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Quando l’amore diventa abitudine: il coraggio di lasciare ciò che non scalda più

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amore diventa abitudine

Restare per abitudine è come abitare una casa senza arredi: conosci ogni stanza, ma non provi calore in nessuna, perché è tutto vuoto. Ti muovi tra mura familiari, ripeti gesti che diventano meccanici, ma lo fai per non affrontare il silenzio che troveresti fuori. L’abitudine sa come ingannarti: ti convince che restare sia sinonimo di stabilità, che la quiete sia pace. Ma la verità è che quella quiete è solo polvere che si posa sul cuore. Ogni giorno passi accanto a ciò che un tempo amavi, ma non lo vedi più. Eppure resti, come si resta in una casa che cade a pezzi, sperando che basti una mano di vernice per nascondere le crepe.

Quando l’amore smette di essere casa

L’amore, quello vero, è una casa viva: respira, si trasforma, accoglie. Quando smette di crescere, diventa un sentimento statico, inodore, insapore, incolore. Le parole si ripetono e spesso risuonano lontane o distorte… e il silenzio pesa più dei rumori. Ma si resta lì, perché l’idea di andarsene fa paura. Si pensa:

È pur sempre casa mia. Dove altro posso andare?

E quindi si resta, non per amore ma per timore del vuoto che c’è oltre la porta. La paura di non sapere dove andare, di non riconoscersi o di perdere quell’identità costruita negli anni. Scegliamo di vivere in stanze scolorite dal tempo, per non affrontare la strada. E rinunciamo a vedere quanto cielo azzurro c’è fuori.

Il coraggio di lasciare ciò che non scalda più

Invece lasciare non è abbandonare: è smettere di fingere che tutto vada bene, quando dentro senti un vuoto che avanza. Significa riconoscere che restare non è sempre sinonimo di stabilità: a volte è solo paura. Ci vuole coraggio per chiudere quella porta alle tue spalle, ma soprattutto consapevolezza e autenticità con se stessi. Cosa voglio davvero? Voglio che la mia vita sia veramente “vera”?

Fuori non c’è più la casa che avevi, ma ce n’è un’altra da costruire. Puoi arredarla come vuoi: non più stanze vuote e scolorite, ma una casa che profuma di autenticità, con i colori che finalmente ti possono dare luce, con gli arredi che rispecchiano la tua voglia di vivere, con nuovi profumi, che non sanno di rimpianti ma di soddisfazioni. Perché la casa dell’amore non è un luogo dove si resta: è un luogo che si costruisce, ogni giorno.

Se siete curiosi di leggere le precedenti uscite di “Inganni d’Amore”, potete recuperarle cliccando -> QUI <-

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Studi classici, una laurea in Lettere e Filosofia, e un tesserino dell’Ordine dei Giornalisti. Questo è il CV in estrema sintesi. Ma quello che veramente la descrive è l’amore per la musica, per i libri, il teatro e i viaggi. Ama cucinare le torte e prendersi cura delle sue piante. Odia i calcoli matematici, le percentuali e i problemi di geometria. Ama stare in mezzo alla gente ma ama ancora di più stare con se stessa. Ama la Sicilia, i suoi colori, sapori e tramonti. Ogni volta che la vita le sembra difficile, cerca di raggiungere uno scoglio, si siede e ne parla con il mare.

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