Grammy Awards 2025: top e flop degli Oscar della musica

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Grammy Awards

E ancora una volta, puntuali come un orologio svizzero, i Grammy Awards hanno decretato i loro vincitori. La 67esima edizione degli Oscar della musica si è svolta come di consueto a Los Angeles, presso la Crypto.com Arena, ed è lì che tutti i nomi più importanti ed influenti della discografia internazionale si sono riuniti lo scorso 2 febbraio, per una notte all’insegna di stelle che brillano, note che risuonano e scivoloni che diventano virali più velocemente di un meme. Quest’anno, poi, la cerimonia ha offerto una miscela di trionfi spettacolari e parentesi di cui avremmo forse preferito fare a meno, il tutto condito con quel pizzico di polemica e di glamour che, si sa, non guastano mai, che è quasi impossibile non sottolinearle!

Queen B trionfa ai Grammy Awards mentre Taylor Swift resta a mani vuote!

Beyoncé durante la cerimonia di premiazione/Credit: web

«I’m screaming out and my dreams’ll be heard» (“Sto urlando e i miei sogni saranno ascoltati”) – Beyoncé in “Listen”

Tra i momenti più spettacolari della serata, in particolare, spicca senza dubbio il trionfo di Beyoncé, che, dopo quattro tentativi falliti, ha finalmente realizzato il sogno di conquistare, tra le altre cose, uno dei premi più importanti della serata. C’era da aspettarselo? Per alcuni sì, viste le critiche rivolte all’Academy lo scorso anno dal marito Jay-Z, mentre per altri è stata di certo una splendida sorpresa! La cantante, infatti, si è aggiudicata il riconoscimento per l’Album dell’Anno grazie al suo sorprendente disco country Cowboy Carter, per il quale l’artista si imbarcherà presto in un tour mondiale appena annunciato. Il che mette ancor più in risalto il fatto che colei che in molti definiscono la sua “nemesi” sulla scena musicale attuale, ossia Taylor Swift, sia tornata a casa a mani vuote!

Un traguardo da ricordare per Queen B per una serie di motivi, dunque, anche se quelli maggiormente degni di nota sono soltanto due. L’Album Of The Year Award, in effetti, non solo fa di lei la prima donna afroamericana a portare a casa questo riconoscimento dai tempi di Lauryn Hill (nel 1999), ma si lega ad una questione fortemente attuale visto che a consegnarglielo sono stati i vigili del fuoco di Los Angeles, gli eroi che in queste ultime settimane hanno lottato contro gli incendi di LA che hanno fatto notizia in tutto il mondo.

Un modo per tenere alta l’attenzione sul disastro, senza però rinunciare alla storica cerimonia dedicata ai prestigiosi awards, e un colpo ben riuscito per gli organizzatori che hanno spento, prima ancora che si accendessero, eventuali critiche sull’adeguatezza o meno di dare luogo alla kermesse nonostante le drammatiche vicende che hanno colpito la città nel corso delle ultime settimane.

Un look troppo “nude”: da Censori a censura è un attimo!

Bianca Censori e Ye/Credit: web

Per ogni top, sfortunatamente, c’è anche un flop. E il momento “ma anche no!” della serata ce lo hanno regalato Bianca Censori e Kanye West, i quali sono riusciti nuovamente a rubare la scena, sebbene non per meriti musicali. Bianca si è presentata sul red carpet con un abito che definire “minimal” sarebbe un eufemismo: era completamente trasparente!

Kanye, dal canto suo, pare abbia passato gran parte della serata a discutere con gli addetti alla sicurezza poiché la loro presenza non era prevista dalla scaletta, benché diverse siano le fonti che sostengono che i due fossero tra gli invitati ai Grammy. Qualcuno ha addirittura insinuato che la coppia sia stata “gentilmente” accompagnata fuori dalla cerimonia dalle forze dell’ordine, circostanza smentita dagli insider. È però certo che in tanti non hanno affatto gradito il nude look della Censori. Nota per il futuro: a volte, lasciare qualcosa all’immaginazione è la scelta migliore, perché da Censori a censura è un attimo!

Un silenzio assordante

Shakira al momento dell’assegnazione del premio “Best Latin Pop Album”/Credit: web

Al di là delle bravate a favor di telecamera da parte di Ye e consorte, alle quali non ci abitueremo mai, il vero flop della serata è stato l’assordante silenzio che ha accompagnato la cerimonia sul fronte politico. Visto tutto quello che è accaduto e continua ad accadere in America nelle ultime settimane, in effetti, ci saremmo aspettati qualche presa di posizione in più. Promossa Shakira che ha mostrato il suo supporto per i migranti perseguitati da Trump, dedicando loro il premio ricevuto e consegnatole da Jennifer Lopez. Bene anche Lady Gaga, che ha parlato dei diritti per le persone transgender. Per il resto, invece, il nulla più assoluto.

È vero che la musica è apolitica. Ma è anche vero che una cassa di risonanza come quella dei Grammy Awards sarebbe stata l’occasione migliore per mandare un messaggio sociale, e non politico, di speranza per un mondo migliore, più giusto e solidale.

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Classe 1984, è una giornalista che ha iniziato la sua carriera nel 2006 presso un'emittente locale, dove si occupava principalmente di cultura e attualità. La sua passione per il giornalismo e la comunicazione l'ha portata a collaborare con alcune delle più importanti testate nazionali, ampliando il suo raggio d'azione su una vasta gamma di temi.Nel corso degli anni, ha scritto di attualità, cultura, spettacoli, musica, cinema, gossip, cronache reali, bellezza, moda e benessere. Ha avuto l'opportunità di intervistare numerosi cantanti, attori e personaggi televisivi italiani e stranieri.Attualmente, scrive per le riviste Mio, Eva 3000 e Eva Salute, dove continua a esplorare i temi che da sempre la appassionano, con un occhio attento alle tendenze e ai cambiamenti del panorama mediatico e culturale.

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