Azzurrina, la bimba dai capelli color del cielo che scomparve nel nulla nel 1375

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Azzurrina

C’è chi giura che ogni cinque anni, durante il solstizio d’estate, nel castello di Montebello – in Romagna, provincia di Rimini – aleggi un pianto di bimbo, anzi, di bimba: è la piccola Azzurrina, scomparsa nel nulla nel lontano 1375. Una delle leggende più conosciute affonda le proprie radici nel Medioevo, epoca di credenze, di buio e di chiusura mentale.

Azzurrina, la bambina dai capelli color del cielo

Ma chi era Azzurrina? Pare che il suo vero nome fosse Guendalina (anche se alcune fonti parlano di Adelina) e che fosse la figlia di Ugolinuccio di Montebello, feudatario di Montebello di Torriana. La piccola Guendalina era nata albina in un momento storico in cui le superstizioni facevano da padrone: l’albinismo, come tutte le cose insolite, era guardato con estremo sospetto e ritenuto collegato ad attività diaboliche. Ecco perché la mamma di Guendalina le tingeva, con un particolare mix di erbe, i capelli di nero. I pigmenti vegetali, mescolati con il bianco dei capelli, producevano un riflesso azzurro, molto simile a quello dei suoi occhi. Da qui il suo soprannome, quello con cui è passata alla storia: Azzurrina.

Ecco, torniamo a quel giorno. Quel maledetto giorno, direi. Azzurrina giocava tranquilla nel castello, con due guardie assunte dal padre a controllarla. Per evitare le dicerie, Ugolinuccio aveva stabilito che la piccola vivesse sotto protezione, ma questo non l’avrebbe comunque – ahimè – salvata. A un certo punto, a quanto avrebbero riferito gli uomini assunti per la sua salvaguardia, la palla di pezza sarebbe finita nella botola che portava ai sotterranei. Azzurrina l’avrebbe inseguita, un urlo avrebbe scosso l’aria estiva e poi… più nulla. Non sarebbe uscita mai da quella botola.

Nessuna prova storica della sua esistenza

Azzurrina
Azzurrina/Credit: web

Nessun corpo venne rinvenuto nei sotterranei né in nessuna parte del castello ma, appunto, ogni cinque anni il suo pianto echeggia nei corridoi del castello, incapace di quietarsi seppur dopo secoli. Alcune registrazioni vengono fatte sentire durante le visite guidate nel castello, facendo accapponare la pelle a tutti i presenti. La vicenda misteriosa ha ispirato film, documentari, cortometraggi, libri e molto altro, riuscendo a inquietare tutti – be’, sfido chiunque a non provare un brivido di fronte alla storia di una bambina scomparsa nel nulla – ma… non è mai stata dimostrata a livello storico. Anzi, pare che quando alcuni professionisti siano andati al castello di Montebello per delle registrazioni serie, fatte con apparecchiature d’avanguardia, l’unico suono registrato fosse il silenzio. Potrebbe essere stata inventata a fini turistici? Certo. La teoria del mito, in questo caso, pare superare la realtà. Eppure, chissà!

Eppure continua ad affascinare le persone. Del resto, tutti i castelli come si deve hanno il loro fantasma personale, quello che non riesce a passare oltre per “cose irrisolte”, ma quello di una bimba con i capelli color del cielo è ancor più spaventoso.

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Giornalista pubblicista, editor e scrittrice, ha in tasca una laurea in Lettere e un master in Criminologia. Ha pubblicato sette libri, spaziando dall'horror al romance, e lavora nel campo del giornalismo da dieci anni. Tra le sue pubblicazioni, "I segreti di una culla vuota" e "Chi me lo ha fatto fare".

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