Questa settimana avrei voluto commentare con voi e per voi, in maniera più approfondita, un fatto che, da tempo, speravo accadesse. Ebbene, stando alle rivelazioni di alcuni studiosi della Harvard University, nonostante la NASA per ora parli cautamente di un asteroide, un oggetto extraterrestre di origine “non naturale” e molto probabilmente identificabile come una navicella spaziale aliena (3I/ATLAS, così la chiamano gli scienziati) starebbe viaggiando contromano nello Spazio profondo in direzione del nostro Sistema Solare, più precisamente verso la Terra.
Non nego di aver desiderato a lungo un incontro con un’altra specie “vivente” e “senziente”, anche perché, visto che i nostri quotidiani sforzi sembrano avvicinarci ogni giorno di più all’estinzione (la sola cosa che, forse, meritiamo davvero), non sia mai che questa possa salvarci dal nostro misero destino, o chissà, magari aiutarci a compierlo il prima possibile! E poi, pretese di onnipotenza tipicamente umane a parte, perché dovremmo noi ritenerci così “speciali” da essere i soli nel vasto ed infinito Universo? Cosa siamo, in realtà? Nient’altro che una mollica in un mare di briciole di costellazioni, un misero punto all’interno di un disegno ben più grande, qualcosa che Jennifer Lopez, alla luce degli esorbitanti prezzi del suo Up All Night: JLo Live in 2025, pare non aver colto appieno!
Ed è su questo che, mio malgrado, mi toccherà concentrarmi nella rubrica di oggi!
Da quando è normale ciò che Jennifer Lopez e altre star fanno?
C’è chi compra un motorino per andare a lavoro e il più delle volte non può permettersi nemmeno quello, chi fa la spesa per un mese benché, spesso e mal-volentieri, non abbia di che vivere per mettere il pane in tavola, chi paga l’affitto con quei risparmi di una vita che sarebbero dovuti servire a tutt’altro scopo e poi, infine, c’è chi spende la “modica”, si fa per dire, cifra di €1.403,00 per un selfie con JLo durante il Meet&Greet del suo concerto al Lucca Summer Festival. Solo l’autoscatto, indentiamoci. Niente cena, nessuna chiacchierata e neppure un autografo. Soltanto voi, lei e un flash, ed è pure troppo! Ah, e cosa non meno importante, il biglietto del concerto non è incluso nel prezzo. Anzi, se questo è l’andazzo, per quello servirebbe addirittura un mutuo!
Non so cosa ne pensiate voi, ma, esattamente, quand’è che abbiamo deciso che tutto questo diventasse la normalità? In quale istante del processo di regresso evolutivo dell’uomo abbiamo smesso di gridare all’assurdo per vantarci di un’esperienza che dovrebbe essere relegata ai limiti della follia? Una volta si andava a Lourdes per cercare la grazia, oggi, invece, si va a Lucca per cercare la Lopez. Eppure, non era lei quella che, in un vano tentativo di farci credere che in seguito al successo fosse rimasta con i piedi per terra, nella sua celebre canzone egoriferita cantava:
Don’t be fooled by the rocks that I got, I’m still, I’m still Jenny from the Block? (“Non lasciatevi confondere dalle pietre preziose che indosso, sono ancora la Jenny del quartiere”) – “Jenny from the Block” performed by JLo
Il vero problema non è la Lopez
Insomma, se dovessimo basarci unicamente sul listino dei prezzi che circola in rete (non solo della Lopez, ma anche di molte di quelle altre Star buone giusto per fare il brodo), verrebbe naturale a chiunque pensare che le medesime “pietre preziose” di cui la portoricana del Bronx canta le abbiano letteralmente dato alla testa. Sfortunatamente, però, con buona pace dei detrattori, il problema non è tanto JLo quanto il sistema che la circonda e di cui si fa strenua promotrice.
Dopotutto, si tratta di versare ben €1400,00 per scattare una fotografia con un essere umano e non stiamo mica parlando di Madre Teresa o Nelson Mandela. Certo, c’è pur sempre il pacchetto Diamond Vip a soli € 550,00, che ti permette di buttar via mezzo stipendio per realizzare uno scatto con un cartonato e ricevere un gadget in omaggio. Oppure, il posto in piedi a partire da €100,00. O ancora, quello a sedere da €290,00. Della serie, o vendi un rene o ti accontenti di osservarla su un maxischermo, se ti va bene!
Fan o fessi?
Per carità, è pur vero che “chi più paga, meglio alloggia“, volendo parafrasare il famoso detto, ma c’è davvero gente disposta a sborsare cifre impensabili per sottoporsi a tutto ciò? So bene che non dovrei aspettarmi niente di meglio da una società in cui i più sarebbero felici di vendere persino la propria madre pur di raggiungere un obiettivo, a discapito di sacrifici o sudore o per quanto futile quell’obiettivo si possa ritenere, ma non credete che si stia un po’ esagerando?
Ognuno con il proprio denaro è libero di fare qualsiasi cosa ritenga opportuna, ma mi auguro che sia cosciente del fatto che quell’agognato selfie con Jenny from the Block non gli cambierà la vita, non gli farà trovare l’amore, di sicuro non gli salderà i debiti e nemmeno gli allevierà lo stress che caratterizza, chi più e chi meno, le vite di ciascuno. Al massimo gli farà guadagnare qualche misero like sui social media e gli svuoterà il portafogli!
Non si fanno rimborsi, manco nei sogni!
E questa non è neanche la parte peggiore. Come se non fosse già abbastanza, il discusso pacchetto in questione non ti da neppure la possibilità di effettuare cambi o ricevere rimborsi: è nominale e non trasferibile. Perciò, qualora dovesse capitarci una qualche disgrazia o dovesse coglierci di sorpresa una semplice influenza, non importa quanto amore possiamo provare per JLo o quanto grande sia lo nostra fedeltà da fan nei suoi confronti, perché finiremmo tutti, citando le parole di Carimadituttodipiù, per fare la fine di quella “Emily” che puntualmente “se la pija nder’culo“!
Ma a sbagliare, ammettiamolo, siamo noi, perché se Jennifer Lopez chiede €1400,00 per un selfie, non è colpa sua. Al contrario, è colpa di chi paga, di una scellerata generazioni di idolatranti che ha fatto del VIP delle divinità e dei follower dei martiri, e ultimo, ma non per importanza, di quell’irrefrenabile e incessante bisogno disperato di ottenere validazione, cinque minuti di vana apparenza e la prova tangibile che “noi c’eravamo”, poco conta se, a onor del vero, eravamo solamente alcuni tra la moltitudine.
Una transizione economica priva di anima
Perciò, facciamoci una domanda (e magari perfino un esame di coscienza). La verità è che non c’è niente di male nel voler incontrare l’artista che si ama. Il problema nasce quando quell’incontro diventa una transazione economica priva di anima, una catena di montaggio travestita da sogno. Quindi, prima di farvi spennare come polli d’allevamento in nome del glamour, chiedetevi se si tratta di qualcosa che può valere realmente la pene o finire soltanto per farla!
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