“Penelope, storie di persone scomparse al Teatro Parioli: il caso di Elisa Claps

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Gildo Claps.

Il Teatro Parioli Costanzo di Roma, sabato 21 settembre 2024, ha ospitato Penelope con storie di persone scomparse e il caso di Elisa Claps. Un evento di grande impatto emotivo, organizzato dall’associazione Penelope Italia Odv. Intitolato “Una Passeggiata tra i Ricordi, colorandoci di emozioni”, l’evento ha rappresentato un profondo viaggio attraverso le storie di persone scomparse e delle loro famiglie, illustrando come il dolore per una perdita di un famigliare possa essere trasformato (sublimato) in “Bene Comune” e forza dinamica generatrice di armonia.

“E’ ritornato Ulisse, è in casa, come io te lo dico:
è lo straniero che tutti qui dentro copriano d’oltraggi.
Telemaco da un pezzo sapeva di già ch’era in casa,
ma per prudenza tenne nascosti i disegni del padre,
per vendicar gli affronti di quei tracotanti Signori”.
Cosí disse. Gioi Penelope, e a terra balzata,
strinse la vecchia al seno, dagli occhi versando gran pianto – Omero (Odissea, Canto XXIII)

Persone scomparse: l’esperienza emotiva suscitata da “Penelope”

Penelope: storie di persone scomparse e il caso di Elisa al Teatro Parioli Costanza di Roma

L’atmosfera al Teatro Parioli era densa di emozioni. Da ospite dell’evento sono stato avvolto da racconti commoventi, in grado di toccare le corde più intime. Le parole della presidente di Penelope Lazio, Laura Barbieri, “anima bella” delle famiglie che hanno avuto od hanno persone scomparse, sono state poesia, presenza scenica, parole capaci di “risuonare”, o per usare un’espressione dei tempi moderni, “colpire in profondità”.

Laura ha reso visibili le cicatrici nascoste dietro i sorrisi. La testimonianza di Gildo Claps, co-fondatore di Penelope e fratello di Elisa, ha particolarmente colpito il pubblico, suscitando un forte senso di empatia e umana solidarietà.

Gli ospiti

L’evento è stato ulteriormente impreziosito dalla presenza di personalità di spicco come:

  • Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia
  • Maria Luisa Pellizzari, Commissario Straordinario del Governo per la Ricerca delle Persone Scomparse
  • Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione televisiva RAI “Chi l’ha visto?”
  • il cast della fiction RAI “Per Elisa – Il caso Claps”

Ognuno di loro ha apportato un contributo unico, offrendo prospettive diverse e complementari sul tema delle persone scomparse, già approfondito da me in un precedente articolo con un dichiarato conflitto d’interessi.

Un momento di condivisione e resilienza

Uno degli aspetti più apprezzati dell’evento è stata la capacità di trasformare il dolore in un momento di condivisione e resilienza. Le performance artistiche, tra cui quella del giovane artista Giulio Pedotta, hanno infuso bellezza e speranza, dimostrando come l’arte possa fungere da potente strumento di guarigione.

La Funzione Sociale della Fiction “Per Elisa – Il caso Claps”

Penelope: storie di persone scomparse e il caso di Elisa al Teatro Parioli

Come collaboratore de L’Opinione – Tempi Moderni e fratello di una persona scomparsa (ritrovata tragicamente morta tre settimane dopo la denuncia), desidero invitare i lettori a guardare la fiction trasmessa su RAI 1: “Per Elisa – Il caso Claps”, disponibile gratuitamente su RaiPlay. Ambientata in una domenica di settembre del 1993, la storia narra la scomparsa di Elisa fino al ritrovamento del suo corpo, 17 anni dopo, nel sottotetto di una chiesa. In particolare, nelle prime puntate, don Marcello afferma che le leggi dell’uomo possono essere imperfette, mentre quelle di Dio sono immutabili e perfette. Questo concetto richiama il pensiero di Keplero e le scoperte di Galilei e Newton, ma fatto più rilevante, trova applicazione legislativa nel progetto di legge 1074 Bagnai e altri, attualmente in discussione presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

Un aspetto del dramma che vivono le famiglie alle prese con una scomparsa riguarda la categorizzazione dell’evento: “un allontanamento” che i “Pilato contemporanei” si ostinano a etichettare con il qualificante “volontario”, ma che è privo di aggettivi per i famigliari. Al teatro intitolato a Maurizio Costanzo, la semplice esposizione di questo aspetto elementare ha raccolto vasti consensi nel pubblico, proprio perché “la volontarietà può essere certificata solo ex-post, non certo in sede di denuncia”, per citare la dott.ssa Pellizzari, che rivendica come si sia riusciti a implementare dei formulari in capo alle forze dell’ordine che non usano più la tanto odiata espressione “allontanamento volontario”, a testimonianza che le riforme sono possibili, che le leggi si possono cambiere, che le battaglie di civiltà devono essere combattute, con una buona dose di passione.

Prospettive di riforma della legge per migliorare la ricerca di persone scomparse

Allargando il discorso sulle persone scomparse, è fondamentale interrogarsi sui valori su cui basare le leggi nella nostra civiltà occidentale. L’On. Alberto Bagnai, sostenendo la linea del Comitato Alberto (di cui sono presidente), propone che il diritto alla vita debba prevalere sul diritto alla riservatezza delle comunicazioni. Nella fiction, Gildo (fratello maggiore di Elisa) si sente legittimato a violare la privacy di Elisa 16-enne, aprendo e leggendo il suo diario segreto.

La funzione sociale della fiction di Pontecorvo che vorrei sottolineare due volte è una funzione pubblica, meritoriamente “da servizio pubblico”: va dritta ad interrogare il legislatore, a stimolare una riflessione profonda nel paese sui valori fondamentali che dovrebbero guidare le nostre forze di polizia, la nostra legislazione, quella europea.

Nella scomparsa di Elisa, i famigliari (nella realtà e nella fiction) cercano di interfacciarsi con un sistema spesso inadeguato, abitato da coloro che mutuano quel paradigma di irresponsabilità del ‘lavarsene le mani’ in un più moderno, tecnico e raffinato schema cognitivo: “non è di nostra competenza”, oppure quell’altra “bella” espressione che io purtroppo ho dovuto sentire più volte: “Abbiamo le mani legate, la legge non ce lo permette”. E allora, cambiamo la legge perché prima viene la tutela della vita, poi tutto il resto (leggi incluse).

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Studioso di comunicazione, semiotica e vessillologia. Esploratore, attivista culturale e saggista. Già consigliere comunale e militante radicale "contro la pena di morte". Laurea in relazioni pubbliche (Iulm, Milano), diplomi di alta formazione nel pensiero filosofico di Tommaso d’Aquino e Anselmo d’Aosta presso atenei pontifici; “Esperto in criminologia esoterica”, master in bioetica. Tra i suoi interessi di ricerca: diritti umani, peace studies, hate speech online, analfabetismo religioso. Da oltre dieci anni Ministro della Chiesa di Scientology e rappresentante italiano dello scrittore statunitense L. Ron Hubbard.

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