Benvenuti ad un nuovo appuntamento di “Senti chi parla!“, lo spazio dedicato a chi lavora nel mondo delle voci nell’ombra: i doppiatori. Figure che quasi mai riusciamo a scorgere, ma che ci accompagnano nei film, nelle serie tv, nei cartoni animati e nei videogiochi, con una capacità innata di suscitare emozioni, farci ridere, piangere o addirittura tremare senza mai apparire davvero. Il nostro quinto ospite è tra le voci più riconoscibili del panorama italiano, Massimo Triggiani, con cui ci addentreremo nel mondo del doppiaggio per parlare dei suoi segreti, delle sfide quotidiane e, perché no, anche di qualche aneddoto curioso che si cela dietro a quei personaggi che tutti conosciamo.
Vita e carriera
Triggiani inizia a lavorare nel doppiaggio nel 2010 e tra i personaggi più iconici a cui ha prestato la voce non possiamo non citare il personaggio di John Walker (interpretato da Wyatt Russell) in Thunderbolts, The Falcon and the winter soldier e What if?. Tra le serie tv, invece, ha doppiato Klaus (Robert Sheehan) in The Umbrella Academy mentre nell’animazione come non ricordare il mitico Emmet (Chris Pratt) in The Lego Movie. Per non parlare delle serie anime e dei videogiochi, tra cui annoveriamo Devilman – Il capitolo della nascita, Devilman – Il capitolo dell’arpia Silen, Devilman vs Cyborg 009 e Assassin’s Creed – Odyssey in cui presta la voce ad Alexios, che sicuramente non sarà sfuggito ai gamer più accaniti!!
Ma entriamo subito nel vivo dell’intervista. Io non vedo l’ora. e voi?

Massimo Triggiani – L’intervista x “Senti chi parla!”
Ciao Massimo e benvenuto! Grazie per essere qui insieme a me!
Ma grazie a te per avermi invitato, amico mio, è un vero piacere potervi partecipare!
Raccontaci di te: come ti sei avvicinato al mondo del doppiaggio e quando hai capito che sarebbe diventata la tua professione?
Ah, bella domanda! Allora, partiamo dal mio grande amore per il cinema che mi ha trasmesso il mio papà. Tra le varie cose, la recitazione mi ha sempre appassionato e così il doppiaggio. Mi sono laureato a Bari, la mia città e nel frattempo studiavo recitazione. Poi sono entrato nella compagnia dello storico teatro Abeliano di Vito Signorile. Ammetto che è stato davvero molto emozionante per me calcare quel palco che fino ad allora avevo visto solo da spettatore.
Successivamente mi sono trasferito a Roma e ho frequentato il Teatro del Sogno, un’accademia che vantava tra gli insegnanti Paolo Ferrari, Oreste Lionello, Anna Mazzamauro (clicca QUI per la nostra intervista all’attrice), Giorgia Trasselli ed Eduardo Vianello. Sono entrato nella compagnia di Mariano Rigillo e poi ho girato spot, fiction e cinema. Ed è stato proprio sul set di una fiction, ‘l’Ispettore Coliandro’ dei Manetti Bros, che è iniziato il mio percorso di doppiaggio.
Ho avuto il piacere di conoscere Alessandro Rossi con cui tra l’altro avevo molte scene. La mia stima per lui ovviamente è sempre stata enorme e dopo un po’ ho preso coraggio e gli ho detto che il doppiaggio mi aveva sempre affascinato e mi sarebbe piaciuto tantissimo mettermi alla prova e capire se fosse una cosa che potevo fare. Alessandro è stato disponibilissimo, mi ha fatto un provino ed ho cominciato a lavorare con lui. Quando vieni dalla presa diretta sei abituato ad una certa intraprendenza e l’ho usata per propormi ai direttori. C’è anche da dire che quando ho iniziato io, non c’erano le restrizioni di adesso, ed era molto più facile incontrare i direttori e sperare di essere ascoltati.
Mi sono reso conto che il doppiaggio sarebbe stata la mia professione quando ho cominciato a lavorare molto e con continuità. L’Italia è un paese strano. Mentre negli altri Stati ci sono attori che fanno tutto, teatro, film, serie e doppiaggio, qui da noi è piuttosto difficile conciliare le varie branche della recitazione. Pensa solo al fatto che nel doppiaggio possono piazzare dei turni anche due mesi prima, mentre generalmente nella presa diretta, da contratto la produzione può chiamarti con solo 48 ore di anticipo e spesso ti chiedono un’infinità di disponibilità, anche per ruoli di poche pose! E così, la scelta è stata piuttosto ovvia,anche se mi manca molto la presa diretta.
Mi aggancio a questa risposta proprio per parlare degli inizi e ti chiedo: sei mai stato scoraggiato o ostacolato quando ancora non eri conosciuto nell’ambiente?
Sai, in realtà tendenzialmente no. Sono stato fortunato e ho trovato persone disponibili. Anche se una volta un direttore mi disse che non mi avrebbe mai sentito e, anni dopo, mi ha chiamato a lavorare senza neanche farmi il provino e, tra l’altro, si è rivelata una persona deliziosa. Poi, per carità, ci sono state le porte in faccia con persone che non mi hanno mai chiamato, non mi hanno provinato e non hanno neanche visto il materiale che gli avevo dato, ma sai, questa è una cosa che può capitare. Per non parlare delle volte in cui sono stato io stesso l’artefice di alcune cadute, soprattutto quando l’emotività ha preso il sopravvento, inficiando la mia performance.
Beh sai, sono cose che capitano un po’ a tutti, almeno una volta nella vita. D’altronde non siamo delle macchine, abbiamo delle emozioni. Altrimenti non saremmo artisti credo. E parlando proprio di emozioni, c’è un personaggio che ti è rimasto più nel cuore? E perché?
Ah ci sono tantissimi personaggi che mi sono rimasti nel cuore. Ma se proprio devo sceglierne uno, ti dico Klaus di ‘The Umbrella Academy’. Perché è un personaggio magnifico, ricco di sfaccettature e interpretato da un attore eccezionale: Robert Sheehan, che adoro alla follia.

In effetti hai fatto un ottimo lavoro su quel personaggio, si percepiva molto bene la tua passione per quel ruolo. Senti, ma se potessi scegliere un personaggio iconico del passato da doppiare, quale sarebbe?
Il Joker di Heath Ledger!!!
Beh, alzo le mani! Nulla da dire, un ruolo fantastico (e chi non vorrebbe interpretarlo?). Parliamo ora dei videogiochi, campo in cui sei molto attivo e di cui, conoscendoti, persino molto appassionato. Come cambia il tuo approccio quando quando doppi un videogioco, rispetto a una serie tv o a un film?
Eh sì, adoro i videogiochi, soprattutto Horror e Hack and Slash! Direi che l’approccio è sempre lo stesso, cerco di impegnarmi al massimo e fare del mio meglio. La questione piuttosto è che il doppiaggio dei videogiochi è un mondo a parte, come sai bene. Spieghiamolo anche ai nostri amici lettori. Innanzitutto è molto raro che doppiando i videogiochi si vedano delle scene. Solitamente si doppia su un’onda sonora della battuta del personaggio. La precisione con cui si deve seguire l’onda e cioè la lunghezza della battuta ed eventuali pause interne, varia a seconda del tipo di battute. Nei dialoghi non senti i tuoi interlocutori ed è il direttore che ti spiega cosa dicono e il contesto della scena.
Il più delle volte le battute non sono nemmeno in ordine cronologico, anche quelle a scelta multipla!!Senza contare che non vedendo nulla, ti devi assolutamente fidare dell’interpretazione originale, sperando che vada bene. Insomma, è molto complicato! (ride)
Esattamente. Comunque grazie di aver spiegato bene come ci si approccia ai videogiochi. I nostri lettori saranno sicuramente curiosi. Adesso entriamo in un terreno meno comodo, per così dire. Negli ultimi tempi sui social si leggono spesso commenti e discussioni riguardo al mondo del doppiaggio, in particolare su quanto questo ambiente sia percepito come una sorta di “casta” o, comunque, molto chiuso o familiare. Dal momento che tu ti sei costruito il tuo percorso da solo, senza legami familiari nel settore, mi piacerebbe sapere la tua opinione su questo tema.
Mah, sono polemiche sterili. E’ pieno di doppiatori di successo, che non sono figli, amici o parenti di doppiatori. Certo, chi è nato nel mondo del doppiaggio ha il vantaggio di conoscere ed essere conosciuto dagli altri direttori e dai clienti e magari riesce ad entrare con più facilità, ma dovrà comunque dimostrare di valere nel tempo. Che poi succede con tutti i lavori, quando i figli decidono di intraprendere la carriera dei genitori.
Ma tornando a te, hai qualche sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti? Sai, i nostri lettori sono molto curiosi…
Credo di no, sto attraversando una fase piuttosto zen(ride) anzi, forse sì! Ecco, questo lo devo dire: mi piacerebbe che non mi togliessero attori che ho doppiato tante volte, senza nemmeno farmi un provino, per poi affidarli a colleghi più famosi. Così da quel momento in poi non li ho più doppiati. Se sono stato scelto su quell’attore i tramite un provino e se devo perderlo, vorrei che fosse nello stesso modo. Poi, se questa cosa accade con un direttore che mi conosce bene, allora è un altro discorso. Se chi lavora con me e mi conosce bene, ritiene che in quel ruolo io non sia giusto, anche se a malincuore, lo accetto, ci mancherebbe! Una volta mi è successo, per un personaggio a cui tenevo, di chiedere un provino informale a un direttore che non era convinto, e alla fine sono riuscito ad ottenere il ruolo! (ride)
Beh, come ci hai già raccontato, tu vieni dalla presa diretta e quindi non hai problemi con l’intraprendenza! Parliamo invece di sogni: hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
See, capirai, sono un sognatore, ne ho un’infinità! (ride) Ad essere sincero qualcuno l’ho realizzato, altri sono troppo folli, anche solo da menzionare. Ma uno posso dirlo: mi piacerebbe essere la voce ufficiale di Robert Sheehan e incontrarlo di persona! Anche se so che recentemente hanno doppiato un nuovo progetto con lui e non mi hanno chiamato. Peccato!!
Io ti auguro davvero di realizzare tutti i tuoi sogni. Purtroppo non sono la Fata Turchina, altrimenti, ti avrei aiutato. Adesso arriviamo all’ultima domanda, non per questo meno importante. Chi è davvero Massimo nel privato?
Ah, domanda molto interessante! (ride) Massimo è solare e “caciarone” come appare pubblicamente, ma a volte è introverso e fragile. Ama stare in mezzo alla gente ,ma ha anche bisogno di stare completamente solo. Massimo è un entusiasta, ma a volte è triste e non sa neanche il perché. Inoltre, è una persona sensibile e passionale, che non ha mai negato nulla al suo bambino interiore, anzi, forse lo ha viziato un po’ troppo! (ride) Massimo ha parecchi difetti ma sta lavorando sodo per smussarli e sta parlando di sé in terza persona e la cosa lo inquieta un po’! (ride)
Ma tranquillo, adesso tutti si ricorderanno che ti chiami Massimo, nel caso qualcuno lo dimenticasse! Grazie davvero per essere stato qui come mio ospite ,devo dire che la tua energia è davvero contagiosa!!
Grazie davvero a te Omar per questa splendida chiacchierata, mi ha fatto davvero piacere! Un saluto immenso a tutti i tuoi lettori.
Bene cari lettori! Vi è piaciuta questa nuova intervista? Ovviamente, aspetto i vostri commenti e vi do appuntamento alla prossima chicca sul mondo delle fantastiche voci nell’ombra!!!
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