Ci sono attori che vanno oltre l’essere semplicemente degli interpreti magistrali. Sono figure che incarnano una tradizione, icone che danno voce ad intere generazioni e che, attraverso la loro arte, influenzano non solo il mondo della recitazione ma anche (e soprattutto) la cultura popolare. Volti dal notevole impatto, il cui retaggio, perfino a seguito della loro dipartita, continua a perdurare nel tempo e ad ispirare quante più persone possibili. E Maggie Smith, una tra le più apprezzate e talentuose attrici britanniche, è stata senza ombra di dubbio una di queste.
Leggenda del teatro, del piccolo e del grande schermo per più di settant’anni, si è spenta oggi, presso il Chelsea and Westminster Hospital di Londra, alla veneranda età di 89 anni. A darne la notizia i suoi figli, attraverso una nota congiunta:
È con grande tristezza che dobbiamo annunciare la scomparsa di Dame Maggie Smith. È morta pacificamente in ospedale questa mattina presto, venerdì 27 settembre
Un evento per molti inaspettato, specialmente per tutti coloro che speravano in una sua ultima apparizione, e che lascia nel mondo del cinema e del teatro un immenso vuoto che potrà essere colmato solamente da quanti sapranno, parafrasando le parole di Orson Welles, mantenerne vivo il ricordo.
Vita, carriera e impatto di Maggie Smith
Nata il 28 dicembre del 1934 a Ilford, nel Regno Unito, Margaret Natalie Smith, conosciuta al grande pubblico come Maggie Smith, è riuscita a lasciare il segno in un’epoca in cui la competizione era feroce e le opportunità per le donne nell’industria cinematografica erano, spesso e volentieri, limitate. Nonostante ciò, ha dimostrato un talento unico fin dall’inizio e si è dimostrata abile nel rendere il mestiere dell’attrice un’arte impeccabile. Dal palcoscenico teatrale a quello cinematografico, passando per i suoi più recenti lavori televisivi, grazie al suo carisma e alla sua imponente presenza scenica è riuscita a destreggiarsi nei vari ambiti con estrema facilità e naturalezza, lasciando un’impronta indelebile in ciascuno di essi e brillando costantemente di luce di propria come soltanto i veri maestri sono in grado di fare.
Gli inizi e la carriera teatrale
Smith ha iniziato la sua carriera a teatro, entrando nei ranghi della prestigiosa Oxford Playhouse School intorno agli anni ’50. La sua prima apparizione sui palcoscenici londinesi risale al 1956, ma fu con la Royal National Theatre, sotto la direzione di Laurence Olivier, che la sua carriera teatrale esplose definitivamente. Interpretando personaggi shakespeariani come Desdemona in Otello e Lady Macbeth, ha dato in più occasioni prova di possedere una padronanza assoluta del linguaggio e delle sfumature emotive perfette per il teatro classico.
Negli anni successivi, la sua presenza sulle scene teatrali non si è mai affievolita, tant’è che tra le sue interpretazioni più celebrate vi è quella di Lettice Douffet nella commedia Lettice and Lovage, che le valse il Tony Award nel 1990, sebbene, col passare del tempo, si sia ritagliata uno spazio anche nel panorama cinematografico internazionale fino a divenirne uno dei volti simbolo.

La consacrazione cinematografica
La sua carriera sul grande schermo iniziò negli anni ’60, ma fu con La strana voglia di Jean (1969), per cui vinse il Premio Oscar come Miglior Attrice Protagonista, che divenne una star riconosciuta a livello globale. Pochi anni più tardi, più precisamente nel 1978, arrivò il secondo Academy Award, questa volta come Miglior Attrice non protagonista, per il suo ruolo in California Suite. E fu così che, film dopo film e riconoscimenti su riconoscimenti, Maggie si avviò alla consacrazione cinematografica, portando alla luce personaggi di rara profondità e il più delle volte caratterizzati da una grande intelligenza e ironia, spesso donne dal temperamento forte, ma al tempo tesso vulnerabili nel loro intimo.
Tra i ruoli più noti al grande pubblico, nonché tra i più recenti, spicca sicuramente quello della professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter. Con la sua solida autorità, ma anche con il suo senso di giustizia e umanità, è diventata un’icona per le nuove generazioni, avvicinando l’attrice ad una fascia di spettatori che, forse, prima di allora, non aveva ancora avuto il piacere di conoscerla.
Downton Abbey: l’apice della carriera televisiva
Tuttavia, quello cinematografico e teatrale non sono stati gli unici palcoscenici ad aver avuto l’onore di ospitarla. Smith, infatti, ha saputo conquistare anche il piccolo schermo. Il suo ruolo di Violet Crawley, in particolare, la sagace e pungente Contessa Madre nella serie Downton Abbey, ha ulteriormente consolidato la sua popolarità a livello mondiale e a inserirla in maniera definitiva nella rosa dei più rispettati (ed emulati) interpreti del nuovo millennio. Le sue battute taglienti, pronunciate con il tipico aplomb britannico, sono diventate leggendarie e le sono valse numerosi premi, tra cui svariati Emmy Awards (gli Oscar della televisione).
Eredità e retaggio di una stella senza tempo
Con decenni di carriera alle spalle, Smith lascia un’eredità artistica straordinaria. Il suo contributo al cinema, al teatro e alla televisione rimarrà per sempre impresso nella memoria collettiva. Ha attraversato generi, epoche e stili con una maestria che pochissimi attori possono vantare. La sua capacità di dare vita a personaggi complessi, stratificati e spesso contraddittori, con un mix perfetto di ironia, grazia e intensità emotiva, è stato uno dei tratti distintivi del suo stile recitativo.

Oltre ai suoi innumerevoli riconoscimenti, verrà ricordata per la sua grande umiltà e per il suo totale rifiuto del divismo. Nonostante fosse una delle attrici più rispettate e premiate del suo tempo, ha sempre mantenuto un basso profilo, concentrandosi esclusivamente sull’arte e sul mestiere che amava. Oggi ci lasciamo alle spalle una leggenda, ma il suo ricordo rimarrà vivido nelle opere che ci ha regalato. I suoi film, le sue interpretazioni teatrali e le sue apparizioni televisive continueranno a ispirare generazioni di attori e spettatori.
Maggie Smith non era solo un’attrice: era un’istituzione, un simbolo di ciò che significa dedicarsi all’arte con passione e autenticità!
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