Il mondo è pieno di luoghi meravigliosi che affascinano e al contempo inquietano per la loro bellezza. Uno di questi è senza ombra di dubbio il lago Natron, una distesa d’acqua salina situata nella Tanzania del Nord, nota principalmente per le sue acque rosse e la sua atmosfera surreale. Tuttavia, oltre a rappresentare uno spettacolo visivo ineguagliabile, essa presenta anche uno degli ambienti più ostili della Terra. La sua natura inospitale, infatti, racconta una storia affascinante di vita e morte, di resilienza e vulnerabilità, che potrebbe scoraggiare più di qualcuno, forse, a recarvisi.
Le caratteristiche del lago Natron
Come anticipato, il Natron è sicuramente un luogo singolare. Al di là della fama acquisita grazie al colore delle sue acque, un rosso acceso dovuto all’alta concentrazione di sali minerali (in particolare il natron, da cui prende il nome, ossia una miscela di bicarbonato e carbonato di sodio), esso è conosciuto ai più anche per essere uno dei pochi ambienti in cui il fenicottero minore si riproduce. Ciò nonostante, benché quelle già elencate possano sembrare ragioni sufficienti a spiegare la sua notorietà, purtroppo non sono le uniche. Anzi, ve n’è una ancor più inusuale che dimostra quanto, alle volte, la natura sappia essere piuttosto letale.
Difatti, gli elementi chimici a cui il Natron deve il proprio colore rendono l’acqua estremamente corrosiva, con un pH che può raggiungere livelli vicini al 12. Il che, inutile dire, può provocare gravi conseguenze a chiunque osi toccarle. Quando gli animali che si avvicinano troppo al lago, ad esempio, spesso per bere o cercare cibo, rischiano di cadere nell’acqua e se ciò accade, si trasformano letteralmente in statue di sale a causa dei depositi minerali che si formano sui loro corpi. Una visione pressoché inquietante, ma che resta un monito costante della fragilità della vita di fronte a condizioni esterne estreme nonché per coloro che pensano di potersi liberamente immergere sulle sue sponde.
A tal proposito, tempo fa il fotografo Nick Brandt, che ha immortalato la bellezza delle carcasse calcificate in più di un’occasione, ha dichiarato:
Il lago Natron è un promemoria crudele del fatto che, sebbene la natura ci offra scenari spettacolari, essa non si preoccupa delle vite che attraversano il suo cammino
Un ruolo vitale per l’ecosistema
Nonostante quest’aspetto spettrale, però, il lago Natron è vitale per l’ecosistema locale. In effetti, lo ribadiamo, è il luogo di riproduzione di oltre due milioni di fenicotteri minori, che hanno imparato a sopravvivere e prosperare in questo ambiente ostile. Questo contrasto tra la bellezza della vita e la brutalità della natura lo rende ancor più suggestivo, invitandoci a riflettere su quanto la natura possa essere straordinaria ma anche implacabile. È un luogo dove la vita e la morte coesistono in un equilibrio terrificante, ricordandoci che il rispetto per l’ambiente è essenziale per garantire la sopravvivenza di tutte le forme di vita.
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