Innamorarsi di un narcisista è come entrare in una gabbia dorata: le promesse brillano, ma le bugie si annidano nell’ombra. È questo che accade quando ci si impantana nel tormentato terreno di una relazione con chi ama solo se stesso (narcisista overt) o peggio ancora con chi non sa amare neanche se stesso (narcisista covert). Vedrai promesse, lacrime e bugie: il copione del narcisista.
Il narcisista non è solo un egoista incallito ma un maestro nell’arte della menzogna. “Il narcisista bugiardo” come lo definisce lo psicologo Raffaele Morelli è capace di intessere un insieme di parole che incanta e confonde, tutto per proteggere il suo fragile ego ed è proprio questa fragilità che lo spinge a mentire con disinvoltura, a tradire la fiducia e a manipolare le emozioni altrui.
Quando sei in una relazione con un narcisista tu percepisci fin dall’inizio segnali d’allarme attraverso piccole cose che possono essere aggettivi stonati all’interno di una frase o atteggiamenti non verbali che noti sul volto, nel movimento di una mano o ancora nell’incoerenza di quello che dice che non è mai abbastanza chiaro, che non torna con il discorso della settimana prima. La manipolazione delle emozioni è quando sorvoli su questi segnali perché lui è abilissimo a tenere in piedi il suo gioco di potere. Frasi come “Un amore così grande io non l’ho mai provato” oppure “Non buttiamo all’aria tutto quello che abbiamo costruito” sono tipiche di chi cerca di attirare e trattenere la vittima nella sua rete di falsità.
La dipendente affettiva, accecata dall’amore o dalla speranza, cade nel tranello del “sono innamorata del suo essere dolce, del suo saper essere così bambino…”: una visione distorta della realtà, dove i progetti si sgretolano come castelli di sabbia travolti dall’onda delle bugie.
Il Ciclo Tossico: promesse e inganno
Il narcisista bugiardo non mente solo per ottenere ciò che vuole, mente per sopravvivere. La bugia è la sua armatura, il modo per non affrontare il vuoto che porta dentro. Ti promette mari e monti, poi ti lascia annegare in un silenzio che ti strilla nelle orecchie, con quelle sue incoerenze e quei castelli di bugie. E quando provi a ribellarti, ecco il copione che si ripete: lacrime, pentimento, promesse di cambiamento. Ma è tutto parte dello stesso inganno.
“Sono cambiato, ho capito i miei errori” Frasi che suonano sincere, ma che sono solo eco vuote. Morelli direbbe che queste parole servono solo a ristabilire il controllo. Non è amore, è possesso mascherato da redenzione.
La dipendente affettiva, intrappolata in questa spirale, vede ciò che vuole vedere: il ricordo dei momenti belli, le carezze che sembravano autentiche, i progetti condivisi. Ma quei momenti non cancellano le ferite, anzi, le rendono più dolorose perché la speranza di tornare a quel paradiso fasullo è il vero veleno.
Se devi lottare per fidarti, allora non è il posto giusto
La verità è semplice, lineare, chiarissima: non puoi fidarti di chi ti ha mentito così profondamente, perché chi ama davvero non mente.
Non c’è bisogno di giustificazioni, di scuse, di seconde o terze possibilità. Se scegli di rimanere con chi ti ha tradito e mentito, è una tua decisione, ma non puoi aspettarti la verità da chi è abituato a mascherarla. Soprattutto non chiamarlo amore. Chiamalo dipendenza, paura della solitudine, bisogno di una presenza, anche se tossica.
L’amore vero non richiede di perdonare l’imperdonabile. Se devi lottare per fidarti, quel posto non merita il tuo cuore.
Fuggite da chi vi mente. Non perché siete deboli, ma perché siete forti abbastanza da meritare la verità. La vostra vita è troppo preziosa per essere spesa a rincorrere un’illusione.
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