C’è un animale che più di tutti incarna paure ataviche, leggende nere e processi sommari: il lupo. Da secoli etichettato come “cattivo” per antonomasia, lo abbiamo trasformato da simbolo di forza e libertà a bersaglio facile delle nostre ansie di controllo. Eppure, dietro il mito della bestia feroce, c’è una creatura schiva che fugge l’uomo e che attacca solo per sopravvivere. La sua vera colpa? Esistere in un mondo dove l’essere umano continua a considerarsi padrone assoluto, incapace di convivere e troppo pronto a scegliere la scorciatoia più comoda, ossia l’abbattimento, che nelle scorse settimane è tornato drasticamente e tragicamente a far parlare di sé.
L’abbattimento del lupo: una campagna di disprezzo per le forme di vita che ha portato alla quasi-estinzione
Considerato dai pastori la minaccia per le greggi, il lupo, animale solitario e schivo che vive solamente con il proprio branco, è sempre stato considerato una bestia feroce da eliminare. Agli inizi del XX secolo, nel Parco Nazionale d’Abruzzo iniziò una vera e propria caccia ai lupi. Nacque così la figura dei “lupari” che, per ogni esemplare catturato, ricevevano premi in denaro. Addirittura nel tempo il compenso venne aumentato, 150 lire per ogni lupo adulto, 50 per i cuccioli. Dal 1923 al 1933, ne furono uccisi ben 209. (Era addirittura l’Ente Parco ad acquistare tagliole e bocconi avvelenati (fialette di acido cianidrico) da rivendere ai lupari che utilizzavano per uccidere ogni bestiola che si avvicinava alle greggi).
Per via di questa campagna anti-lupo, nel ventennio successivo al secondo conflitto mondiale, l’animale subì una drastica riduzione, tanto che alla fine degli anni ‘50 era già molto difficile incontrarlo in tutto l’Appennino tosco-emiliano. Nel 1958, però, il Parco d’Abruzzo pose fine al massacro, pur proseguendo nel resto di Italia fino ad arrivare alla quasi totale estinzione della specie, come già accaduto in Europa.
L’episodio più grave
L’attacco più grave avvenne nel decennio successivo e due studiosi, Luigi Boitani ed Erik Zimen, incaricati di eseguire la prima indagine italiana sulla situazione del Lupo appenninico, lo documentarono nel 1972. In realtà, i timori erano assolutamente infondati. Il lupo teme l’uomo e preferisce starne il più lontano possibile! Inoltre, gli attacchi al bestiame domestico avvenivano perché gli individui singoli o in dispersione preferivano (e preferiscono) solitamente cacciare prede più “facili”. Il bestiame domestico rappresentava dunque la scelta più istintiva, Occorre tuttavia precisare che, anche in presenza di numeri importanti di bestiame domestico, se questo è protetto con efficaci sistemi di difesa, ad esempio recinzioni con filo spinato, cani da pastore, il lupo si rivolge preferibilmente su prede selvatiche. Quindi il pericolo non è tanto il lupo quanto l’accanimento dell’uomo su di esso.
La facilità con il quale si chiede l’abbattimento degli animali in caso di aggressione agli umani non osserva quelle che sono le leggi naturali Uomo-Ambiente. L’uomo stesso credendo di essere l’indiscusso padrone del pianeta, talvolta, con incoscienza va ad invadere e distruggerne l’ habitat. La cautela forse non è mai troppa, ma sapendo che anche gli animali hanno diritto alla vita e alla difesa del proprio Habitat, l’uomo deve essere il primo a difendere chi non possiede il linguaggio umano.
Il Poeta Ercole Wild, ha dedicato una poesia ai lupi che lascia qualche nota di malinconia, il componimento descrive la natura di questo totem che, ancora oggi, subisce la persecuzione:
Io sono il Lupo/la fame è la mia compagna/la solitudine la mia sicurezza.
Io giaccio di notte/freddo è il mio letto/il vento la mia coperta.
Io sono il silenzio/un’ombra nella foresta/Impronte lungo il fiume
La mia corsa è un lungo inseguimento/di scintille di fuoco
dalla pietra focaia della notte. /Io sono ucciso/ma mai distrutto
io sono il Lupo – Poesia tratta da ”Voci Indiane del Nord America”.
Il caso attuale
Nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2025 in Alto Adige, precisamente in Val Venosta, le autorità hanno abbattuto un esemplare di lupo maschio. Si tratta del primo abbattimento legale di un lupo in Italia dopo oltre cinquant’anni. La Provincia autonoma di Bolzano il 30 luglio scorso aveva autorizzato l’abbattimento di due lupi nell’area di malga Furgles, dove tra maggio e luglio si sono verificati 31 attacchi al bestiame.
Secondo il WWF, l’ordinanza rivela infatti come l’alpeggio non aveva adottato tutte le misure di prevenzione necessarie per mitigare il rischio di predazioni, già avvenute nella scorsa stagione di alpeggio nel 2024. Nel documento si menziona la presenza di “cani da conduzione” ma non di cani da guardia, che sono gli unici efficaci a difesa del bestiame. In alcuni dei casi di predazione, i capi di bestiame non erano nei recinti durante le ore notturne, pertanto si conferma che alcuni degli attacchi si sono verificati quando non era stata implementata alcuna strategia di prevenzione.
Quali strategie di prevenzione per il bestiame?
Pare che non ci fosse nessuna strategia. E l’assenza di strategie preventive adeguate va contro uno dei criteri fondamentali per concedere deroghe per l’abbattimento. Pertanto sorprende il parere favorevole di ISPRA, l’ente che dovrebbe garantire il rispetto dei criteri della Direttiva Habitat. Questa prevede infatti la possibilità in alcune situazioni di concedere deroghe per la rimozione di singoli individui di lupo.
Ci troviamo di fronte ad un dilemma che pare non trovare alcuna soluzione per il Lupo, e ciò che è più sconcertante è la mancanza di ricerca di strategie ulteriori che hanno a cuore la difesa del bestiame. I pastori dal loro canto hanno ragione, ma è pur vero che esiste una efficace prevenzione tale da evitare l’abbattimento degli esemplari che via via si restringono di numero. L’animale attacca per fame e non per paura, a differenza degli umani che hanno uno spirito belligerante irrefrenabile. Tante domande che ci lasciano senza risposta, un conflitto che si perpetua tra Uomo-Animale che non vede fine, e allora quale è la via più facile e sbrigativa? Abbattere il presunto problema.
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