Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine – Virginia Woolf
Trama potente, quella del libro “Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson: di certo, non si fatica a capire come mai abbia ricevuto, nel tempo, tanti consensi. Tutto inizia cinque anni prima dei fatti, nel 2012, quando Andie Bell – una ragazza troppo bionda, troppo popolare, troppo perfetta – scompare. Tutto sembra ricondurre a un omicidio, tra il sangue ritrovato nella sua auto, i filmati di alcune videocamere, altri fatti importanti. Insomma, no corpo no reato di solito, ma in questo caso sembra proprio che Andie Bell sia stata mandata al Creatore.
“Come uccidono le brave ragazze”: alla ricerca del colpevole
Quando poi il suo ragazzo di allora, Sal Singh, che oltretutto non aveva saputo fornire un alibi per le due ore della scomparsa, si suicida nel bosco dopo aver mandato un messaggio-confessione, il caso sembra chiuso: la bellissima Andie, incubo e sogno di tutta la scuola, è stata uccisa e quel che si dice sempre, ossia che il partner è il più probabile tra gli assassini, pare confermato anche stavolta. Vero? Non ne è così certa Pippa Fitz-Amobi, studentessa brillante e caparbia. Lei che sia stato Sal mica l’ha mai creduto. Ed è decisa a dimostrarlo: riapre, con la scusa di un progetto scolastico di fine liceo, il caso.
La ricerca della verità come pilastro: ridare dignità a un morto si può?
Ad assisterla, Ravi, il fratello di Sal: Dio solo sa quanto in città tutta la famiglia sia odiata. Mamma, papà e Ravi vivono una vita a metà, non potendo nemmeno soffrire per la morte di Sal. Sì, perché anche sela colpevolezza del ragazzo non è mai stata dimostrata, lui è diventato agli occhi di tutti “il mostro”, quello che ha ucciso una ragazza apparentemente perfetta. E chi soffre per il suicidio di un assassino? E poco importa che tutti siano pronti a dire che Sal era la persona più gentile sulla faccia della Terra, la più simpatica, un individuo di quelli che non fanno mai male nemmeno a una mosca: alcuni tra i casi di cronaca nera italiani ci dimostrano che l’opinione popolare è la peggiore delle condanne, perché non permette di scontare la pena.
Una fitta rete di bugie e finte verità
Pippa, abbiamo detto, si mette al lavoro. Paradossalmente, le persone rivelano a lei fatti che alla Polizia, anni prima, non dissero. Be’, d’altronde è solo una ragazzina, in pochi la prendono sul serio. E invece, pazzesco, sin da subito capisce che la bella e integerrima Andie tanto perfetta non era: gli scheletri nell’armadio escono uno dopo l’altro, mentre la trama si infittisce. E non solo: erano in tanti ad avere un movente. Ma chi è stato?
Pippa e Ravi lavorano senza sosta e lei, una forza della natura, non si ferma nemmeno quando qualcuno la minaccia in forma anonima. ormai c’è troppo dentro, ormai non pensa ad altro: deve – deve! – trovare il vero killer.
Un libro molto bello, da leggere tutto d’un fiato
Bello, mai banale o noioso. Una trama fitta, uno stile lineare. Interessante anche l’idea di intervallare capitoli con narratore esterno ad altri che sembrano scritti dalla ragazza. Alla fine, poi, nulla è come sembra. La verità arriva, eh, ma non è meno pazzesca e piena di suspense.
Promosso a pieni voti.
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