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Katia Ricciarelli e le parole su Pippo Baudo: quando il silenzio sarebbe stata la melodia più giusta da intonare!

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Katia Ricciarelli

Questa settimana avrei voluto parlarvi del tanto atteso ritorno di Barbara d’Urso in televisione, sulla pista di “Ballando con Le Stelle” di Milly Carlucci, peccato solo, però, che non sia stato sufficiente per battere la concorrenza spietata del carrozzone di “Tu Si Que Vales”. Oppure, mi sarebbe piaciuto concentrare la mia rubrica sulla Milano Fashion Week 2025, ma anche lì, nemmeno fossi una Miranda Priestley (Meryl Streep) o una Anna Wintour qualunque, la sola cosa che avrei potuto scrivere sarebbe stata “THAT’S ALL“. E ancora, avrei finalmente amato spendere alcune parole sulla presa di posizione, seppur tardiva, di Giorgia Meloni nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza ai danni del popolo palestinese, sebbene, almeno per il momento, non ci sia alcun accenno di cambiamento nei propositi di Israele.

Perciò, alla fine, mi è toccato commentare l’incommentabile Katia Ricciarelli, il soprano più sopravvalutato della nostra penisola quasi fosse la grande, immensa e inequivocabile Maria Callas!

Le stonature di Katia Ricciarelli: è comodo parlare di qualcuno ora che non c’è più?

A 79 anni suonati, il prossimo 18 gennaio ne compirà 80, è mai possibile che le si debba ricordare che la più grande forma di riverenza che si possa mostrare nei confronti di un morto sia quella di lasciarlo riposare in pace? Anche perché, come scrisse lo scrittore, saggista, drammaturgo bulgaro naturalizzato britannico, figura centrale nel panorama letterario del Novecento e Premio Nobel per la Letteratura nel 1981 Elias Canetti:

Nessuno ha il diritto di disturbare i morti

E questo vale sempre, in qualsivoglia tipo di circostanza e nei confronti di chiunque, specialmente verso chi un tempo ha occupato un posto speciale nel nostro cuore perché, pur volendo, non ha più possibilità di rispondere alle nostre domande o di controbattere alle nostre invettive. Insomma, c’è un limite a tutto, persino alla stonatura, ma questo alla signora Ricciarelli sembra importare davvero poco.

Quel bel tacer che non fu mai scritto

Dopo la morte di Pippo Baudo (cliccate QUI per il nostro articolo a riguardo), infatti, il minimo che avrebbe potuto fare sarebbe stato quello di restarsene in disparte. Sfortunatamente, però, anziché osservare un più che doveroso mutismo, ha ben pensato di inaugurare una nuova tournée all’interno dei salotti televisivi di questo e qualche altro mondo dove, invece di regalare a quel pubblico che ancora la segue arie immortali ed esibizioni degne dei più grandi teatri dell’Opera, non ha fatto altro che dispensare accuse e far sfoggio di rancori.

Durante la puntata di “Verissimo” di Silvia Toffanin andata in onda lo scorso 28 settembre, Katia ha dichiarato, tra le altre cose, di essersi sentita tradita da Baudo, sostenendo che lui non le avesse mai comunicato l’esistenza del figlio «Alex» e che lei avrebbe scoperto, tramite un’investigazione privata, che due appartamenti erano intestati alla segretaria. Ora, vere o meno che siano tali affermazioni, io mi chiedo cosa ci sia di più triste di una ex moglie che, invece di custodire il ricordo del marito e delle proprie scelte, usa la sua memoria come trampolino per l’ennesima ospitata!?

Lasciate in pace chi non c’è più

La verità, perlomeno quella dei fatti, non potendo ascoltare le parole di Pippo né comprovare quanto rivelato dalla cantante lirica, è soltanto una: lo storico conduttore tv non c’è più. E i morti, per quanto famosi, hanno un diritto che andrebbe inciso nel marmo, ossia, come già ripetuto più volte, quello di lasciarli riposare in pace. Perché chi non può replicare, chi non può difendersi, non dovrebbe mai diventare oggetto di polemiche da studio televisivo. Va bene difendere la propria versione, per carità, ma farlo infangando il ricordo di chi non può più rispondere è il livello più infimo al quale ci si possa abbassare.

Ma non sarà che alla Ricciarelli danno fastidio la quiete e, chissà, forse anche l’oblio? Quello autentico, lo stesso che ci circonda quando il sipario si appresta a chiudersi sul palcoscenico, pubblico e privato, della nostra vita?

Qualora voleste recuperare le precedenti rubriche de “L’irriverente”, potete cliccare -> QUI <-

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Simone Di Matteo, Latina 25 gennaio 1984. Curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie. Molti dei suoi libri invece sono distribuiti all'interno degli istituti scolastici italiani. È noto al grande pubblico non solo esclusivamente per la sua variegata produzione letteraria, ma anche per la sua partecipazione nel 2016 alla V edizione del reality on the road di Rai2 Pechino Express. Consacratosi come Il giustiziere dei Vip, da circa due anni grazie a L’Irriverente, personaggio da lui ideato e suo personale pseudonimo, commenta il mondo della televisione, dei social network e i personaggi che lo popolano, senza alcun timore, con quel pizzico di spietatezza che non guasta mai attraverso le sue rubriche settimanali.

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