mondiale segnato da guerre come quelle in Ucraina, Sudan, Striscia di Gaza, Libano e Iran (per citarne alcune), il ruolo dei soccorritori è più cruciale che mai. Uomini e donne, spesso tra i primi ad intervenire in situazioni di estrema pericolosità, fornendo cure e supporto umanitario a popolazioni vulnerabili, nonostante i rischi per la propria sicurezza.

Per questo motivo, la ricorrenza è anche (e soprattutto) un momento per richiamare l’attenzione sulla necessità di proteggere tali professionisti, assicurandosi che il diritto internazionale umanitario venga rispettato, sempre e comunque, e per riconoscere il valore di chi, quotidianamente, mette la propria vita al servizio del prossimo! Aspetti, quest’ultimi, sui quali ha voluto porre l’attenzione Roberto Valastro, il Presidente Nazionale di Croce Rossa Italiana.

Le parole del Presidente Nazionale di Croce Rossa Italiana sulla “Giornata Mondiale del Soccorso”

Ogni giorno, in Italia e nel mondo, sono moltissime le Operatrici e gli Operatori, le Volontarie e i Volontari impegnati in operazioni di soccorso e supporto alla popolazione. La loro dedizione, in contesti di emergenza e non, è totale. Da loro, ancora oggi, arriva un messaggio di rispetto, di disponibilità, di umanità verso il prossimo che per me è il più bello che si possa immaginare: ci mettono l’anima, sono cuore, testa, gambe e braccia volti a lenire le sofferenze di milioni di donne, uomini, bambine e bambini in difficoltà.

Sono il cuore pulsante dell’Umanità del mondo, sempre pronti ad intervenire con l’unico desiderio di essere utili a quante più persone possibile, in ogni circostanza.

Il soccorso è questo: è scoprirsi utili per il prossimo. E attraverso la loro quotidianità, ogni giorni operatori e volontari sono testimoni verso l’esterno della disponibilità, dell’aiuto verso chiunque abbia bisogno.

Lanciano inoltre un messaggio importante alla comunità: chiunque può essere utile, chiunque, se ben preparato, può contribuire alla felicità altrui, a ridurre le difficoltà di molti, a salvare vite. Come direbbe il nostro fondatore, Henry Dunant:

Tutti possono, in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche modo a questa buona opera

Un pensiero contro l’odio imperante

Un pensiero va a tutti gli operatori umanitari che ogni giorno rischiano la vita in territori nei quali oggi si consumano terribili conflitti. Da Gaza al Sudan, dall’Ucraina al Libano. Loro sono lì, prima di ogni grave crisi e poi, con l’inizio di una guerra, restano su quei territori, in quelle comunità, pronti a prestare soccorso a chiunque sia in difficoltà, a dare aiuto a donne e uomini, bambine e bambini messi in ginocchio dalle conseguenze di tanta violenza. Spesso il prezzo che pagano per riuscire a portare l’Umanità laddove sembra che non ve ne sia traccia è troppo alto, è la vita. Sono più di 30 gli Operatori e Volontari della Croce Rossa morti da un anno a questa parte proprio in quei territori dove il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario (DIU) viene spesso violato e sovrastato dall’odio.

Un odio che non spegne la loro voglia di aiutare, di prestare soccorso, di esserci e fare ogni cosa sia possibile, che non li allontana da quanti hanno bisogno di aiuto.

Un’opera a tutto tondo

Da molto tempo ormai il nostro soccorso non è fatto solo di ambulanze ma è un’opera a tutto tondo a supporto delle persone, di intere comunità. Dalle attività di sensibilizzazione alla formazione, dai progetti per incrementare la capacità di risposta e resilienza della popolazione alle operazioni nelle emergenze. Perché soccorrere significa anche prevenire, coinvolgere, preparare e prepararsi, essere pronti, sempre, in ogni circostanza.

Il nostro impegno è questo: essere ovunque per chiunque, in ogni circostanza, senza alcuna distinzione. Davanti alle persone senza fissa dimora, a soggetti fragili, a chi subisce violenze; davanti a chi è solo, a chi versa in condizioni socio-economiche difficili; davanti alle conseguenze di una epidemia – come avvenuto per il Covid-19 -, alla distruzione di un terremoto, alle persone migranti che arrivano sulle nostre coste dopo una traversata via mare.

Il soccorso della Croce Rossa Italiana è forte della solidarietà di oltre 150mila Volontarie e Volontari. Da 160 anni la nostra Associazione è protagonista, attraverso il loro operato, di una storia d’amore verso al nostro Paese e verso le comunità internazionali colpite da gravi crisi. C’eravamo, ci siamo e ci saremo. Con caparbietà, voglia di migliorarci, di dimostrare la nostra competenza anche davanti alle nuove sfide che verranno. Perché infondo, in tutti questi anni,​ quello che ci ha contraddistinto non è solo l’impegno verso il prossimo ma anche la capacità di adattarci ai tempi e ai bisogni delle persone, di prepararci e chiedere sempre più a noi stessi, con il solo obiettivo di essere utili a quante più persone possibile, in ogni circostanza. Siamo la Croce Rossa Italiana.

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