BED ROTTING, fuga temporanea dalla realtà: il dolce far niente che può diventare dipendenza!

2 mins read
Bed Rotting

Le nuove generazioni offrono sempre spunti di dialogo in merito alle tendenze del momento.
Da qualche tempo spopola tra la generazione Z la Bed Rotting, letteralmente ‘’marcire a letto’’, ovvero la pratica di passare ore e ore a letto ma non per dormire. Con il Bed rotting si scrolla sul cellulare, si guardano film, si mangia sotto le coperte per tanto tempo. Sebbene possa essere piacevole dedicarsi del tempo per sé, potrebbe avere delle conseguenze dannose per la salute.
Spesso mi è capitato di voler rimanere a letto e rimandare le mie faccende, a volte avrei voluto non andare a lavoro, procrastinando fino all’ultimo minuto. Mi ha lasciato addosso una piacevole sensazione. Una liberazione dagli impegni come se fossi io la padrona del mio tempo. Certo poi ho corso come una matta per non arrivare in ritardo! Ma la sensazione di benessere l’ho portata con me tutto il giorno.

Quando il Bed Rotting diventa un problema?

Ciò che preoccupa in assoluto sono le ore quotidiane passate facendo Bed Rotting. La generazione Z passa giornate intere e questa tendenza spopola anche su TikTok.

Migliaia di adolescenti restano giornate intere a letto, con il cellulare in mano, senza mai alzarsi.
Diventata purtroppo un’abitudine eccessiva poiché rispecchia un modo di essere che preoccupa gli adulti. Gli adolescenti provengono da un periodo di isolamento forzato che ha indotto pratiche sociali ‘’dissocianti’’. La pandemia ha causato una serie di disagi nei giovani che spesso si rifugiano dentro uno smartphone.

Secondi alcuni medici psicologi questa tendenza aumenta il rischio di depressione tra i giovani.
Ma anche malattie come l’obesità e Bing eating destano preoccupazioni. Difatti la dipendenza dal letto, in gergo clinomania, è ritenuta un possibile sintomo della depressione. Il Bed Rotting quindi potrebbe esserne un campanello d’allarme. Oltre a ciò influisce negativamente sul sonno. Dormicchiare per tante ore al giorno provoca difficoltà di addormentamento.

Quanto tempo dedicare al Bed Rotting?

Anche io mi sento presa in causa poiché la sera scrollo sul cellulare. Cerco conforto guardando contenuti che mi piacciono e prolungo la fase del sonno. Una pratica associata a molte mamme che vogliono staccare la spina senza sentirsi chiamare ‘’mamma’’ ogni due minuti. A quanto pare un ’abitudine che, col tempo, disturberebbe il sonno se prolungata per tante ore. Il letto dovrebbe essere usato solo per dormire e non per attività come mangiare, guardare la televisione o il cellulare. Molti medici consigliano di addormentarsi entro i primi 30 minuti da quando si è andati a letto. Insomma tutte queste insane abitudini dovrebbero essere limitate nel tempo.

I medici raccomandano di trovare un equilibrio tra il dolce far niente e un’attività stimolante alternandole durante il giorno. Per interrompere il ciclo del Bed Rotting bisognerebbe includere delle attività produttive e costruire una routine più sana. Impostare un limite di tempo trascorso davanti allo schermo favorirebbe uno stile di vita più equilibrato.

Perché la vita è un brivido che vola via. È tutto un equilibrio sopra la follia – Vasco Rossi

Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sitoInstagramFacebook e LinkedIn

Nata a Noto, paesino della Sicilia Orientale, dove ogni giorno sapeva
di sole, mare e granita alle mandorle. Si trasferisce a Milano nel 2005 per diventare pendolare, precaria e vivere quotidianamente di corsa. Insegna da 20 anni, nell’hinterland milanese, con passione, dedizione
e spirito di sacrificio. Ama cucinare sorseggiando un buon bicchiere di vino, legge per rilassarsi e adora guardare tutti i tipi di film, ad eccezione degli horror. Quando può, viaggia alla scoperta di nuovi tramonti anche se non
le piace prendere l’aereo. Fotografa ogni cosa, anche quelle che possono
sembrare banali per poi chiedersi come mai la memoria del suo telefono
sia sempre piena!

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Piccoli professori virtuali: su TikTok i bambini dell’IA parlano come avvocati

Next Story

Paolo Mendico, il 14enne di Latina spinto al suicidio: dov’erano le istituzioni quando il ragazzo e la sua famiglia chiedevano aiuto?

Latest from Blog