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Relazioni tossiche: cosa ci salva davvero dopo il dolore

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Se un serpente ti morde, cosa fai? Lo insegui per chiedergli perché lo ha fatto, per accusarlo, per ottenere giustizia? O corri a cercare un antidoto per non morire? La prima volta che ho sentito questa storiella, mi si è gelato il sangue. Per anni, avevo rincorso il serpente: cercavo risposte, scuse, redenzioni. Gli avevo regalato tutto: la mia rabbia, il mio dolore, perfino la mia energia vitale. E poi ho capito. Il centro non era lui. Il centro ero io.

Come si sopravvive a una relazione tossica? Si cambia direzione

Non sempre il cambiamento arriva con una decisione razionale. A volte inizia con una frase sentita per caso, una canzone ascoltata distrattamente, una verità letta su un muro. Non è il veleno del serpente il punto, bensì lo è il tuo corpo che, urlando, ti chiede un antidoto. È in quel momento che cominci a salvarti. Non perché il dolore smetta di esistere, ma perché smetti di sopportare il dolore dell’altro, e inizi a gestire il tuo.

Spesso aspettiamo una salvezza che arrivi dall’esterno: la terapia giusta, un nuovo amore, una svolta clamorosa. E invece ci salvano piccole cose vere, che parlano alla parte più intima di noi: un’amica che non ci giudica, un libro che ci svela aspetti che non riuscivano a vedere, una frase di una canzone, o ancora, una frase semplice, come:

Hai fatto tutto quello che potevi. Ora pensa a te

Sembrano piccole cose, ma possono indicarci la via d’uscita per la nuova ME STESSA.

Ritrovare sé stesse dopo un amore malato

Mi sono salvata quando ho smesso di voler capire lui e ho cominciato a chiedermi: “Cosa serve a me, adesso, per tornare a sorridere, per sentirmi nuovamente bene?” È stato il mio primo passo verso la guarigione. Da lì ho cominciato a cercare antidoti, non più il serpente.

E tu, cosa ti ha salvata?

Ora lo chiedo a te che stai leggendo: “Hai vissuto una relazione tossica? Hai avuto un momento in cui hai capito che dovevi pensare a te stessa? Cosa ti ha aiutata davvero? Una frase? Un gesto? Una persona? Una canzone”?

Scrivimelo. Scrivilo a te stessa. Perché raccontare ciò che ci ha salvate è anche un modo per continuare a salvarci. Insieme.

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Studi classici, una laurea in Lettere e Filosofia, e un tesserino dell’Ordine dei Giornalisti. Questo è il CV in estrema sintesi. Ma quello che veramente la descrive è l’amore per la musica, per i libri, il teatro e i viaggi. Ama cucinare le torte e prendersi cura delle sue piante. Odia i calcoli matematici, le percentuali e i problemi di geometria. Ama stare in mezzo alla gente ma ama ancora di più stare con se stessa. Ama la Sicilia, i suoi colori, sapori e tramonti. Ogni volta che la vita le sembra difficile, cerca di raggiungere uno scoglio, si siede e ne parla con il mare.

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