/

Il mistero della signora scomparsa (1979), l’omaggio a Hitchcock con una “Jessica Fletcher” anzitempo!?

2 mins read
Il mistero della signora scomparsa

Il mistero della signora scomparsa: Austria, agosto 1939. La bella e giovane ereditiera americana Amanda Kelly (Cybill Shepherd) è costretta a pernottare una notte in un fatiscente albergo a Oberdrauburg perché il suo treno è stato requisito dalle Forze Armate Tedesche. Oltre ad Amanda, rimangono nello stesso albergo una coppia di amici inglesi appassionati di cricket, Caldicott (Ian Carmichael) e Charters (Arthur Lowe), il giornalista ficcanaso americano Robert Condon (Elliot Gould) e la bambinaia inglese Miss Froy (Angela Lansbury).

Il giorno dopo, il gruppo di variopinti signori si imbarcano sul primo treno disponibile per Basilea e Amanda, reduce dal troppo bere della serata precedente, si introduce casualmente e a forza in uno scompartimento riservato alla baronessa von Kisling (Jean Anderson). Qui fa la conoscenza di Miss Froy e grazie alle premure di quest’ultima si riprende in poco tempo.

Locandina ufficiale – Credit: Filippo Kulberg Taub

Il viaggio procede in modo tranquillo finché l’ereditiera non si addormenta e al suo risveglio non trova più il viso gentile della signorina Froy. Il mistero si infittisce quando nessuno dei presenti sul treno dichiara di aver mai visto salire a bordo l’anziana signora.

I primi semi di “Murder, She Wrote” ne “Il mistero della signora scomparsa”?

Il regista inglese Anthony Page dirige una commedia spassosa per tutta la famiglia camuffandola in un film di alto spionaggio al cardiopalma. Remake dell’indiscusso film di Alfred Hitchcock ‘La signora scompare’ del 1938 con Margaret Lockwood e Dame May Whitty, questa gemma rara di fine anni Settanta vale la pena di essere rivista, ricordata e apprezzata.

Cybill Shepherd è semplicemente deliziosa nella parte della nevrotica ereditiera che cerca di convincere gli altri passeggeri di non essere una pazza visionaria; Elliott Gould (Il lungo addio) nel ruolo del coprotagonista, le tiene sempre testa ed è una perfetta spalla per l’attrice.

Quasi tutti gli ambienti principali del film si svolgono sul treno per Basilea e siamo agli albori della Seconda Guerra Mondiale.

A bilanciare il tutto e con un cast di tutto rispetto è la sempreverde Dame Angela Lansbury nel ruolo della cordiale e affabile Miss Froy. Una donna integerrima che ha lavorato tanti anni come bambinaia per i figli di gendarmi tedeschi e che ricorda ai fan più affezionati, sebbene non vi sia alcun collegamento, un’affabile e arguta signora del Maine che diverrà leggendaria solamente qualche anno più tardi!

Un’accoglienza tiepida

In un crescendo di situazioni paradossali (la Shepherd che viene quasi defenestrata), lo spettatore si ritroverà catapultato indietro nel tempo in un viaggio senza fine.

Tratto dal romanzo The Wheel Spins della scrittrice britannica Ethel Lina White (1876-1944), Il mistero della signora scomparsa non ha mai cadute di stile e darà la possibilità a tutti di salire sul treno insieme ai vari personaggi e di provare empatia o antipatia per loro.

Prodotto dalla Hammer (storica casa di produzione di film thriller e soprattutto specializzata in cinema horror di serie B), il film di Page non conquistò subito il favore della critica, nonostante lo stesso Hitchcock lo avesse parecchio caldeggiato.

Oggi, a distanza di oltre quarant’anni, ha invece, mantenuto il suo fascino e la sua comicità velata tanto da essere diventato un vero film di culto per tante generazioni di cinefili!

Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sitoInstagramFacebook e LinkedIn

Studioso e appassionato di cinema internazionale. Ha dedicato i suoi studi alle grandi figure femminili del cinema del passato specializzandosi alla Sapienza di Roma nel 2007 e nel 2010 su Bette Davis e Joan Crawford. Nel 2016 ha completato un dottorato di ricerca in Beni culturali e territorio presso l’Università di Roma, Tor Vergata con una tesi sull’attrice israeliana Gila Almagor. Ha scritto diversi saggi e articoli di cinema e pubblicato l’autobiografia inedita in Italia di Bette Davis, Lo schermo della solitudine (Lithos). Oggi insegna Lettere alle nuove generazioni cercando sempre di infondere loro fiducia e soprattutto amore per la storia del cinema.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

“Parole in giardino”, gli incontri che invitano alla lettura all’aperto a Milano

Next Story

Patentino per genitori: provocazione di Roberta Bruzzone o necessità sociale?

Latest from Blog