Dal primo luglio è entrata in vigore la Legge Brambilla, una riforma storica che, oltre a estendere la tutela a tutti gli animali, introduce sanzioni molto più severe per chi compie abusi nei loro confronti. Una legge fortemente voluta dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, che ne ha annunciato l’approvazione con orgoglio e soddisfazione, dopo un’attesa durata oltre vent’anni.
I provvedimenti della Legge Brambilla ora in vigore
Brambilla, presidente e fondatrice della LEIDAA (Lega Italiana Difesa degli Animali e dell’Ambiente) nonché promotrice dell’Intergruppo Parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, ha dichiarato che questa norma rappresenta una battaglia di civiltà, indipendente da ogni schieramento politico. Un traguardo raggiunto dopo quattro legislature, nonostante numerosi ostacoli, soprattutto da parte delle opposizioni.
Ha espresso inoltre un sentito ringraziamento alla premier Giorgia Meloni e al deputato Maurizio Lupi, che l’hanno sostenuta con costanza nel lungo iter parlamentare.
La riforma si fonda su due pilastri fondamentali:
- Il riconoscimento degli animali come esseri senzienti, siano essi domestici o selvatici. In quanto tali, hanno diritto a una tutela legale effettiva.
- L’inasprimento delle pene per chi commette reati contro gli animali. Anche attività come la caccia o gli allevamenti intensivi – attualmente soggetti a leggi speciali – saranno sanzionate se sfoceranno in abusi o maltrattamenti. Le nuove pene prevedono fino a 2 anni di reclusione e 30.000 euro di multa. Nei casi più gravi, che comportano la morte dell’animale, la pena può arrivare fino a 4 anni di carcere e 60.000 euro di sanzione.
Sono inoltre previste aggravanti, con aumento della pena fino a un terzo, quando i reati vengono commessi in presenza di minori o divulgati online.
È assolutamente vietato tenere i cani legati permanentemente alla catena. Una pratica ancora tristemente diffusa in molte zone rurali, dove gli animali spesso non vengono nemmeno fatti entrare in casa. In questi casi, la sanzione potrà arrivare fino a 5.000 euro.
Sono previste pene severe anche per chi organizza o partecipa a lotte clandestine tra cani e per il traffico illegale di cuccioli provenienti dall’estero. In entrambi i casi sarà applicato il Codice Antimafia, sia sul piano personale che patrimoniale.
La Legge Brambilla rappresenta dunque un vero e proprio cambio di paradigma culturale, che riconosce agli animali lo status di soggetti giuridici: esseri senzienti, titolari di diritti e finalmente protetti dalla legge. Una rivoluzione che non riguarda solo cani e gatti, ma tutti gli animali, indipendentemente dalla loro “categoria”.
Chi non ama gli animali, difficilmente riesce ad amare davvero i propri simili
Una riflessione che, oggi più che mai, trova senso e forza: chi non sa cogliere, negli occhi e nei gesti di un animale, la dolcezza, la purezza e la bellezza nella sua forma più autentica, difficilmente potrà comprendere a fondo il mondo interiore dell’essere umano.
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